18 LUGLIO 2012

Non ci sono pietre

Mentre Esposito dà come al solito il meglio di sé commentando il post precedente, Abele fa giustamente notare che non ci sono pietre, in questa foto. L’operaio si sta riparando dalla luce verde di un puntatore laser che proviene da un manifestante, in alto alla sua destra.
E ovviamente non vanno bene nemmeno i puntatori laser, intendiamoci, però sono una roba parecchio diversa dalle pietre, e di pietre non c’è traccia.
La campagna di Esposito non solo è strumentale, ma è pure falsa: non perché non ci siano mai stati attacchi ai cantieri, non sto dicendo questo, e di certo non ho nessuna intenzione di giustificarli, semmai l’opposto. Ma se una campagna con un simile effettaccio è già criticabile di suo, una campagna con un effettaccio per giunta inventato è ingiustificabile. E qualcuno dovrebbe prendere provvedimenti seri.

  1. Ok, ma visto che nei commenti dell’altro post abbiamo scoperto che non sei un post-comunista in incognito, mò non ne adottare i metodi criminalizzando e demonizzando il “nemico”.

    Almeno un merito, nella vicenda TAV, l’On. Esposito c’è l’ha: non ha sfruttato l’occasione per acchiapparsi l’auto blu con scorta, ti pare poco di questi tempi ?

    alessandro
  2. Ah, per carità. Non c’entra nulla, e ogni volta che si muove si spostano cento celerini, ma ok.

  3. Sei quasi imbarazzante, infatti l’omino con la pietra in mano è un turista che raccoglie reperti archeologici. Anzi sei penoso, ma questo lo sapevo già. Buona continuazione.

    stefano esposito
  4. Caro Pop il Talebano somma figure di merda su figure di merda eppure dovrebbe sapere che quella foto è stata scattata durante una delle iniziative non violente del movimento No Tav. E nel caso specifico quella è la pratica di disturbo del cantiere tramite la battitura delle reti che ovviamente noncs avviene con i fiori ma con pietre e altro utile allo scopo. E il punta laser per quanto fastidioso viene venduto nei negozi di giocattoli tanto per dire…
    Nel movimento No Tav c’è chi ha lanciato pietre e purtroppo anche altro ma quella della foto è un’azione non violenta come la stragrande maggioranze delle manifestazioni di questi anni, prova ne sia che i molteplici battaglioni di carabinieri e polizia schieranti in Valle non compaiono nella foto. Forse perché una battitura delle reti non necessita né di idranti né di lacrimogeni.
    Povero il nostro Talebano; la foto che gli han passato dalla Questura è proprio una sola. Come lui del resto.

  5. vediamo se ho capito bene:

    un esponente del pd che fa la sua battaglia pro tav, perché crede che sia un’opera utile, e la fa anche con gesti ad effetto e sopra le righe, per cercare di attirare l’attenzione è un coglione e quindi va preso per il culo (da un suo collega di partito).

    i no-tav che fanno la loro battaglia contro la tav, perché credono che sia un opera inutile, e la fanno anche con gesti eclatanti e sopra le righe, per cercare di attirare l’attenzione, sono invece nel giusto e vanno sostenuti.

    geniale.

    mettere poi sullo stesso piano la violenza di un cartellone con la violenza delle pietre è francamente ridicolo, ma evidentemente la logica qui non è di casa.

    Carlo M
  6. Io non so chi ha equiparato un manifesto alle manifestazioni dei No Tav. Anche perché il primo è propaganda il secondo è una lotta di popolo, chi possiamo condividere o meno ma che coinvolge migliaia di persone e che va avanti da vent’anni.
    Mi sorge invece una domanda guardando il manifesto: sopra il logo del Pd c’è la dicitura “deputati” una dizione inutile visto che sia Esposito, sia Boccuzzi sia Portas (che siede nello stesso gruppo parlamentare degli altri due anche se ha un suo movimento) lo sono e infatti, per ribadirlo, si sono fatti mettere l’On. davanti al nome. Allora vorrei capire il motivo di tale scritta, una semplice ridondanza per affermare lo status oppure una più prosaica necessità di farsi finanziare dal Gruppo Parlamentare del Pd la stampa e l’affissione del 6×3? In questo secondo caso oltre alla sola della foto anche l’utilizzo di soldi della collettività per propaganda di bassa lega (e pure falsa)!

