21 FEBBRAIO 2013

Se potessi avere, 2.500 euro al mese

Da semplice curioso della natura umana, la domanda che mi faccio da tempo è banalmente questa: quanto dureranno, i parlamentari a 5 Stelle, con 2.500 euro al mese?
E lo so benissimo, che la maggior parte della gente vive con meno, e talvolta purtroppo con molto meno: ma questo non è un bar, siamo abituati a ragionare un po’ più di così, e quindi possiamo dirci che a un certo punto, e per ragioni innegabili, è passata l’idea che il parlamentare sia un mestiere come un altro, ed è passata perché troppi tra quelli che lo fanno – e troppo clamorosamente – sono diventati avidi e insensibili rispetto alla realtà intorno a loro. In una situazione normale, se paragonassimo quello del parlamentare al ruolo di un alto dirigente di un’azienda privata, allora ci starebbero dentro gli stipendi alti, i benefit, l’auto, il pc, l’appartamento a Roma e tutto il corollario. Ma se invece consideriamo il rapporto tra i cittadini e i suoi rappresentanti, specie in periodo di crisi, allora è giusto battersi per una sobrietà che è del tutto andata a farsi benedire, ed è per questo che sono tra quelli che da anni chiedono la cancellazione di alcuni privilegi inconcepibili, e il dimezzamento del compenso ai parlamentari.
Lo chiede anche il Pd, pur se con una formula diversa, quella di parametrarsi allo stipendio dei sindaci delle grandi città. E il succo è lo stesso: non solo fattibile, ma anche ragionevole, auspicabile. Tutto questo, però, evidentemente non può bastare a un movimento che dice le cose che va dicendo Beppe Grillo: ed ecco quindi il tetto dei 2.500 euro. Non riassuntivi del costo complessivo del parlamentare, poiché il resto andrà al Movimento, esattamente come si faceva nel vecchio Pci e i partiti di sinistra in genere fanno da sempre, e poi perché con quei soldi e con quelli destinati a spese e collaborazioni, usati fino in fondo, già nei consigli regionali in cui sono presenti i grillini hanno scelto di far lavorare – non c’è altro modo di dirlo, mi si scuserà per il gergo partitocratico – il proprio apparato. E ridurre lo stipendio degli eletti per mantenere la propria gente non è esattamente un risparmio per lo Stato, è semplicemente una pratica in uso presso i partiti, tutti compresi, da sempre. Differenze sostanziali, alla Ragioneria dello Stato, non risultano, giacché tanto usciva prima, tanto uscirà poi.
Penso poi al mestiere del Parlamentare che, se fatto fino in fondo, da quelli bravi, porta a spendere un sacco di soldi: e mi frega assai che guadagni meno, se guadagnando meno lavora peggio, e se guadagnando meno permette comunque ai disonesti di lucrare, e a quelli onesti di essere persino meno incisivi.
Discorso impopolare da fare oggi, si dirà. Assolutamente impopolare. Ma poi c’è un’altra questione, e riguarda banalmente la natura umana, e che è sempre interessante indagare, a prescindere, ma anche di più quando si ha a che fare con chi ha pretese moralizzatrici. Giuste, giustissime in partenza, ma giudicabili sono alla fine, e non all’atto del proclama. E penso a Roma, che è una città cara, piena di vizi, tentacolare. Che è un ritratto un po’ banale, ma anche vero, e bastano poche visite, specialmente in quell’ambiente lì, per rendersene conto. Una città di monumenti pubblici e di palazzi privati, sontuosi palazzi di marmo e antichi velluti in cui si coglie la differenza tra chi è ricco per davvero, e chi percepisce uno stipendio da parlamentare, seppure alto, seppure pieno.
Penso che bisogna essere molto solidi, personalmente, per curare l’interesse pubblico stando al centro di un mondo fatto da interessi privati che vogliono condizionarlo, e che hanno mezzi virtualmente infiniti per farlo. Una solidità per la quale, appunto, un compenso alto è un compenso ben speso, se tiene lontane le tentazioni, che però – ce lo dicono questi vent’anni – a parecchi in carica al momento non è bastato neppure lontanamente, ché l’avidità come è noto non conosce fondo. Inoltre, quello che per alcuni è uno stipendio da favola per altri è solo una mancia, con cui comprarsi il favore di un rappresentante dello Stato che si vuole mettere a difesa dei propri interessi.
E’ un po’ questa, secondo me, la questione centrale del problema della corruzione. Che c’è bisogno di leggi più dure, spietate, tragicamente mancanti, ma alla fine è comunque una questione di natura umana, e serve tenere sempre presente che, prese dieci persone a caso e messe di fronte a una tentazione, alcune rifiuteranno e altre accetteranno.
Non di rado, le delusioni arrivano proprio da chi non ti aspetteresti, e quindi per carità: non voglio insinuare niente. Ma un po’ l’ho seguito, il percorso che porterà questa nuova ondata in Parlamento, e qualche perplessità squisitamente tecnica sui metodi di selezione, e sulle sue premesse, ce l’ho. Faccio a quelli che da lunedì saranno i nuovi eletti del M5S, a 2.500 euro al mese, i migliori auguri. Auguri tutt’altro che ipocriti, garantisco, perché l’auspicio che siano tutti così bravi e forti nelle loro convizioni da resistere a tutto quello che verrà loro addosso, improvvisamente, quando si troveranno catapultati dal meetup di provincia al Palazzo, è un auspicio che formulo soprattutto nel mio interesse di cittadino, pur non avendoli votati.
Non auguro nessun problema, davvero, che in questi anni ne abbiamo avuti sin troppi, e come tutti vorrei davvero voltassimo pagina. Ma devo dire, in tutta sincerità, che tutte quelle promesse e quelle premesse sono fino a prova contraria mere chiacchiere, fatte per denunciare un problema reale fingendo di avere sottomano una soluzione che in realtà è profondamente fallace nel metodo, anche se indubbiamente molto più facile da spiegare, dal palco, sbracciandosi e sollevando le piazze bramose di sangue. E penso quindi che non sarà così semplice, e che sfortunatamente sarà una questione di quando, e non di se.

