18 LUGLIO 2012

Daje

Quella di invitare alle nostre feste anche esponenti di destra, o comunque a noi avversi, è una vecchia tradizione, e ha prodotto nel tempo qualche scambio memorabile, qualche contestazione comprensibilmente umorale ma non proprio democratica, e alcune serate un po’ così forse evitabili.
Non sono del tutto certo, però, che l’oggetto di questo particolare dibattito fosse proprio così opportuno, o stringente. A meno che l’intento non sia che qualcuno al minuto primo faccia un parallelo col priapismo senile di Berlusconi, e poi si finisca per parlare solo di lui.
Nel caso, però, potevano scriverlo sul manifesto, non c’era niente di male.

  1. Vi prego, ditemi che non e’ vero.

    Lorenzo M.
  2. Mi spiace, non posso.

  3. ‎”Il partito della tua città”. Roma. Proprio.

  4. Questo di tanta speme oggi mi resta  :(

    rita
  5. scusa paolo eh, se prendo spunto da questo tuo ultimo post, per fare un discorsetto, ma francamente io non capisco.

    non capisco perché un esponente del pd, nel suo blog, debba dedicare larga parte del suo tempo a deridere e prendere per i fondelli il suo partito.

    io vivo a roma, e alla festa dell’unità di roma ci sono stato quest’anno già parecchie volte. la festa dura quasi un mese, e ogni sera ci sono moltissimi eventi, incontri, dibattiti, concerti. alcuni interessanti, altri meno. ma sono certo che sai bene come si svolge una festa dell’unità…

    sul palco libreria, dove come dice la parola stessa si parla di libri, ci sono ogni sera due o tre incontri. nello specifico stasera, prima dell’incontro al quale tu stai facendo marameo con grande autocompiacimento personale, ci sono altri due appuntamenti: uno alle 19, dove si affronta il tema della trasparenza dei dati della pubblica amministrazione, e uno alle 20, dove si parlerà di donne uccise dalla mafia. ora può darsi benissimo che il terzo appuntamento della serata sia meno riuscito degli altri due, magari è un po’ più leggero e meno pregnante, magari è proprio ‘na cazzata. però può anche darsi che a qualcuno interessi, chissà. ma in ogni caso, io dico, è qualcosa di così stravolgente da meritare un post? qual è il senso? qual è l’utilità? che cosa ci guadagnamo? devo dire che il senso mi sfugge.

    non si può passare il tempo a prendere per il culo il partito, e poi meravigliarsi se il partito non è proprio così ben disposto nei propri confronti. chissà se gli organizzatori del palco libreria da domani desidereranno averti fra i loro ospiti.

    capitolo stefano esposito. io esposito non lo conosco e può darsi che sia un emerito stronzo. però, di nuovo, non sei da’ccordo con le sue posizioni sulla TAV? so che ha scritto un libro dove ha illustrato le sue idee. beh parliamo di quello che lui dice nel libro, invece di attaccarci a un cartellone, no? confrontiamoci nel mertito, non trovi? su cosa siamo d’accordo? su cosa non siamo d’accordo? se si pretende rispetto dal prossimo bisogna anche imparare a rispettarlo, e se si pensa di essere nel giusto si può anche tentare di fare un piccolo sforzo per placare gli animi, e non ingarellarsi in una corsa a chi insulta più ad alta voce.

    tutti hanno il diritto di condurre le loro battaglie all’interno di un partito, ce l’hai tu e ce l’ha esposito. anche con forza, e senza negare i conflitti. anzi, se i conflitti escono alla luce del sole per me è un bene. però credo anche che il rispetto sia importante, e non ho mai visto nessuno far carriera in un partito deridendolo costantemente, e trovando anche il tempo di farsi beffe di un marginale evento della festa dell’unità di roma. è un atteggiamento che non mi pare molto costruttivo.

    ciao

    Carlo M
  6. Carlo, io dalla festa ci sono passato venerdì. Lo dico per quelli che non ci sono mai stati, e che magari pensano a un po’ di compagni a cuocer salamelle, e non immaginano invece una sterminata tendopoli di attività commerciali. E per carità, nulla di male, però un pochino esagerato quello sì, visto che il tutto rischia di coprire quello che dovrebbe essere in fondo il senso politico dell’iniziativa, ovvero i dibattiti. Quel dibattito, in particolare? Secondo me è discutibile, e l’ho scritto, senza peraltro ricamarci particolarmente. Se ritorni al punto della discussione magari lo noti pure tu.

