18 OTTOBRE 2013

Il fake di Civati

Questa è del luglio scorso, la prima di una lunga serie, peraltro ancora in corso. Notare il font del nome: è il Museum.

Questa invece è di oggi, dal sito di Cuperlo. Il font è lo stesso: che pare niente, ma è proprio una di quelle cose che i creativi non dovrebbero fare mai (immaginatevi se Bersani l’anno scorso avesse scritto il suo nome con lo stesso carattere dell’Adesso! di Renzi, per dire). Aggiungo: la nostra è una campagna realizzata da professionisti, che credono nel progetto e si sono prestati pro bono, mentre mi risulta che Cuperlo abbia firmato un lucrosissimo contratto con un’importante agenzia. Si faccia fare uno sconto, ecco. Oppure paghi direttamente noi.

Poi ci sarebbe il piccolo dettaglio che tra i documenti che tutti i candidati hanno depositato al partito venerdì scorso, all’atto della presentazione formale della candidatura, quello di Civati si intitola Il partito delle possibilità, e a quanto pare “possibilità” è la parola d’ordine della campagna che Cuperlo presenterà oggi.

Intendiamoci, non importa, pazienza. Anzi, è bello essere apprezzati. D’altro canto, è normale: se quelli che sostengono Cuperlo avessero avuto una sola idea buona, in questi anni, il Pd non sarebbe in queste condizioni. Che poi mica basta un font, eh? Diteglielo, a Cuperlo: l’originale è comunque fuori dalla sua portata.

  1. Se l’agenzia di Cuperlo è parente di quella che ha curato la comunicazione del PD fin’ora, io non mi stupirei. Altro che per il segretario: qui ci vorrebbe un congresso solo per votare il responsabile della comunicazione.

    Nicolò Pignatelli
  2. se posso permettermi, eviterei di sbandierare il fatto che si chieda a dei professionisti di lavorare pro bono. magari non sembra, ma è un argomento delicatissimo questo. se i professionisti accettano di lavorare gratis va benissimo, sia chiaro. ma farsene un vanto è sbagliato.
    primo, perché getta una luce ambigua sui professionisti che si fanno pagare la loro professionalità (che dovrebbe essere in realtà la cosa più normale e pacifica del mondo).
    secondo, perché asseconda un malcostume sempre più diffuso, che è quello di chiedere ai professionisti di lavorare gratis (specie quelli del disastratissimo settore della comunicazione e della cultura, che ricordo a tutti essere a tutti gli effetti dei settori produttivi che danno lavoro e richiedono specifiche professionalità e studi non banali).
    terzo, perché stiamo vivendo una tale e drammatica situazione in termini di mancanza di lavoro che presentarsi come quelli che riescono a far lavorare gratis la gente, non è un bellissimo biglietto da visita.
    secondo me su questo andrebbe fatta una bella pensata.
    lo dico – ovviamente – per il bene del candidato, per cui sto lavorando gratis.
    ma senza farlo sapere in giro.

  3. Mauro, per noi è un valore. C’è una differenza tra chi non viene giustamente compensato perché costretto, è una condizione che riguarda un’intera generazione e anche di più. Diverso è credere in un progetto e, al pari di chi fa una donazione in denaro, donare tempo e competenza. E’ una differenza grandissima.

  4. A proposito di lavori gratis, quello che ha fatto il manifesto con “Candiderò” dovrebbe anche pagare qualcosa per il danno che ha fatto ;-)

