Regole d’ingaggio del congresso Pd:
- vietato far notare le contraddizioni degli avversari.
- vietato far notare i personaggi discutibili e/o inguardabili che endorsano gli avversari.
- vietato chiedere “sì, tutto molto bello, ma dov’eri mentre tutto andava in malora?”.
- se parli di contenuti, ti toccano due turni di supercazzole su liberismo e socialdemocrazia.
- se ti lamenti delle supercazzole, ti accusano di non parlare di contenuti.
- non si può discutere nemmeno dei font.
Previa approvazione della commissione nazionale di garanzia, forse si potrà parlare del tempo. Forse. Vai con la sigla.
Ok. Parliamo del tempo. Piove, governo ladro!!!
No, non possiamo parlare neanche del tempo
Paolo,
possiamo parlare di sondaggi se vuoi.
http://www.affaritaliani.it/politica/primarie-renzi-ha-gi-vinto-pd181013.html
Io sono un cittadino medio che ha un lavoro e me ne potrei fottere degli altri, tuttavia non lo faccio. Vorrei contribuire con le mie idee in un partito dove ho militato quando c’erano Cossutta, Berlinguer ed altri; ma non lo posso fare, perché? Perché in questo partito vi è il deserto delle idee. In aggiunta a questa sventura, vi è la sventura peggiore del fiorentino “sparacazzate a mitraglietta” e la sventura supplementare che in parecchi hanno ingoiato i proiettili.
Ci sono esodati e disoccupati abbandonati a se stessi e burocrati che scippano, corrompono e si danno alla concussione e sono premiati dalla classe politica attuale che altro non è che una nuova DC.
Mi sono domandato: che ti disperi a fare tanto saranno tutti fagocitati ( o fagociwati) dallo giullare.
Pingback: alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 19.10.13 | alcuni aneddoti dal mio futuro
Paolo,
cercherò di spiegarle perché lei è una persona con un buon senso dell’ironia, con una buona capacità di analisi delle cose politiche, ma si è dimostrato, in questa particolare situazione e in altre legate alla dialettica con i commentatori, un modesto uomo politico. Mi riferisco in particolare al mio messaggio delle 00:51 del 19 ottobre in calce al post di ieri sul “fake di Civati” a cui lei ha risposto in tono piuttosto sprezzante poco sotto, sempre nei commenti di quel post.
La prima cosa, Paolo, è che se io mi rivolgo a lei dandole, appunto, del lei, è buona educazione, dal momento che lei non mi conosce, che mi risponda dandomi a sua volta del lei: questione di rispetto, oltre che di etichetta.
La seconda cosa è che se io le scrivo un articolato intervento in cui elenco una serie di osservazioni non rovesciate sulla tastiera, ma ragionate e argomentate, come ci si può rendere conto anche solo dalla costruzione sintattica delle frasi e come peraltro è stato riconosciuto anche da due o tre commentatori di questo blog, sarebbe cosa intelligente da parte sua rispondere nel merito di quelle osservazioni e non liquidarle come “una spataffiata” che “mi potevo risparmiare”. Lo dico perché 1. lei dovrebbe avere care le critiche motivate e a tratti anche propositive, come mi pare fossero le mie, perché se lei rinuncia a dialogare con chi si dice sostenitore di Civati solo perché non applaude in piedi e in silenzio, be’, non andrete lontani; 2. perché lei raffredda molto, nelle brevi e impermalosite righe che ha scritto, l’interesse di un vostro sostenitore, nella fattispecie me; 3. perché, così facendo, lei si espone alle critiche di altri commentatori, anche loro, peraltro, simpatizzanti o sostenitori di Civati (mi riferisco ai commenti di Marco e Lorenzo, poco sotto); 3. last e decisamente not least, perché il documento in questione (che avete chiamato “manifesto”, che avete reso pubblico, e che non doveva, pertanto, essere scritto e impaginato sciattamente, tanto per rispondere alla sua risposta), perché il documento, dicevo, si apre dichiarando l’intenzione di Civati di ascoltare la base, di porre al centro gli elettori impotenti e frustrati del Pd, e lei, strettissimo collaboratore di Civati, ha fatto con me esattamente l’opposto di quello che dichiarate come caposaldo della vostra campagna elettorale.
