Si è molto detto della ridicola pretesa di vietare i sondaggi in questi ultimi giorni di campagna elettorale, in un mondo iperconnesso e così via, e di come questa volta in particolare la faccenda si sia ulteriormente ingarbugliata per via di servizi su web e a pagamento che dovevano partire e che invece non partiranno, causando anche qualche danno a chi li aveva ideati.
Avevo molto seriamente pensato di catafottermene e di pubblicare sondaggi tutti i giorni, in sfregio alla demenza di Agcom, ma devo ammettere che poi qualche timore per Popolino e per me stesso medesimo mi è venuto. Ma per dire di quanto sia paradossale tutta questa storia, che si trascina da un’elezione all’altra, basti dire che non da ieri, ma da anni e anni circolano liberamente nei giorni tabù sondaggi mascherati da qualcos’altro, e in particolare sono diventati un’appuntamento fisso quelli di Nota Politica, per la loro abitudine di mascherare il nome di coalizioni, partiti e leader con quelli di scuderie, cavalli e fantini. Le elezioni diventano così corse e il Paese ippodromo, ma la forma è salva, e la legalità pure: una mandrakata, insomma, sicura e senza sforzo.
Capite bene quanto tutto questo sia ridicolo, poiché è illegale riportare un sondaggio sulla distanza tra Italia Bene Comune e Centrodestra, ma è possibile scrivere che i cavalli della scuderia Bien Comun corrono in 33,5 secondi staccando la scuderia Maison Libertè (la fantasia è quella che è, ma comunque a prova di stupido) ferma a 25,5, questo sì perfettamente legale.
C’è di più, perché in un Paese in cui le previsioni teoricamente scientifiche sono già di loro, storicamente, parecchio approssimative, in periodo di silenzio elettorale chiunque può quindi organizzare una sua metafora – come ad esempio quella, geniale per chi conosce l’argomento, di Games of Polthrones – e poi attaccarci cifre a caso, giacché tanto non sono mica sondaggi, ché come tali dovrebbero rispondere ad alcuni criteri in teoria piuttosto precisi. Ne deriva che i sondaggi a norma di legge non possono circolare, ma le cazzate sì, per quelle questo Paese ha fatto un condono tombale molto tempo fa.
Quelli di Nota Politica, nel tempo, delle loro corse di cavalli ci hanno fatto un tratto distintivo, in fondo simpatico, e ci siamo perfino affezionati all’idea che, sotto elezioni, si torni a parlare di Varenne: che è un cavallo vecchissimo, per la cronaca.
Lo fanno dal loro punto di vista (così come ve ne sono altri, di altro orientamento, ma meno dediti al tormentone, e meno spassosi), e non è dato sapere su che ricerche si basino: loro sono decisamente, entusiasticamente destri, mai fatto nulla per nasconderlo, e personalmente ho sempre pensato – nessuno me lo vieta, visto che non c’è la controprova – che il loro lavoro si limiti nel prendere la media dei sondaggi risalente a prima dell’inizio della par condicio, ad aggiungere a casaccio un po’ di punti a Berlusconi e a levarli al centrosinistra. Tanto nessuno controlla, e tanto anche i sondaggi in chiaro non è che stiamo proprio a guardare il decimale.
Ma sono divertenti, e va bene così. Anche perché, per la cronaca, questa volta persino loro danno Varenne parecchio indietro.
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Galopin du Zacapa e Petit Jean me li ero persi….!!!
cioè Giannino sopra il sei????
Mi viene il dubbio di aver dato le corse clandestine meno clandestine di quanto in effetti non siano.
dipende dagli ippdromi:
http://www.notapolitica.it/2013/2/12/manciabressan_ippodromo_spinol.aspx
Vince chi fa il tempo più lungo.
Ecco, piuttosto vorrei sapere chi è ‘sto cavallo sicuro?
Can-Can ma quello è un paralitico avvocà(cit-)
Una volta oltre all’ippica c’erano anche le previsioni meteo e le corse automobilistiche. Ora non so.
http://italia.panorama.it/La-moda-dei-sondaggi-clandestini-ippica-meteo-e-Formula-1
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