2 SETTEMBRE 2012

Abbi dubbi

I dubbi di Daniele (bravissimo), che poi sono anche i miei, che poi sono quelli di tanti, che poi, infine, secondo me, un pochino sono anche quelli di Pierluigi. Anche se non lo dice.
Troveremo un modo.

  1. Il fulcro del discorso è quando afferma “Capisci… Siamo in Italia…” che tra il detto e il non detto ha spiegato dove sta il problema.

    Filippo Casini
  2. Certo se fosse SOLO per Bersani allora magari… Purtroppo quelli che remeranno sempre contro ce li hai NEL partito (occorre fare nomi?) e ce li avrai come (sob!) alleati…

  3. con il problema che non sono posizioni morali o religiose ma solo e unicamente politiche.

  4. Quanta cattiveria in questa società
    Nel confronto di chi tiene un’altra sessuità
    Quanta gente che vi ingiuria
    Quanta gente che vi attacca
    Solo perché non vi piace la patacca
    I uomini sessuali sono gente tali e quali come noi
    Noi normali
    Sanno ridere sanno piangere sanno battere le mani
    Proprio come alle persone sani
    I uomini sessuali non c’avranno gli assorbenti
    Ma però c’hanno le ali
    Per volare via con la fantasia da questa loro atroce malattia.

    Quanta cattiveria in questa società
    Nel confronto di chi tiene un’altra sessuità
    Quanta gente che vi ingiuria
    Quanta gente che vi attacca
    Solo perché non vi piace la patacca
    I uomini sessuali sono gente tali e quali come noi
    Noi normali
    Sanno ridere sanno piangere sanno battere le mani
    Proprio come alle persone sani
    I uomini sessuali non c’avranno gli assorbenti
    Ma però c’hanno le ali
    Per volare via con la fantasia da questa loro atroce malattia.

    Arnolfo da Cambio
  5. Purtroppo il matrimonio omosessuale non si puo fare subito. Non si riuscirà a trovare un consenso politico per approvare un matrimonio esteso a coppie dello stesso sesso.
    Su questo Bersani ha ragione, occorre cominciare (subito!) dando dei diritti alle coppie non eterosessuali (i dico? o qualcosa di simile) e poi di li si potrà andare avanti. Puntando al tutto o niente ci si ritrova con un pugno di mosche in mano.
    Almeno questo è il mio pensiero.

  6. Sarà, ma a mio modestissimo parere (non solo mio…) non si parte da una mediazione, semmai ci si arriva, dopo. Arrivare in Parlamento con una posizione già mediana, con questa classe politica, significa farsela diluire ancora di più. Non mi pare una grande strategia.

  7. Ma infatti, cosa costa dire agli omosessuali che hanno ragione e che l’obiettivo finale sara’ il matrimonio per tutti? Non costa assolutamente nulla e non esclude che in sede di alleanze (sob!) si possa mediare. Ma il PD non dovrebbe essere anche un partito progressista?

  8. Il problema non è solo quale risultato si raggiungerà ma la prospettiva che si ha. E intendo non solo la prospettiva in termini concreti ma soprattutto in termini ideali. Per capirsi: ritiene Bersani e ritiene il PD che la prospettiva sia l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge? Ritengono Bersani e il PD che, in prospettiva e idealmente il matrimonio egualitario sia giusto? Se ritengono vere e giuste queste cose allora lo dichiarino chiaramente e poi possiamo parlare di “grandi passi” e “chiodi piantati” per la prima conquista. Diversamente non ci resta che continuare (e intensificare e allargare) il nostro lavoro.

  9. non si puo` dire perche` il problema e` il tanto temuto voto dei cattolici

  10. Ma scusate ora poi uno dice si butta a destra ma qualcuno puo’spiegare ai nostri dirigenti che il matrimonio, nel caso, sarebbe quello CIVILE? No perche’a volte mi sorprende come ci si impantani con questa fobia del “voto cattolico” come se avessimo dei fronte niente meno che i talebani, quando poi alla fine i veri cattolici integralisti a noi non ci voteranno mai. L’elettore cattolico che puoi sperare che ti voti e’quello che se ne sbatte dei dettami della CEI e che ha votato no ai referendum contro aborto e divorzio, usa la pillola con un po’di senso di colpa, pensa che i gay son venuti al mondo cosi’ e che cosa possono farci, e che quelli che non credono in nulla basta che non rompano le scatole a lui poi tutti amici e ale’. E che ti digerira’l'estensione del matrimonio CIVILE a tutti perche’ non sono affari suoi. Se un cattolico rompe le palle sul matrimonio civile e’un ipocrita, che’ se potesse lo vieterebbe anche agli etero: lo fa perche’ ha in mente ben altro, fine del discorso. E noi coi talebani non ci vogliamo alleare… o no?