  5. lo so paolo, ma credimi: meglio soprassedere in questo momento.
    anche perché sai poi cosa ti dicono? che lo hai fatto nella speranza che il candidato vincesse e dunque per avere un ritorno dopo (e qualcuno potrebbe sinceramente negare che possa essere anche così?).
    insomma, paolo: quando c’è di mezzo la politica, sarebbe davvero opportuno lasciar perdere queste sottolineature.
    ognuno fa le sue scelte con le sue motivazioni. è davvero sgradevole, su questo tema così delicato, fare una gerarchia tra motivazioni belle e motivazioni meno belle.
    anche perché io non mi sentirei di escludere – conoscendo a fondo il settore di cui si parla – che le motivazioni di chi si fa pagare per prestare un servizio o cuperlo o a renzi siano meno nobili di chi lavora pro bono per Civati: si tratta di guadagnarsi da vivere onestamente, in fin dei conti. non credo che nessuno abbia puntato una pistola contro cuperlo o renzi, per farsi dare il lavoro. e non credo neanche che loro debbano essere considerati meno “boni” di noi, per averlo dato.
    davvero, eviterei di addentrarmi ulteriormente dentro questo scivolosissimo tema.
    facciamo che ognuno usa le risorse che ha a disposizione come meglio crede (mi pare ci sia un tetto di spesa uguale per tutti) e lasciamo perdere le motivazioni di chi lavora e di chi dà lavoro.
    è più giusto così, se ci pensi bene.

  6. Filippo, il cartello con “candidero’” non e’ l”unico che lancia malissimo un messaggio che all fine suona terribile. Ma le scorse campagne di Civati chi le faceva? Erano molto ma molto meglio….

    Francesco Cerisoli
  7. seguo spesso questo blog, anzi sempre. non sempre posso scriverci su, perchè ora non ho più il tempo che avevo prima. ora però, in pausa pranzo, vorrei dire due parole a cosseddu. queste.

    cosseddu, spesso (non proprio sempre, ma quasi), scrivi cose intelligenti, non banali, non scontate, non semplificate. però, ecco, quando escono dei post così cadono un po’ le braccia. perchè queste sono le tipiche uscite da “fedelissimo”, una cosa che ben ci si potrebbe aspettare da bondi con berlusconi, o dalla bonafè o da nardella o da qualchhe giovanotto arrapato/destrorso con renzi, o da quasi tutti i grilloni con grillo. va bene, mettiamo che cuperlo abbia curato, non mi dire, il formato e il carattere delle lettere sui suoi manifesti (pare proprio di sì). però, le critiche andrebbero fatte sul merito. cuperlo ha una marea di sostenitori invotabili e inconcepibili, civati invece no (qualcuno sì, in verità, perchè io gente come taddei, per dirne uno, in un partito di sinistra non riesco a vedercela proprio). cuperlo non ha avuto coraggio, ha votato la fiducia, immagino con sofferenza, ma l’ha votata; civati invece no. cuperlo, sempre immagino per scarso coraggio, non si è fatto vedere a roma il 12 ottobre, civati sì. civati è bravo, ha voglia di interloquire, curiosità di parlare con quelli con cui la sinistra (?) non parla più, da anni, e che sono proprio quelli che la sinistra, pensa te, dovrebbe rappresentare. civati è alla mano, si fa i chilometri alle feste dell’unità, èp disposto, e questo è un suo grande merito, anche a prendersi i fischi e non solo gli applausi. civati, insomma, si mette in gioco, con coraggio, onestà, competenza, idee in gran parte condivisibili. per questo, secondo me, è soprattutto a lui che si fa un torto quando si scrive, rispetto a cuperlo che “l’originale è comunque fuori della sua portata”. che, in realtà, non è neanche così. perchè, per dire quando bettini li ha chiamati a parlare, io li ho sentiti tutti e due. civati ha detto cose giuste, fatto battutine gradevoli ma un po’ stanche, da brav fioeu, ccome quella sui “giovani fioroniani”; cuperlo ha fatto un discorso che da un punto di vista ideale e intellettuale ho trovato bellissimo e coinvolgente. ecco, da un punto di vista intellettuale e concettuale, secondo me fra i tre candidati è cuperlo a essere un po’ fuori della portata di tutti, anche dell’onesto civati (oltrechè ovviamente di renzi, ma non è neanche il caso di infierire).

    servirebbe meno boria, meno arroganza, e più voglia di combattere sui contenuti. perchè se l’atteggiamento è questo, può essere che passi la voglia di votare civati alle primarie, e che, orrore, la matita cada sul nome di cuperlo…

     

    p.s. tanto non sono più un elettore del pd; si va a votare per cercare di impedire la catastrofe di un’eventuale vittoria di renzi!

