23 GIUGNO 2010

Vedo la gente morta

vii-grimPare cìrcolino a piede libero alcuni cittadini biellesi i quali, quando incontrano un ex assessore della passata giunta di centrosinistra, si sdilinquiscono in lamentele su quanto male amministri oggi il centrodestra, e quanto bene invece facevano i predecessori, ed è tutto un coro di “quando c’eravate voi era tutta un’altra cosa”.
Lancio un appello: se conoscete qualcuno di questi sconsiderati, per favore, fermatelo. C’è il ricovero coatto, serve una carta firmata dal sindaco, e quello in carica sono certo non ve la negherà.
L’importante è darci un taglio. Zac.
Primo, perché i destinatari di questi apprezzamenti – sinceri o di cortesia, non importa – non riescono a goderseli solo nell’intimo. No, vanno subito a vantarsene in giro come diciassettenni dopo la prima trombata. Ed è strano, se considerate che è gente che dovrebbe esser abituata, e da decenni, a gestire con un certo distacco l’ebbrezza provocata dal consenso. E a diffidarne, quando è il caso.
Secondo, e più grave, perché questi ci credono. Ragazzi, lo so che è incredibile. Arrivano a dire – sentito con queste mie orecchie – che se si rivotasse oggi non ci sarebbe storia: si vincerebbe.
Ora, capite bene che questo non è sano: non è neppure fantapolitica, è una patologia. Aldilà delle cazzate consolatorie che tutti abbiamo pensato, per circa cinque minuti, sul fatto che si sarebbe perso solo per le poche centinaia di voti che avrebbero portato al ballottaggio, la verità è che c’era un’abissale differenza di oltre quattromila voti, in percentuale 51,7 contro 36. Mica bruscolini.
E quindi, chiunque tu sia, ti prego: forse le tue intenzioni sono buone, ma i risultati sono devastanti. Se proprio devi dire qualcosa, quando incontri un ex amministratore di centrosinistra, commenta la partita del giorno prima.
Spiegare a costoro che hanno perso, che gli elettori li hanno bocciati, che è finita l’epoca degli incarichi e delle prospettive di carriera politica, già così è molto difficile. Molto.
Non ti ci mettere pure tu, per il bene loro (e pure per il tuo).

  1. E’ una battaglia persa. E’ già tanto che non si mettano uno scolapasta in testa proclamando di essere Napoleone.

    anonimo
  2. Dici? Io invece sentivo che stavano per invadere la Russia…
    ;)
    ES

    anonimo
  3. Nanni Moretti direbbe: continuiamo così, facciamoci del male. Siete proprio sicuri che i complimenti agli ex non siano sinceri? Ci sono i compagni che sbagliano (anche a votare), e poi si pentono. Io la vedo così: eravamo migliori noi, anche se abbiamo perso. Ma adesso, finalmente, la gente l’ha capito e va in giro a dirlo. Basta col disfattismo

    Cordialmente
    Tristano Codignola

    Tristano Codignola
  4. Nessuno ha mai messo in discussione che fossimo migliori “noi”, nemmeno io. Ma qui il discorso è un altro: una riflessione su qualche errore che evidentemente deve essere stato commesso – altrimenti non si sarebbe perso – non è mai stata fatta. Una riflessione su un lungo, lunghissimo ciclo politico (16 anni di ininterrotta amministrazione) che evidentemente si è chiuso, e che necessita oggi di un nuovo progetto, non è mai stata fatta, né mi pare sia in vista nel prossimo futuro.
    Quando si saranno soddisfatti questi due requisiti obbligatori, allora sarò più indulgente. Finché si nega la realtà, si è autoassolutori, si scambia il vicino incontrato sul pianerottolo per il mondo, si coltivano vanità e personalismi a scapito di impegno e collaborazione, si evitano l’autocritica e l’analisi, si ritiene scontato che si debba succedere a se stessi, si rifiuta qualsiasi confronto, si ricreano all’opposizione uguali o persin peggio i problemi che si avevano in maggioranza, si nega l’evidenza dei numeri elettorali, comportandosi quindi come se fosse successo nient’altro che un lieve contrattempo in un percorso indiscutibile, finché insomma tutte queste deleterie pratiche non cesseranno, semplicemente non è possibile passare oltre.

  5. Caro Popolino, in molti condividiamo le tue idee ma come fare per passare dalle parole ai fatti ?
    Come organizzarsi per far capire ai vecchi ed inutili tromboni della politica locale che il loro tempo è passato e che è ora di “toglierisi dai piedi” ?

    anonimo
  6. Caro #5, se qualcuno sapesse rispondere alla tua domanda non saremmo in questa situazione. Ci proviamo, comunque.