  1. no aspetta: hanno fatto tutto ‘sto casino per il tetto allo stipendio, e alla fine il resto lo girano al movimento? e il risparmio dove sta??

    Matteo Malaspina
  2. Ti stai scatenando tutto insieme coi post?

  3. Mi spiace Paolo, ma secondo me non hai centrato la questione. Secondo me il punto è ben diverso: il prezzo da pagare per essere scoperti colpevoli di corruzione e maggiore del beneficio che traggo? E in questo devi considerare la valutazione personale della percezione del rischio di essere scoperti e delle conseguenze.

    Tutti (o quasi) sono corruttibili. Ma siamo persone razionali ed agiamo per il nostro tornaconto. Solo una società che punisce inequivocabilmente e consistentemente i corrotti e i corruttori può limitare la corruzione (o quantomeno aumentarne il costo e quindi ridurre il numero di persone che possono permettersi di corrompere).

    Le persone fanno scelte relativamente razionali. E i M5Stellini non sono diversi. Se non riescono a vivere facendo i politici con 2500€ al mese torneranno indietro e diranno che si sono sbagliati, ma magari lo faranno presentando la lista della spesa. Oppure si faranno corrompere. E sarà interessante vedere come la base del movimento reagirà. Quello sarà il banco di prova.

  4. Andrea, credo che il senso di quello che scrivi sia quello del post. Specialmente nel finale

    Paolo DV
  5. perfetto, sarebbe da far capire che non cè risparmio, anzi, continuiamo a spendere uguale e loro devono versare obbligatoriamente i soldi al PADRONE.

    poi comunque alla fine i loro elettori li giustificheranno per tutto e in tutto come stanno facendo per ogni cosa nei commenti ai blog e alle notizie dei quotidiani, anzi, da un po’ anche con insulti da stadio, visto che vinceranno e annienteranno coloro che la pensano diversamente.

    ciao, luca

    luca
  6. Scusa ma 2500 euro con vitto, alloggio, trasporti e vestiti pagati (considerando il minimo, ma ci si potrebbe mettere tanto altro) ti sembran pochi???