    Ma vedo invece che vuoi parlare d’altro, e va bene. Da piemontese, e più in generale da democratico, so che ci sono tanti nostri elettori molto critici, all’idea della Tav. Quel manifesto li insulta, a mio parere. A dire il vero, un manifesto menzognero dovrebbe offendere chiunque. Se lui si ritiene libero di affiggerlo, e di insultare chi la pensa liberamente, io mi ritengo libero di criticarlo. Oppure potrei auspicare che nel partito queste cose si discutano, ma quello che è successo sabato in assemblea mi dice che abbiamo un problema serio, con la democrazia nelle sedi di discussione. Sembra tanto che si orientino non in base al rispetto delle regole valide per tutti, ma in base alle correnti d’appartenenza. E siccome Esposito è bersaniano, temo che questo avrebbe avuto un peso, nello stabilire se un deputato può affiggere una porcheria del genere. Viceversa, se io domani facessi un manifesto a favore dei matrimoni gay ma molto offensivo nei confronti dei cattolici del Pd, penso che verrei ripreso duramente, e forse espulso. Così vanno le cose.
    Oppure diciamo che Esposito aveva tutto il diritto di farsi il manifesto come gli pare.  Questo però vuol dire che chiunque, pure io, può rispondergli come crede, e soprattutto che lui e quelli come lui non ci devono più menare il torrone, con la condanna del personalismo in politica.
    Non per tornare a insistere su quel che è successo sabato, ma quelli che insistono sulla necessità di discutere nel partito, a quanto pare, poi sono i primi a fare un po’ come fosse roba loro e a fottersene alla grande.

  7. bene, intanto abbiamo stabilito che il problema della festa dell’unità di roma sono le troppe attività commerciali (sono d’accordo) e non gli eventi del palco libreria. il che mi sembra già un passo avanti.

    il mio commento però era incentrato soprattutto su come si conduce una battaglia ll’interno di un partito, e a mio parere tu e civati, con la tattica del moralizzatore col ditino alzato, esagerate. il dissenso come ho detto è sacrosanto. ma se nel mio blog nove post su dieci sono contro il mio partito e chi lo guida, anche se ho ragione, non mi posso meravigliare se il mio partito s’incazza. volete fare la guerra alla bindi? ok, però non stupitevi se lei poi fa la guerra a voi. ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. e non sto affatto negando che nel partito ci siano problemi di democrazia interna, tuttaltro. mi chiedo solo quale sia il modo migliore per guadagnare consensi fra i militanti, e per portare la ragione dalla propria parte.

    su esposito e la tav, cercando di essere breve:

    in primis, a prescindere dal giudizio sull’opera, si tratta di un’infrastruttura i cui effetti ricadrebbero sull’italia intera, sicché se ci dovessero essere nuove iniziative di consultazione per decidere se fare o non fare mi aspetto di essere interpellato tanto e quanto un abitante di chiomonte, perché la val di susa NON E’ proprietà privata degli abitanti della val di susa, tantomeno dei movimenti no-tav, e per quanto ne so io ci sono anche tanti nostri elettori, sia in piemonte sia in italia, che sono favorevoli all’opera.

    ciò detto, mi sono un po’ rotto di veder ritratti i movimenti no-tav come eroici combattenti per la libertà del popolo e i sì-tav come dei poveri dementi al servizio dell’imperialismo e delle multinazionali del trasporto. ognuno ha le sue ragioni, e le ragioni hanno pari dignità. i no-tav hanno tutto il diritto di farsi sentire, con le azioni che ritengono opportune, azioni che a volte hanno incluso atti ai limiti, se non oltre, la legalità, come assalti ai cantieri, minacce a chi ci lavora, lancio di oggetti, occupazione di suolo pubblico (lo stato può occupare il suolo pubblico, un privato cittadino no). qualcuno diceva: i sì-tav non esistono, non li sente nessuno, sono 4 gatti. beh adesso c’è uno di questi 4 gatti che si fa sentire e che conduce la sua battaglia, che ripeto ha pari dignità di ogni altra battaglia. ha affisso un cartellone un po’ sopra le righe? santo cielo, che delitto. ha scritto semplicemente che fra chi tira le pietre e chi lavora nei cantieri lui sta con i secondi. dov’è l’insulto? le pietre fra i no-tav qualcuno le ha tirate, mi pare. forse dà fastidio che ora ci sia chi si fa sentire sfidando i movimenti no-tav sul loro stesso terreno mediatico. esposito non lo conoscco, ma tutto sommato ci sta mettendo la faccia ed esprime le sue opinioni con coraggio. il no-tav che prendeva per il culo il carabiniere era un eroe, esposito invece è un coglione. la logica mi sfugge. se i no-tav fanno casino ha diritto di far casino pure lui.