La terza cosa è che lei perde un’occasione e si fa rubare la risposta esatta da un commentatore di questo blog, e cioè: se un sostenitore di Civati le scrive, come ho fatto io, e trova delle cose che non vanno e che potrebbe emendare anche grazie alle sue competenze professionali, perché non cercare di coinvolgerlo come volontario della campagna elettorale? Peraltro, se investo del tempo a notte fonda di venerdì, alla fine di una settimana di lavoro, per scriverle un documento come quello che le ho scritto, sottraendo quel tempo al riposo, è perché la causa di un Pd migliore, se non di Civati segretario, mi sta quantomeno un po’ a cuore, e questo avrebbe dovuto bastare a vedere in me un potenziale alleato più che un molesto e pedante commentatore. Se lei, d’altra parte, ritiene che le mie critiche siano completamente infondate (sebbene sulla sciatteria del documento abbiano avuto da dire anche altri qui e altrove, e sebbene la sciatteria del documento non fosse l’unico né forse il principale punto del mio intervento), bastava anche solo una risposta educata, se non cortese. In ogni modo, la forza lavoro gratuita e qualificata è utile, mi creda, specie quando la raccolta fondi langue un po’.
Ho perso quest’altra mezz’ora a scriverle perché mi farebbe piacere che queste considerazioni la aiutassero a riflettere sul suo atteggiamento, che la sua intelligenza politica facesse aggio, in futuro, sulla sua pronunciata permalosità: il primo dovere di ogni politico, la ragion d’essere stessa della politica, dovrebbe essere quella di anteporre sempre la propria causa personale alla causa comune. E lei può diventare un buon politico, se lavorerà su se stesso. Per quanto mi riguarda, andrò ancora a votare Civati alle primarie, perché, pur con le riserve che mantengo e che lei non ha certo dissipato, mi sembra sempre l’opzione migliore al congresso (non la meno peggiore), ma, devo ammetterlo, ho perso la voglia di intervenire ancora e sono diventato un sostenitore di qualche grado più tiepido, con molto meno desiderio di fare proselitismo.
Vi auguro, sinceramente, buona fortuna per il congresso. Passo e chiudo, scusandomi per la lunghezza di questa risposta.
SP
@Jacopo: la ringrazio del suo ultimo commento, che non mi è stato sufficiente per rintracciare l’intervento di Cuperlo, ma che tengo in considerazione per quello che lei dice di buono (e di meno buono) su di lui; anche perché mi continuo a trovare piuttosto in sintonia con le sue osservazioni (per esempio quando lei dice di Civati che “non è trascinantissimo”, il che, per come vedo io le cose, è un limite assolutamente da rimuovere o almeno da cercare di affrontare con impegno, come scrivevo nel mio intervento).
@Marco, @Lorenzo Costaguta, vi ringrazio dei commenti.
Errata Corrige: alla fine del mio intervento la frase corretta è, ovviamente, “anteporre sempre la causa comune alla propria causa personale”.