    Qualcuno ha mai visto un rimborso spese di uno degli eletti di grillo? Perché io in rete non li trovo, alla faccia della trasparenza…

    Dai, che delle misure populiste questa alla fine fa scena e gli costa zero, chiamali stupidi.

    massimo.gentilini@gmail.com
  7. Sono candidato m5s in toscana e mi trovo spesso ad affrontare temi del genere e ti devo dire che hai sbagliato in pieno, tutto quello che eccede il tetto dello stipendio non va all’apparato ma indietro allo stato (e di conseguenza ai cittadini). Esattamente come succede in Sicilia in cui i soldi in più vanno in un fondo gestito dalla regione.

    In emilia è stato deciso di aumentare lo stipendio ai consiglieri regionali, potresti aver ragione e potremmo parlare di una cosa del genere anche per deputati e senatori.

    Quello che davvero mi dispiace è che ti leggo sempre volentieri e ho sempre trovato quello che scrivi interessante e fondato, mi rincresce tu abbia preso una cantonata del genere.

  8. No, scusa Luigi: qui in Piemonte gli eletti in Regione hanno sempre usato l’eccedenza dei 2.500 euro per il M5S, perché sostenevano – a ragione – che non si può incassare solo parte dello stipendio. E Beppe Grillo, proprio lui, ha appena detto in un’intervista mandata in onda da Mentana che in Sicilia i consiglieri usano quei soldi per fare microcredito (che può sembrare una bella cosa, anche se a me pare una tipica situazione clientelare). Se sulle cose del M5S, così dedito alla trasparenza, non è una fonte attendibile non dico un suo eletto, ma nemmeno Grillo, beh, avete un problema.

  9. Il tempo del giro di interviste sui giornali locali dove vengono eletti.

  10. Secondo me il problema non è lo stipendio dei parlamentari, ma la corruzione.
    A me, impiegato metalmeccanico FIAT (ma operativo, quindi anche di fatica…), può stare anche bene che un parlamentare possa prendere 10, 15 o 20.000 euro al mese: come dici tu Paolo sarebbe uno stipendio da alto dirigente d’azienda. Il problema non è quello, e non è un problema per i 2000 miliardi di debito il fatto che 1000 persone prendano 200.000 euro all’anno ovvero 200 milioni in totale. Basterebbe saper far 2 conti ed il vero scandalo è che tanta gente voterà Beppe Grillo perchè è convinta che abbassando lo stipendio dei parlamentari il debito scomparirà: ma sembra troppo faticoso fare bene di conto … anche il PD doveva comunicare meglio su questo problema.
    Come dicevo il problema è la corruzione : 60 miliardi di euro l’anno mentre l’evasione fiscale sta “solo” a 120 miliardi (e non ho capito se per l’evasione si parla di imponibile, quindi sarebbe da dividere per 3!). E poi i veleni nel sottosuolo, le rette aumentate degli asili, le valvole del cuore difettose e le operazione chirurgiche dolorose ed inutili, i mostri ecologici: questi sono gli effetti collaterali della corruzione. Che parte si dai parlamentari che non si accontentano delo loro stipendio, ma arriva fino all’ultimo burocrate della PA.
    E venendo al tema del tuo post, anch’io penso che i grillini non si accontenteranno dei 2500 euro, in Emilia già da un po’ si correggono lo stipendio verso l’alto, ma l’importante sarà davvero che poi non vadano a cercarsi altre “entrate”… speriamo che almeno in quello possano restare fedeli ai diktat del loro capo !

    Matteo_M
  11. Mi sfugge davvero quale sia il “costo” per fare bene il Parlamentare.

    Meno ancora mi è chiaro come pagare molto i Legislatori li renda meno corruttibili, dato che i corruttori hanno “mezzi virtualmente infiniti”. Li paghiamo infinitamente?

    Marco