    Francesco Cerisoli
  11. Secondo me la cosa notevole di questo video è come l’appartenenza alla categoria che opprime (e ha oppresso per secoli), quella dell’uomo eterosessuale, renda prodighi di consigli per gli oppressi. Tutti bravi a dare consigli, nessuno a fare un passo indietro, a riconoscere una responsabilità o a pensare di metterci un toppino. Non è poi così diverso da un Fini qualsiasi.

    lorenzo
  12. A me sembra che sia il solito problema all’italiana, da ambo le parti si ragiona in senso ideologico. Il matrimonio ha una struttura giuridica chiara (vedi la stessa costituzione, ma anche il significato etimologico in se, che richiama ad una madre che si prende cura dei figli e li riconosce); storicamente è stato spesso più un contratto che un atto d’amore, senza che la chiesa cattolica sapesse andare dalla forma alla sostanza e combattesse questo fenomeno come altri perversi che si sono spesso sviluppati all’interno delle famiglie eterosessuali – violenze, incesti ed altro. Quello che ci vuole oggi è semplicemente un’altra PAROLA che entri in costituzione con pari dignità e definisca l’unione tra coppie dello stesso sesso con gli stessi diritti delle coppie che eterosessuali, nel riconoscimento della pari dignità delle persone al di là delle preferenze sessuali. Cioè rispettando la Costituzione che vietA tali discriminazioni. Il resto mi pure fuffa ideologica.

  13. A dire il vero la Costituzione dice un’altra cosa, o meglio, non definisce il matrimonio in quei termini che dici tu. Non lo definisce proprio. E a questo proposito ci sono una sentenza della Corte Costituzionale e una della Corte di Cassazione, secondo cui “la concezione secondo la quale la diversità di sesso dei nubendi è un presupposto indispensabile per la stessa esistenza giuridica del matrimonio” è superata, e che ha confermato che “non esiste un ostacolo costituzionale che impedisca l’introduzione in Italia di un matrimonio egualitario da parte del Parlamento”.

  14. Amo i nostri padri costituenti che nel 1947 scrissero “coniugi”, sena specificare uomo e donna!

  15. Possiamo metterci a fare tutte le discussioni legislative che vogliamo, nella realtà mi pare di poter dire che chi ha scritto la costituzione avesse in mente, per cultura contestuale, la relazione eterosessuale. Ora basta smetterla di incapponirsi con il termine in quanto tale e offrire gli stessi diritti a chi li cerca giustamente da anni. L’Italia altrimenti è così. per questioni di principio non si decide mai nulla! Si continua a dibattere come vecchi romani amanti del diritto chi ha ragione e chi torto, quale è il senso letterale, quale quello intrinseco, quale ristretto e quale estrinseco; e chi ci rimette sono i soggetti in questione, apparentemente difesi da uno dei due principi, il quale nella sostanza è complice della stessa tendenza al procrastinarsi delle decisioni. Uguali diritti uguali doveri con altra terminoloria, pragmaticamente, perchè la cultura contestuale è oggettivamente cambiata e abbiamo il dovere di rispondere urgentemente a chi non può assistere chi ama perchè l’ospedale gli nega di stare a fianco del caro (per dire la prima che mi viene in mente delle molte).

  16. Riccardo, ma che dici? Non c’è scritto, e se non c’è scritto non c’è scritto. Beato te che sei così certo delle intenzioni, io no.

  17. Io non sono certo delle intenzioni, ragioni in termini di contesto storico: secondo te chi ha scritto la costituzione pensava a tutte le unioni possibili?

  18. perché, gli omosessuali sono una conquista recente, Riccardo? (sono sgomenta…)

  19. La recente sentenza della Corte Costituzionale (non mi ricordo il numero e sono appena tornato, mi scuserete) invita il legislatore a normare il matrimonio gay con legge ordinaria. Ho detto tutto (a proposito della supposta incostituzionalità propalata dalla Bindi&C).

  20. In termini culturali è così, dire il contrario mi sembra piuttosto strano. Guarda fino a quando l’omosessualità è stata considerata una malattia, è ben dopo la nostra costituzione.

  21. Nei TUOI termini culturali. Ma la cultura cambia. Per fortuna.

  22. Paolo, non ho parole, preferisco non usarne altre…

  23. Era compatibile la legalizzazione dell’aborto con lo spirito dei costituenti? Credo di no. E il divorzio? Sempre no. Eppure li abbiamo resi legali, e la Corte Costituzionale non ha trovato da obiettare, perche’nella lettera della Costituzione non sono vietati

  24. Nei miei termini culturali? Ma cosa dici? Rispondi onestamente alla domanda di cui sopra! Quelli erano i termini culturali degli italiani Paolo, come anche dell’Onu, come scrivo sopra.

  25. Esatto! La cultura era in un modo e quando è cambiata abbiamo cambiato le leggi! Alcuni di voi stanno reagendo come se stessi sostenendo i soli diritti degli eterosessuali! Invece se rileggete sto discutendo di metodo, di approccio alla questione, perchè secondo me quella di discutere matrimonio sì matrimonio no è solo la solita modalità all’italiana che risulta lenta e lascia in difficoltà i soggetti con il problema! L’ho già scritto. Penso che le coppie dui qualunque orientamento sessuale debbano avere in uno Stato di diritto tutti i diritti e i doveri uguali. Attualemten non è così per questioni di principio contrapposte. Secondo me la soluzione è superare le ideologie.