@ SP
ricambio di nuovo la sua cortesia (un po’ imbarazzato, anzi, per il “lei” con cui mi si rivolge), e ripeto che condivido le sue critiche. quindi anch’io ne approfitto per rivolgermi a cosseddu, che tiene un bel blog che si frequenta volentieri, scrive bene, eccetera. perchè, cosseddu, effettivamente mi sento di condividere le opinioni di quanti ti considerano un po’ refrattario alle critiche. tendi cioè a prendere un po’ tutto sul personale, come se criticassero te “in pirsona e pirsonalmente”, e non magari qualche concetto che esprimi (che sarebbe una cosa più che normale, soprattutto quando si parla di politica), e tendi a reagire a tua volta con commenti che spesso, racchiudono non dico insulti, ma neppure argomentazioni stringenti; oppure cerchi di buttarla in caciara. così facendo, effettivamente, non fai un bel servizio nei confronti del candidato che sostieni con tanto zelo, perchè chi si sta spostando verso civati e ha intenzione di votarlo alle primarie, magari non essendo nemmeno un elettore del pd, come me, lo sta facendo perchè spera (con buone ragioni) di trovare in civati qualcosa di diverso, qualcosa che negli altri non c’è. se io critico cuperlo sul sito della geloni, so già che la geloni mi risponderà dicendo delle sciocchezze; se io vado su ateniesi.it (“se atene piange…” dice l’adagio. solo oggi ho capito perchè!) e scrivo quel che penso di renzi, so già cosa mi scriverà in risposta qualche fedelissimo in trance per l’esaltazione! se le stesse cose, risposte sprezzanti, a volte un po’ offensive, in ogni caso non sempre sul merito, (non è capitato a me, ,a ad altri utenti del blog, che facevano osservazioni serie e pertinenti sì), vengono dalla persona più di tutte vicina a civati – e sono indirizzate peraltro (come è possibile che tu non te ne accorga?) a persone che hanno, in gran parte, intenzione di votare civati, che vogliono chiarirsi le idee, segnalare cosa secondo loro non va, insomma dare una mano – allora il rifesso è, non può che essere, pensare che, in fondo, civati non è poi diversissimo e migliore rispetto agli altri, e che i suoi sostenitori sono “pasdaràn di professione”, esattamente come quelli degli altri, di grillo, di renzi, di berlusconi, di d’alema. ma non è mica così, vero?
e, mi permetto, ricordati che ogni tanto qualche cavolata può capitare di dirla e di farla persino a te. tutti sbagliamo, ci correggiamo, cerchiamo di evolverci. su questo blog si trovano post datati in cui dici che non parteciperai alla manifestazione della cgil perchè, la solita solfa, “il partito deve rappresentare tutti e non solo alcuni strati e non solo un sindacato peraltro schierato e dobbiamo avere una nostra proposta e non essere a rimorchio e la sapete quella della mela che sa di figa?”; poi un post, più recente, in cui speghi, invece, che sei andato a una manifestazione della fiom e che tutto sommato hai condiviso diverse cose, perchè, spieghi, un partito deve saper ascoltare, sapersi fare interlocutore di chi rivendica un diritto, di chi subisce torti. per dire.
Scusate, ma mi pare siate voi che l’avete presa un po’ di punta. Con questo genere di documenti sapete benissimo come vanno le cose: se li scrivi per punti e in forma schematica risulti comprensibile ma arriva sempre l’accusa di esser stato troppo “leggero” e schematico, appunto; se aggiungi peso teorico ed espositivo risulti pesante. Se citi solo gli aspetti fondamentali si forma subito la coda di quelli che ti fanno notare le mancanze, se ci metti tutto diventa una zuppa che non leggerà nessuno. Se tieni una posizione mediana, non accontenti nessuno. Per come la vedo io, le cose che in questi anni abbiamo disperatamente cercato di fare, provando inutilmente a far ragionare il partito sulla partecipazione, sui processi democratici, su quanto stava accadendo nei movimenti e nella società, senza mai esser stati presi in considerazione, dovrebbero parlare più di mille documenti: perché noi con i nostri mezzi esigui provavamo a metter in pratica il Pd in cui creiamo, dagli altri veniva solo indifferenza. E se siamo in questa situazione è anche per questo, o almeno così la vedo io.
Cosa diranno gli altri, ovviamente, non lo so. Che tutte le nostre cose, e la nostra campagna, siano migliorabili, è assolutamente vero. Detto questo, noi abbiamo un po’ di fatti, messi da parte, negli anni. Gli altri?
