7 SETTEMBRE 2009

Mettete assessorati nei vostri cannoni

13_PH2007031701303_1Creare un gruppo su Facebook e mettere insieme in pochi giorni, e su un tema assolutamente locale, ben 502 iscritti, è impresa notevole. Il tema aggregante in questione è “Rivogliamo la bandiera della pace a Cossato”, e cinquecento e passa membri è un numero quasi più grande di quanti voti abbia preso il centrosinistra – nonché amministrazione uscente, dopo molti anni – in tutto il paese alle ultime elezioni.
Il nuovo sindaco del Pdl, Claudio Corradino, in quanto a profilo istituzionale non è certo Yitzhak Rabin, e quindi non dovrebbe stupire che, tra le prime iniziative della sua agenda, vi sia stata quella di levare la bandiera della pace dal Municipio e di proporre l’istituzione delle ronde (contro la cacca dei cani, che di delinquenza a Cossato non ce n’è). Anzi, ci manca solo che la destra si appropri anche della simbologia pacifista, lasciando gli avversari completamente a mani vuote. Davvero, meglio così: meglio quando le posizioni sono chiare. Se i cossatesi hanno a cuore quella bandiera, la espongano sui loro balconi, alla vista del sindaco e di chi la pensa come lui.
Sarebbe poi il caso di chiedersi, visto che è andata come è andata, se davvero è il caso che un ente locale abbia un assessorato alla pace: quello cossatese era nato nel 1982 in seguito alla delibera di indisponibilità a ospitare testate nucleari sul territorio comunale. Da allora sono passati 27 anni, la pace è sempre un tema (ci mancherebbe) ma un paio di cose sono cambiate. Non c’è più la Guerra Fredda, per dire. Certo, l’obiettivo di non far installare qualche dozzina di missili Pershing nel cossatese è stato centrato, ma un bilancio serio di questa esperienza dovrebbe prendere in considerazione un’ottica un po’ più ampia.
Questo perché in tempi di crisi, giustamente, l’elettore si chiede: spetta a un assessorato la promozione del valore della pace? Non è che mi stanno pigliando per il culo e buttano al vento soldi pubblici? Ecco, bella domanda, che vale anche per l’assessorato omologo in Provincia (pure lei persa alle ultime elezioni). Difficile rispondere senza fare del qualunquismo, tipo “pensassero alla gente che non c’ha il lavoro”.
Epperò sarà anche un dato, che qualcuno ha grossi problemi a tenersi casa e lavoro, e si scoccia se la propria amministrazione è troppo impegnata coi mali del mondo per provvedere a quelli banalmente domestici. Ancora troppo qualunquista? Bene, allora parliamo di quelli che, anche a Biella, anche a Cossato, nonostante la crisi continuano a far volontariato, a spendere di tasca loro e a tenere vive pazzesche operazioni di solidarietà e cooperazione internazionale: nel Biellese di storie così ce ne sono di formidabili. Se gli assessorati alla pace hanno un senso – ed è un grosso se – dovrebbe essere quello di fornire servizi e di valorizzare questo patrimonio che già esiste, e che è nelle mani della buona volontà dei privati (che nessun ente locale avrebbe mai i mezzi finanziari per sostituire).
Ecco, questo era un obiettivo concreto, concretissimo. Si è realizzato? La risposta, amico mio, è scritta sulle schede elettorali.

  1. Stai diventando troppo buono. Una volta ti saresti fermato a “Non è che mi stanno pigliando per il culo e buttano al vento soldi pubblici”? Con questo non voglio dire che il discorso non fili. Fila eccome, e soprattutto nell’ultima parte. Sei meno iconoclasta, però.

    anonimo
  2. Se sei buono, ti tirano le pietre. Sei cattivo, ti tirano le pietre.

  3. va là che va bene così… non ti tiro nessuna pietra; del resto in provincia l’assessorato alla pace non era che una delega su altro assessorato più “concreto”: quello alla monnezza!

    anonimo
  4. Pace e monnezza e che altro? Sulla seconda direi che il bilancio è positivo, non credo che i biellesi possano lamentarsi.
    Però sul resto concordo: dai, a che cosa cavolo serve un assessorato alla pace? E uno alle buone maniere no? Ma sì, facciamo assessorati su tutto…

    anonimo
  5. Sarebbe interessante vedere quante iniziative e che tipo di eventi ha realizzato l’assessorato alla pace.

    Se vien fatto come forma bisognerebbe avere il buon gusto di destinare ad esempio l’introito possibile in più dell’assessorato a finanziare eventi riguardanti il tema.
    Lorenzo

    anonimo