  7. La foto non è una truffa. In primo luogo perché non è manipolata; in secondo perché il manifesto non intende dimostrare attraverso quella foto che il cantiere è stato preso di mira con pietre, fatto universalmente noto, acclarato, pacifico che gli stessi manifestanti peraltro rivendicano. Secondo lo stesso ragionamento sarebbe truffa ogni volta che un concessionario ti vende una macchina che è sì dello stesso modello, ma non proprio quella fotografata sui cartelloni.

    La critica di Carlo M è assolutamente centrata.

    Popolino, la quantità di post intelligenti scema, le cazzate aumentano.

  8. I gesti ad effetto e sopra le righe potrebbe tranquillamente evitarli altrimenti rivendicare l’equivalenza con Storace versione de noantri sezione Vasusa

     

     

     

    A.
  9. Quindi secondo il ragionamento dell’ultimo post la foto è così di copertina x fare colore, un po’ come i cieli azzurri dei manifesti di Berlusconi. E il Talebano che è venuto a rivendicarsi la bontà del manifesto era evidentemente un omonimo del deputato di cui sopra.
    Il ragionamento poi che siccome una parte del movimento ha usato la violenza compromette e le ragioni del No Tav e tutto il resto del movimento è come dire che la polizia dopo la sentenza della Cassazione sulla Diaz è tutta popolata da violenti che costruiscono prove false per coprire pestaggi e arresti ingiustificati.

  10. IPS volevo dire del penultimo post…sorry A.

  11. uqbal, anche la qualità dei tuoi commenti, abbi pazienza, è quella che è. La foto non illustra affatto quel che sostiene il manifesto. Se a te pare normale, libero. A me per niente.

  12. Paolo cosseddu, vuoi giocare a specchio riflesso? Vuoi farmi le linguacce? E’ questo il livello delle tue argomentazioni?

  13. A me pare che le pietre ci siano eccome in quella foto. Ci sono diversi manifestanti con oggetti contundenti in mano che non mi sembrano nè cellulari nè bamboline.

    Il titolo è quindi strumentale allo stesso modo della campagna che su questo blog si sta criticando. Dici che non ci sono pietre, ed invece ci sono. Oltre che strumentale si afferma il falso. Allo stesso modo della campagna che si sta criticando.

    Aveva ragione Philiph Roth quando diceva in “Gossip We Trust”. Una preludio alla scomparsa dei fatti, la vera eredità del ventennio berlusconiano. Eredità in cui anche i più acuti ed intelligenti di noi talvolta finiscono per far affiorare. E quindi i fatti diventano opinioni, il Gossip e quello che si ritiene giusto diventano fatti. E quindi per dimostrare la propria opinione i manifestanti diventano tutti pacifisti che le prendono senza far nulla e il nemico diventa un criminale che vuol far affari con le coop rosse, strumentale e che dice il falso. E lo fa con i soldi di tutti (che poi lui ha smentito ma la smentita non si legge).

    I fatti non ce bisogni che ve li ricordi. Li sappiamo tutti. Non voglio nè generalizzare nè semplificare ma i no-tav non sono tutti santi. Tra di loro si nascondono criminali violenti. Che fanno anche un danno a quelli pacifisti che ci credon davvero. Ma questo è. Punto.

    Tornando in tema… che poi l’operaio si stia proteggendo da un laser puntato addosso non cancella le pietre di chi gli sta vicino.  E non cancella nemmeno il messaggio che il manifesto voleva dare. Un messaggio che sono sicuro condividiamo tutti, almeno quelli che stanno nel PD:

    Sulla TAV si può essere a favore o contrari ma qualsiasi cosa si pensi è sbagliato oltre che vigliacco prendersela con gli operai dei cantieri. Qualcuno ha da obiettare ?

    Gabriele Del Mese
  14. Gabriele, l’operaio non è oggetto di un lancio di pietre. Basta vedere la foto. Per il resto, Pietrobon ha spiegato cosa stava succedendo quel giorno. Evito di fare a te quello che tu hai fatto a me, ovvero la morale.