     

    Jacopo
  8. errata corrige “copiato”, ovviamente, e non “curato” riferito ai manifesti!

    Jacopo
  9. Pensa che a me Filippo Taddei piace tantissimo, mi pareva strano e anfatti…

  10. Jacopo, hai fatto un elenco di cose di cui parliamo tutti i giorni.

  11. Hai capito Jacopo, pure te copi ;-)

    Francesco Cerisoli
  12. Ciao Paolo,
    non è pertinente al post, ma volevo segnalarti quello che mi pare essere un refuso, a pagina sette del documento (mancherebbe un sostantivo dopo “severi”):
    “Oltre a lanciare severi contro i disonesti, diamo sostegno agli onesti: l’Italia produttiva e quella che vuole esserlo, chi vive del proprio lavoro e non di una posizione di rendita, sparso tra nord e sud, lavoratore o imprenditore”

    .

    massimo
  13. @ paolo

    appunto! io credo, proprio per la credibilità che distingue il candidato (fra i suoi molti pregi, la credibilità è quello che più di tutti marca la differenza rispetto agli altri due), e anche i suoi sostenitori (tu soprattutto), polemizzare su queste sciocchezzuole (perchè alla fine sono sciocchezzuole, magari sintomatiche, ma sempre cose di poco conto) fa perdere di spessore al dibattito! posso aspettarmelo da renzi e soprattutto dai suoi sostenitori (e infatti lo fanno), posso aspettarmelo dalla geloni e da stumpo (e infatti lo fanno). se lo fa uno che di solito scrive cose intelligenti, che sostiene un candidato che le cose intelligenti (e coraggiose, o almeno più coraggiose della media) le fa e le dice, beh, capisci che questo fa un po’, come diciamo noi laureati, cadere i maroni. non avete bisogno di queste polemiche di corto respiro, continuate a martellare renzi (che non mi piace, nè lui nè i suoi sostenitori) e cuperlo (che mi piace lui, ma non i suoi sostenitori) sulle cose serie, che sono tante e ben evidenti, come avete sempre fatto; e allora credo che molti voteranno civati, e sarà sicuramente un bene, per il pd e per la sinistra (che ad oggi sono due cose diverse…)

     

    @filippini non avevo dubbi sul fatto che taddei ti piace…

    Jacopo
  14. A luglio, a Reggio, mia moglie e io applaudivamo commossi; il nostro piccolo obolo non è mancato né allora né dopo. Però poi Cruciani due o tre sere fa alla “Zanzara” ha detto che i broker inglesi dànno Civati segretario 1:19, e Cuperlo 1:13 (Renzi sta 1:1,25). Anche Pippo nel post di oggi parlava di corazzata, fregata e vascello: e indovinate un po’ di chi è il vascello. Siamo molto tristi.

    Narno
  15. Taddei è ottimo. Per una volta, concordo con Filippini. Quando ascoltai il suo intervento a Genova alla festa nazionale rimasi favorevolmente impressionato, al di là di qualche comprensibile impaccio.

    Quanto al documento, anche io ho notato alcuni refusi di troppo, se posso dire. Non è che vi serve un correttore di bozze? Mi propongo, eh!

    Pierluigi
  16. Paolo,

    il documento, purtroppo, è piuttosto modesto sia a livello formale che contenutistico. Se siete outsider, dovreste fare le cose meglio degli altri, mentre dimostrate, e mi spiace molto dirlo da convinto sostenitore di Civati, un’approssimazione dilettantesca.

    Da un punto di vista formale, non è tollerabile nel 2013 presentare un documento con quei refusi, quell’impaginazione sgangherata, quelle espressioni spesso vuote e quelle formule ormai consunte (“voltare pagina!”, abbiamo ormai voltato tutte le pagine del Mahabharata, Paolo, cominciate a cambiare le cose cambiando le parole). E’ un documento che non si legge volentieri, che non appassiona, che è ingiustificatamente lungo, che non ha una sola immagine. Ed era lei che faceva le pulci alle campagne elettorali degli altri?