Ecco, spero che questa risposta sia più soddisfacente.
piccolo consiglio non richiesto: non abbiate paura, nella redazione del programma con cui la mozione si presenterà alle primarie, della complessità. dei quattro programmi (perchè c’è anche pittella, che pure ha zero possibilità di vittoria), che leggeremo, che leggerò anch’io anche se non so ancora se andrò a votare, uno sarà il massimo della semplificazione, della banalità e della retorica, cioè (ovviamente) quello di renzi! non battete quella strada, non confondete i concetti di “freschezza” (e civati fresco lo è, di sicuro più del coetaneo ma già navigatissimo renzi) con quello di faciloneria, perchè sarebbe un errore molto grosso, per come posso vederla io (un errore che, verso un certo tipo di elettorato che vuole cambiare capi ma rimanere a sinistra, e quindi non vuole renzi e guarda con interesse a civati, rischierebbe di regalare un bel po’ di voti a cuperlo, il quale paradossalmente si ritroverebbe avvantaggiato dal suo essere rimasto un seconda fila per cinquant’anni, perchè gli consentirebbe d non essere additato a responsabile dei disastri del gruppo dirigente e quindi di essere visto, fatte le debite proporzioni, come una specie di cambiamento). limitate i giochini di parole, le frasette ad effetto, il far leva più sugli istinti che sul ragionamento; questo modo basso e mediocre di fare e intendere la politica lasciatelo a renzi e ai suoi ultras. voi rivendicate con orgoglio le scelte, difficili, fatte da civati, colpite l’avversario nei punti giusti (che sono scarso coraggio compagnie indigeribili come crisafulli, poca chiarezza, nel caso di cuperlo; ambizione personale straripante, retorica indigeribile, concetti destrorsi, zero attitudine al ragionamento e, anche qui sostenitori non certo fantastici nel caso di renzi).
mi piacerebbe, invece, sapere, come farà civati a conciliare le posizioni abbastanza liberiste di taddei con il suo proposito non di rifare l’alleanza con sel, ma addirittura di includerla nel partito, e anche con la simpatia e la stima cui guarda nei confronti dei movimenti per i beni comuni e della fiom. se sarà chiaro sul punto, avrà il mio voto, e anche quello di chi riuscirò a convincere a votarlo…
Si pero’ caro Jacopo e caro SP che palle!. Cosseddu non e’ un politico e non lo vuole diventare. Se un gatto gli si attacca ai maroni con tutte le unghie ,lui non gli liscia il pelo,gli da’ un pugno nel naso .Piace per questo. Vedete amici ho superato i 60, non in un centro abitato, e nel mio circolo sosterro’ Civati. E’ vero ,ha ragione Paolo ,ci sono dei fatti messi da parte. Stimo Cuperlo , ma e’ in ritardo di anni ,il suo discorso in direzione ,andava bene quando nacque ilP.D. insomma un meteteorologo che prevede il tempo di ieri. Le cose che Civati ha previsto in anticipo,inascoltato,era Cuperlo che doveva anticiparle in virtu’ del suo spessore culturale .del suo vissuto ,della sua posizione nel partito.Nella tre giorni di politicamp c’era un clima di comunita’ che erano anni che non sentivo,potete capire poi la sorpresa quando Nori ha parlato dei morti di Reggio Emilia. Pippo ha dato spazio alla memoria ,alle radici al chi eravamo.L’eta’ media degli iscritti nel mio circolo e’ oltre i 65 anni , maggioranza schiacciante bersaniani,il campo dove io dovro’ raccogliere il consenso.Usero’ il programma solo in minima parte, tanto impaginato bene o male nessuno lo leggera’,come quello di Cuperlo.In certi luoghi,in certi momenti vale molto di piu’ la coerenza.
Doriano
La pubblicità comparativa è ammessa per Legge.
E Civati può fare #ladifferenza rispetto agli altri.
doriano, si parla di politica, si esprimono idee! cercando di essere educati, a costo di essere prolissi. gli spazi di discussione servono per questo, altrimenti a cos’altro?
p.s. “che palle” detto da un iscritto al pd è fantastica, non mi era mai capitata prima…