  15. Quindi non ci sono, in quella foto, persone con pietre (o oggetti pericolosi) in mano ?

    Gabriele Del Mese
  16. Io ho detto esattamente il contrario, se avessi la bontà di rileggermi, un paio di commenti più sopra, eviteresti di ripetere all’inifinito una domanda che ha già avuto risposta…

  17. Ok ragazzi,

    ogni volta che mi verrà un’erezione chiamerò la Qvestvra perché potenzialmente potrei violentare donne e bambini nel raggio di 100m…

    Ma fatemi il piacere!!!

    Alessandro
  18. Alessandro

    Lo stupro, reiterato e rivendicato con nomi e cognomi, è un dato di fatto che nessuno mette in discussione, neanche gli stupratori. Quindi la foto non può essere ingannevole in alcun modo.

  19. Caro Coss,

    non capisco alcune cose:

    ritieni che in assoluto i manifestanti non abbiano intenti violenti? l’assenza di pietre “in volo” ti consente di dire che non ci siano stati lanci, dato che i manifestanti hanno oggetti contundenti in mano?

    ritieni plausbile che gli operai stiano lavorando in un clima intimidatorio?

    condividi questo clima? ritieni quindi di stare con i manifestanti o con gli operai?

    grazie se vuoi rispondermi,

    P.P.

    Perot
  20. La Bersanite della “non risposta / l’ho già detto / ma è chiaro, sei tu che non capisci” vedo che colpisce a macchia di Leopardo….

    Gabriele Del Mese
  21. Bersanite? Leggi meglio.

  22. Fa niente se  hai deciso di non rispondermi, grazie lo stesso.

     

    p.p.

    Perot
  23. Questa discussione sta diventando surreale soprattutto perché, mi pare di capire, molti scrivono senza leggere. Io di solito leggo senza scrivere, ma questa volta mi sento in obbligo di precisare quanto detto, così evitiamo che siano continuamente ripetute domande che hanno già una risposta.

    D.  In quel manifesto sono ritratte persone che lanciano sassi?

    R. No. A detta di chi a quella manifestazione era presente, non sono stati lanciati sassi

    D. Da cosa si difende l’operaio del cantiere?

    R. Da un raggio laser, di quelli usati per disturbare i portieri quando tirano una punizione

    D. E allora perché si vede ritratta gente con un sasso in mano?

    R. Serve per batterlo contro la rete di recinzione del cantiere e infastidire gli operai al lavoro con del rumore.

    D. Dimostrami che non sono stati lanciati sassi.

    R. L’onere della prova sta a chi afferma qualcosa, non il contrario. Altrimenti ti chiedo di dimostrare che non c’eri anche tu a nessuna manifestazione notav, che non hai tirato sassi, che hai mai rubato niente…e dirò che lo hai fatto finché non mi porti delle prove che lo dimostrino il contrario.

    D.E’ una pratica legittima disturbare gli operai al lavoro con rumori molesti?

    R. NOn meno legittima delle manifestazioni fuori dalla GreenHill, o dei fischi allo stadio mentre qualcuno sta per calciare un rigore.

    D. ritieni che in assoluto i manifestanti non abbiano intenti violenti?

    R. L’onere della prova, anche nel processo alle intenzioni, sta a chi afferma qualcosa. Quindi, bisogna dimostrare che i manifestanti avevano in assoluto intenti violenti; fino a prova contraria, dobbiamo presumere da quel manifesto e da quanto affermato da altri che no, non ne avevano.

    Può bastare?

    Marcello

     

    Marcello
  24. Marcello

    Innanzitutto, i sassi ci sono, poi vai a vedere per cosa li usavano. Magari alcuni di loro stavano riproducendo utensili dell’età della pietra,può essere.

    Secondo: i fatti non sono in discussione. Se con questa foto Esposito avesse indotto a pensare che i cantieri della TAV sono stati minacciati coi sassi mentre ciò non fosse mai avvenuto, avreste ragione. Non è così.

    E anche si trattasse soltanto di battere i sassi, è intimidatorio, come è intimidatorio usare il laser (e infatti è vietato.

    L’onere della prova della violenza è stato abbondantemente assolto: i cantieri della tav sono stati ripetutamente e continuativamente attaccati e minacciati.

    Doversi attaccare a queste minuzie del sasso-in-mano-sasso-in-volo è quel che succede quando ci si schiera con facinorosi violenti e antidemocratici, alcuni con trascorsi terroristici.