    Dal punto di vista contenutistico, manca della parte propositiva, specie in ambito economico, manca di linee d’azione concrete, definite, in rapporto ai (giusti) principi portanti che enunciate. Manca di analisi profonda del reale, manca di numeri.

    Le dico tutte queste cose da addetto ai lavori, e la prego di tenere quantomeno in considerazione queste perplessità sul manifesto, che è al livello dei manoscritti dei giovani e impazienti aspiranti scrittori che arrivano a decine ogni giorno nelle case editrici italiane, e che vengono quasi invariabilmente cestinati.

    Quanto agli slogan della campagna elettorale, Le cose cambiano, cambiandole è uno slogan onesto, certo non formidabile, così come Il partito delle possibilità. I professionisti che hanno lavorato pro bono (concordo con lei che dirlo è motivo di orgoglio per voi, perché la politica è politica solo quando è anche passione, sebbene io capisca piuttosto bene i distinguo avanzati da un commentatore di questo post) hanno fatto un lavoro senza infamia né lode, e non basta, se si è gli underdog.

    Così come stanno andando le cose, al congresso non arrivate nemmeno secondi (let alone vincere, che è impensabile, ora come ora e probabilmente anche in futuro). Dovete imprimere un’accelerazione immediata e forte alla vostra azione, Civati deve essere più incisivo negli interventi televisivi, deve essere meno lamentoso e più spiritoso, deve curare di più l’immagine e saper portare tanto una battuta quanto un discorso con la stessa prontezza ed efficacia. Civati deve avere l’umiltà di andare a lezione di comunicazione mediatica, esercitarsi con qualcuno: nei Paesi anglosassoni queste cose sono pratica comune per qualunque politico aspiri a posizioni di rilievo.

    Mi permetta di chiudere dicendo che la raccolta fondi che state portando avanti è deprimente: 13.000 euro sono nulla. Di nuovo, la state probabilmente portando avanti nel modo sbagliato, a partire dal fatto che un banner largo e chiaro dovrebbe campeggiare sul sito di ciwati appena lo si apre (e anche su Popolino, se è per quello). Avete fatto male, a mio avviso, a separare ciwati.it e civati.it: avete un blog che fa decine di migliaia di contatti al giorno, a giudicare dalle centinaia di commenti, potenziate quello e fatene una piattaforma, invece di creare un sito sostanzialmente vuoto e ininteressante, dove aggiornate di rado e dove fate comunque in modo di nascondere bene la pagina di raccolta fondi…

    Se non sarà necessaria la tessera, che non farò mai nello stato in cui è il Pd, sappia che andrò a votare Civati alle primarie; voi, però, datemi la soddisfazione di votare per un candidato che probabilmente perderà, ma che ha fatto straordinariamente tutto ciò che poteva fare.

    Buon lavoro, lo dico senza la minima ironia.

    SP

    SP
  17. Dimenticavo: mi trovo in gran parte concorde con il primo commento di Jacopo, che forse (mi rivolgo a Paolo) non accantonerei in modo così sbrigativo.

    @Jacopo, c’è un video, in rete, dei due interventi di Civati e Cuperlo che lei nomina? Quello a cui lei si riferisce è quello caricato anche su YouDem? Ha per caso un link? Grazie, SP

    SP
  18. SP, ti potevi risparmiare la spataffiata, perché questa non è la mozione. È il documento sintetico, con le linee guida, che era richiesto alla presentazione della candidatura. Le cose che mancano di cui parli le troverai, appunto, nella mozione. Che sarà impaginata, pure.

