Berlusconi è davvero invecchiato, perde colpi. Ha la soluzione in casa, da una vita, e non se ne accorge. Specie ora che non è più lui, ma Beppe Grillo, a interpretare gli istinti più de panza degli italiani. Basterebbe poco, basterebbe presentare alle prossime elezioni il partito di Striscia la Notizia e mandarlo contro il M5S. Con quei voti, uniti al tot di italiani che evidentemente Berlusconi lo votano a prescindere, avrebbe la maggioranza assicurata, per sempre, e sancirebbe in modo definitivo l’identità del partito-azienda, in un modo molto più esplicito che è curioso non sia mai stato ufficializzato fin qui.
Striscia, di politica, ne ha fatta già molta, nei decenni, e sarebbe sufficiente formalizzarne la presentazione nelle liste elettorali per sancirne la trasformazione in partito a tutti gli effetti. Sarebbe una versione – se possibile – ancora più bassa dei contenuti più beceri e populisti del M5S. Laddove Grillo rifila nomignoli e vaffanculo a raffica, nel paragone con Ezio Greggio sembrerebbe un nouveau philosophe. Il Gabibbo sarebbe il megafono del movimento (non a caso è genovese), ma questo è sin banale dirlo, così come ovviamente Antonio Ricci (già autore proprio per Grillo) sarebbe l’ideologo che muove le fila dalla cabina di regia (letteralmente), di certo non meno inquietante di Casaleggio. Con la differenza che, alla faccia di Gaia che governerà il pianeta nel 2050, la tivù – malgrado l’avvento del web – ne governa ancora una bella fetta già oggi: il pensionato privo di connessione internet aveva già trovato faticoso il passaggio al digitale terrestre e non ha idea di cosa cazzo sia un blog, mentre la tivù dell’ora di cena la conosce a memoria. A differenza dei grillini che ci appaiono strani e soprattutto nessuno sa chi diavolo siano, Striscia avrebbe una sua classe dirigente già pronta, da Staffelli che consegna i Tapiri ai rappresentanti dell’odiosa casta agli inviati che denunciano gli sprechi della malapolitica nel Paese, e se proprio dovessero mancare gli argomenti si può sempre mostrare qualche cagnolino, del resto lo ha fatto persino Monti. Avrebbe un logo noto anche ai bambini, e un sottotitolo plasticamente rappresentato dalle veline bionde e more perfettamente in linea con la trasmissione e con la linea sia politica che culturale del suo editore: La voce della patonza.
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Oh, ma ci aveva pensato lui, gia’ negli anni ’90, Striscia era regina incontrastata della sua fascia oraria. Fu usata come megafono propagandistico, a partire dalle maschere di Gabibbo per i bambini. Ricci e’ davvero più inquietante di Casaleggio.
Ma infatti, tanto vale prendere direttamente i voti, no?
Ovvero, saltare l’intermediazione, che pure quella è ormai una roba troppo raffinata: invece di usare i media per governare, governare direttamente con essi.
….e potrebbe irrobusitre con lo staff delle “iene”
Ma oramai striscia è OLD: ha più di 20 anno no?
Eh sì. Ciò nonostante ha più spettatori di quanti votanti abbia la gran parte dei partiti.
Bravi, state dando dei coglioni agli elettori, una volta era prerogativa del PDL adesso anche del PD-L
Non coglioni: spettatori votanti.
Sono sempre stati spettatori votanti quelli del PDL.
Tutti sono spettatori votanti, nessuno escluso.
Spero che tu voti perché hai letto il programma del PD, come io voto perchè ho letto il programma M5S, ma non credo che gli anziani lobotomizzati dalle balle televisive di Berlusconi abbiano letto alcunché, queste sono le vere vittime.
Certo, i lobotomizzati sono sempre gli altri. Come no.
Non vale dare buone idee. Dovresti Auto-Bannarti
I Wu Ming invece pensano che sia il M5S che le creature berlusconiane siano figlie della stessa matrice “ricciana”
Non credo.
Innanzitutto Ricci non farebbe mai uno sgarbo del genere, imho, ad uno con cui quasi quasi ha fatto le scuole.
Furthermore, che siate d’accordo o meno con me, il circuito culturale “ricciano” (gli inviati, la televisione stupida e di denuncia a cazzo di cane tanto non subiamo leggine da testata giornalistica, il grand prix de la comedie, l’opera gaberiana rovinata, lo zoo di 105, i libri di Beccati) è l’unica corrente culturale rimasta “credibile” in Italia, abbinando una fatuità da democristiani al qualunquismo becero. Il resto è sottoboschetto od opere di gioventù, in Italia. E chi glielo fa fare, a Ricci, di buttarsi in politica? Lui e il suo piccolo circo mi sembra se la sian sempre cavata piuttosto bene, sotto un tale mecenate.
Per me vi state cagando tutti sotto. Alle prossime elezioni vince Umberto Smaila col Partito Grosso.
Basta tette e calcio andate a studiare!!