  25. In tutta questa discussione, non c’è una sola persona che abbia affrontato il vero tema che è al centro del manifesto: in una situazione come quella rappresentata dalla foto, è giusto stare con i manifestanti o con gli operai? Io, siccome sono di sinistra (e lo sottolineo: di sinistra, non di centro – sinistra) sto dalla parte degli operai. Sempre.

     

    Giuseppe Biolatti
  26. Si può discutere quanto si vuole la forza (positiva o negativa dipende dai punti di vista) di questo manifesto. È un’immagine forte che colpisce. Punto.
    Ovvio che per chi è contrario all’opera è come un pugno di sale negli occhi e altrettanto ovvio che, chi è favorevole, si è un po’ rotto di accettare la guerriglia armata in Valsusa.

    Ma la pubblicità (o propaganda, più precisamente) se ne frega delle argomentazioni dal club del tè… l’onere della prova, ah!
    Se invece di fare a cazzotti con Esposito per il gusto di farlo (Paolo dai, di questo post non è che si sentisse proprio il bisogno…) ci si chiedesse cosa succede là fuori, sarebbe chiaro che la campagna affissioni ha prodotto un aumento dei download del libro di Esposito e Foietta notevole (+800 copie da lunedì scorso, se siete stati attenti ai numeri sul suo sito) e – ma questa è fonte non personale – quintuplicato le visite al sito rispetto alla settimana precedente.

    Segnala che interesse c’è, eccome. Anche verso chi sostiene l’opera “senza se e senza ma” (e nel caso di Esposito, spesso e molto volentieri, anche con qualche “vaffa” in mezzo).

    Aggiungo e poi mi taccio, che quei geni-della-strategia-mediatica che sabato sera si sono riuniti a Chiomonte vestiti da spazzacamini nucleari, altro non hanno fatto che dare linfa alla campagna degli onorevoli. Ti pare che se al TG della sera o sul giornale del mattino senti: “500 incappucciati fanno la guerra alla polizia, ferito e privo di sensi il capo della Digos… ecc. ecc.” e un’ora dopo vedi il manifesto in questione in giro per la città. Secondo te, l’italiano medio, cosa pensa?!
    “Forza incappucciati, quel manifesto è propaganda di regime!”
    Ma per favore.

    Sta gente fa del male al Movimento NoTAV. Che però ormai ne è totalmente succube e incapace di riportare la discussione sul piano del confronto democratico e di merito.
    Ogni pietra lanciata si aggiunge ai piloni di sostegno del tunnel di base, ogni manifesto che esce è una copia (anzi, ben più) del libro TAVSI che viene scaricata…

     

    Matteo Franceschini
  27. [Detto da uno che con la pubblicità ci paga il mutuo e che un manifesto così non l'avrebbe mai fatto].

    Perdonami, Paolo, ma dire che il manifesto è scorretto perché la foto non ritrae un vero e proprio momento di violenza è un’argomentazione un po’ del cavolo, che tra l’altro ha gli stessi meccanismi argomentativi del negazionismo dei libri editi da Ciarrapico (tutti basati su contestazioni minime, volte a usare l’effetto-sineddoche in cui l’errore su una piccola parte diventa dimostrazione della fallacia del tutto: bastava che fosse sbagliato il cognome di un generale nazista e d’improvviso scattava il pretesto per dire che l’Olocausto era una montatura).

    Provo a prendere la tua critica per il verso contrario. Ovvero: se Esposito avesse messo la fotografia di un attacco violento dimostrato e certificato (uno in cui volano le pietre), che argomenti resterebbero per attaccarlo? Nessuno, salvo forse opinioni sullo stile da adottare.

    Quindi, la discussione per cui la fotografia non ritrae un momento di effettiva violenza è risibile. Perché mi sembra che tutti concordiamo sul fatto che il cantiere è oggetto di atti di violenza da parte dei manifestanti. E quella fotografia fa capire l’idea. Certo, non potrebbe essere usata come prova in tribunale, ma mostrate la campagna a 100 persone informate e chiedete loro cosa capiscono di quell’immagine. E chiedetegli se dice una cosa falsa.

    Non lo fa: dice una verità, anche se l’immagine non è “esatta”. Il 99% della pubblicità si fa così, con immagini *che rendono l’idea* più che raffigurarla esattamente (un esempio su tutti: il cibo ritratto negli spot non è quasi mai vero e proprio cibo).

    Quindi non vedo argomenti per accusare Esposito e la sua campagna di scorrettezza.