  19. Pingback: Di qualunque cosa, però parlami (il congresso Anna Oxa) | Popolino | Il blog di Paolo Cosseddu

  20. @ sp

    intanto grazie per il “lei”! gli interventi su youtoube non si trovano, solo un piccolo spezzone di cuperlo! io ne ho visti dei pezzi (abbastanza importanti) su la7 e soprattutto su rainews! sinceramente non so dirti se sul sito del pd o di youdem li puoi trovare, perchè era un’iniziativa organizzata da bettini, quindi da un singolo dirigente, non dal partito. comunque su news ne han fatto sentire degli stralci abbastanza grossi, e l’impressione che ne ho ricavato è appunto questa: civati onesto, coerente, senza la paura di mettersi contro il gruppo dirigente del partito (e in effetti lo ha contro tutto, compattamente), ma, diciamo così, non esattamente trascinantissimo dal punto di vista ideale, dei contenuti (che in realtà fatico a capire; perchè il suo mentore in politica economica dovrebbe essere taddei, con la sua proposta senza capo nè coda, lo dico da un punto di vista tecnico, sui contratti collettivi; però è giusto anche “parlare” con quel mondo, della fiom, dei movimenti, di rodotà, ed effettivamente civati è l’unico che interloquisce con loro, in betata solitudine; ma dove stanno i punti di contatto?); anzi, forse un po’ confuso, riguardo a quello! cuperlo, con tutti i suoi difetti, la gente impresentabile che lo circonda e lo sostiene, i suoi errori (pur più in piccolo di quelli di bersani e d’alema, ma solo perchè fino a ieri era in seconda fila), quando parla vola alto, dice cose giuste, cose belle, cose intelligenti, parla alla tesa delle persone e non alla pancia come fa renzi, e dimostra che la complessità non è una cosa di pochi, che basta fare uno sforzo per capire; non è piacione come renzi, i suoi concetti sono tutti di sinistra, rispetta il suo interlocutore, non vuole ipnotizzarlo. e dice, soprattutto, cose di sinistra. diciamo che il candidato ideale, azi, il segretario ideale, sarebbe un misto fra civati e cuperlo: il coraggio, l’onestà, l’umiltà dell’uno, lo spessore culturale e ideale dell’altro, mentre un’altra caratteristica fondamentale, cioè il rispetto nei confronti dell’elettore, la ritrovo in tutti e due (renzi invece non ha niente di tutto ciò)!

    Jacopo
  21. Paolo
    Sei bravo, acuto anche ironico oltre che sarcastico peccato tutto ciò si accompagni ad una grande permalosita che stona nelle tue risposte ai commenti.

    marco
  22. Paolo, scusa se mi intrometto nella discussione, ma anche io sono perplesso. SP esprime punti solidi, non solo sul documento ma anche sulla campagna di finanziamento, la strategia di Civati, e altro. Rinnovo la stima che ti esprime Marco nel commento prima, ma in tutta franchezza mi pare che più che canzonarlo avresti fatto bene a mandargli una mail per chiedere se anche lui vuole dare una mano!! Ché qui c’è un congresso da vincere, e la gente bisogna coinvolgerla, non prenderla per i fondelli..

    Ciao, e buon lavoro.

    Lorenzo Costaguta
  23. @Jacopo, @marco, @Lorenzo Costaguta e, naturalmente, @Paolo Cosseddu,

    ho risposto ai vostri commenti in calce al post di Popolino “Di qualunque cosa, però parlami (il congresso di Anna Oxa”. Il mio è il commento delle 01:25 di domenica. Grazie,

    SP
  24. @mauro

    ho letto il tuo commento però forse non consideri che l’attivista politico, da sempre, lavora pro bono. Quando ci siamo impegnati ad esempio nei 6referendum non l’abbiamo fatto perchè speravamo in un ritorno di quell’iniziativa, se non sul piano politico.

    il “pro bono” è un meccanismo che amplia anche la partecipazione, coinvolge delle persone, le mette in prima linea nel proporre, nel proporsi e nel diventare protagonisti di un cambiamento (in questo caso) ineluttabile del PD. Il che se mi permetti mauro, è molto diverso che prendere un agenzia, assegnargli una campagna, elaborare un compitino.

  25. Cuperlo che imita civati: il nulla che imita il niente… Povero PD aridatece baffone (ed oramai pure baffino).

    Cesco
  26. E pensa che c’è chi manda altri messaggi subliminali https://twitter.com/kudablog/status/408193003765764096/photo/1