  26. Ciò che non viene vietato è concesso, a casa mia. Non vedo divieti al matrimonio (o unione civile) tra omosessuali all’interno della Carta. Quella “cultura” cui fai tu riferimento allora prevedeva l’aborto clandestino e magari lo vorrebbe ancora, visto le difficoltà che frappone all’utilizzo della RU486, all’aborto previsto dalla norma, financo ad interventi anticoncezionali permanenti, come la chiusura delle tube, che non si fa se la donna la richiede espressamente, ma “capita” in caso di parti cesarei, tanto non si vede…

  27. Riccardo, la legge vale per quanto dice, non per quanto intendevano gli estensori dato il contesto storico in cui la scrivevano. Mi pare una base della giurisprudenza abbastanza banale. Altrimenti, ogni volta che un cittadino si rivolge alla giustizia per far valere un suo diritto deve sperare di incontrare un giudice che abbia la sua stessa interpretazione delle “autentiche” intenzioni del legislatore. Campa cavallo. Comunque, per tagliare la testa al toro, sono Cassazione e Corte Costituzionale a dire che non è così.

  28. LA soluzione non e’superare le ideologie, e’ scrivere una legge (ordinaria) e votarla in parlamento.

  29. I giudici passano il loro tempo ad interpretare la legge Paolo, a volte lo fanno anche con queste modalità, ma ripeto e chiudo – perchè mi sembra che mi si risponda solo ad una parte di quello che scrivo – non è questo il punto importante! Secondo me la modalità di approccio al problema è lenta almeno come Bersani di fronte ai cambiamenti ;-) . Sono d’accordo con Francesco. va fatta una legge e votata in Parlamento, ma sarebbe importante che fosse votata perchè se resti minoranza non passa! Da qui il problema ideologico! Ci sono mdalità veloci per far passare una legge e modalità lente: l’ideologia e le questioni di principio secondo me sono lente e vanno a danno di chi vorresti proteggere.

  30. Giusto per uscire dall’Italia ma come esempio mi pare interessante: chi non ha voluto la risoluzionen ONU che faceva nascere uno stato palestinese? gli stati arabi perchè per principio non volevano il parallelo stato d’israele. non credo di dovervi raccontasre come è andata a finire (perchè non è ancora finita peraltro)

  31. Riccardo, mi pare che sia tu a non leggere quel che c’è scritto appena pochi commenti prima del tuo. Se la speranza di ottenere un diritto la dobbiamo riporre nella mediazione con Bindi e Fioroni, allora scusami tanto ma io chiedo il matrimonio. Poi si vede. Ma di quella mediazione di partenza, che poi vai a sapere che fine ulteriore farà, non mi fido. Questa però è tattica. Sul lungo periodo, il matrimonio tra persone dello stesso sesso è semplicemente inevitabile, è un processo storico del nostro tempo e non c’è argomento che lo potrà fermare. Per quel che mi riguarda, faccio la mia piccolissima parte.

  32. Ho visto il filmato solo ora (prima connessione lofe). Bersani conferma nel frangente tutti i suoi meriti e tutti i suoi limiti. Bersani è ragionevole e probabilmente (non certamente) otterrà risultati sul tema, il problema è che la “ragionevolezza”, come già evidenziato da Paolo ed altri, la mediazione, non può essere ricercata all’interno di un singolo partito. Dobbiamo imparare, nel PD almeno, a combattere battaglie sui temi, vincolando poi, a discussione (e voto) avvenuti, il segretario ed il suo staff a perseguire posizioni nette, non pre-mediazioni per mettere d’accordo anche Fioroni e Bindi.
    Io sono pro-nucleare, già prima del referendum e di Fukushima ero in minoranza nel PD, non ho mai pensato né di ascrivermi una posizione maggioritaria sul tema né di ricercare soluzioni ibride come, per dire, una centrale nucleare a San Marino (si scherza).
    A chi mi chiedeva quale fosse la posizione del PD dicevo “contrario al nucleare”, a chi mi chiedeva poi la mia idea o voleva discutere (nel PD) del tema portavo poi i miei argomenti. Che ritengo (sul tema) ottimi ma evidentemente minoritari.

  33. Aurelio Mancuso:
    Umilmente dico a tuttI: nel PD Bersani e Renzi sono d’accordo sul modello tedesco, Vendola di Sel vuole il matrimonio. Quindi, primo risultato nessuno ha più il coraggio di parlare di Dico. Tutt* noi vogliamo il matrimonio, il tema è come ottenerlo. Nella prossima legislatura? Magari!!! Ma sappiamo che non è realistico. Quindi discutiamo seriamente di come, quando, attraverso quale percorso. Se no facciamo pura propaganda, e dopo 40 anni, sappiamo che non basta.

  34. Tutti vogliamo il matrimonio? Bene, allora ce lo facciamo un piacere? SCRIVIAMOLO NEL PROGRAMMA

    Francesco Cerisoli