    Carlo M
  8. Pop, il tuo ultimo commento è una sintesi efficacissima della trascorsa settimana del csx italiano.. Nei miei sogni dovrebbe essere l’ultima, e poi sabato potrebbero svegliarsi tutti e dire ” scusate, è che il vino dei castelli non è più quello di una volta, e la sbronza centralista e democratica ci è scesa lunga..” ma temo non possa succedere.. Saluti cari, lbb

    Lbb
  9. @Carl M.

    Non so se e’ mancanza di senso del ridicolo o dovuta difesa d’ufficio.
    Dunque, viene scritto un libro dal titolo “Dux: una biografia sessuale di Mussolini”. Forse sara’ pure un libro serio, ma un sorriso viene fuori comunque. Sono un incolto ignorante, probabilmente.
    Inizialmente penso sia una bufala, una di quelle storie che solo Benni o Serra possono tirar fuori. Poi, andando avanti, scopro che su questo libro viene indetto un dibattito. Diamine, saranno i fascisti del terzo millennio, a Casa Pound non hanno proprio altro
    cui pensare. No, sbagliato: il dibattito, con la partecipazione di alti rappresentanti della cultura come la Melandri, viene tenuto all’interno di una festa  di un partito apparentemente di csx.
    Spero fino alla notizia sia falsa, ma non e’ cosi’.

    Un manifesto come quello riportato dal nostro ospite non sfigurerebbe sul Male o all’interno di una qualsiasi rubrica satirica.  Umorismo involontario condito da inopportunita’, un insieme micidiale, ma nessuno tra coloro che contano se ne rende conto.

    Oggi, sparare contro questo PD e’ talmente facile che quasi non c’e’ gusto, tanti sono gli argomenti che vengono forniti a raffica continua, quasi peggio del B.. Basta aprire un giornale, ascoltare un discorso, guardare un manifesto. Che non ci si renda conto di offrire cosi’ tanti spunti e’ pure peggio: forse il B. sapeva cosa stava facendo, altri evidentemente no.

    A far parlare i numeri reali dei voti raccolti, piu’ che le percentuali, viene fuori l’immagine di un partito che riesce a perdere quasi la meta’ del suo elettorato, da Veltroni ad oggi, nonostante il peggior governo della storia, ma non puo’ essere criticato, ne’ da dentro ne’ tantomeno da fuori, perche’ altrimenti si pecca di lesa maesta’. A qualcuno preme piu’ il consenso dei militanti, ma non si rende conto che tanto i militanti quanto i cittadini che si rivedono nel progetto del Pd ( ma ce n’e’ davvero uno? ) sono sempre di meno.

    E il problema sarebbero le persone come il nostro ospite, che’ almeno le cazzate le chiama con il suo nome, senza farle passare sotto silenzio come disciplina di partito imporrebbe?

    Lorenzo M.
  10. ecco, poi il risultato finale è che bisogna leggere commenti del menga come quest’ultimo. quasi che il dibattito in questione fosse un punto del programma di governo. ma facciamoci un’interrogazione parlamentare sul calendario degli incontri del palco libreria, dai. diobono.

    Carlo M
  11. @Carlo M.

    Forse ho interpretato male il tuo primo commento, in cui mi sembrava di leggere una serie di critiche al nostro ospite. Personalmente, ho trovato il manifesto in oggetto un’opera di umorismo involontario, vuoi per il titolo del libro in discussione ( premetto di essere un incolto ignorante ), vuoi per i partecipanti al dibattito e per il luogo scelto per farlo. Sempre personalmente non trovo propriamente lesivo per il PD che si passi il proprio tempo a prenderlo per il culo; trovo piuttosto piu’ inopportuno il fatto che il PD passi il proprio tempo a fornire spunti di questo tipo. E anziche’ chiedersi come limitare il profluvio di argomenti di questo tenore vomitati sulla testa della cittadinanza, mi sembra di capire che, dal tuo punto di vista, il problema risieda in chi fa notare l’inopportunità di certi comportamenti, dichiarazioni, atteggiamenti. Sia che si tratti di una sciocchezza come questa, sia che si tratti di quanto accaduto sabato in assemblea.

    In un tuo commento successivo tratti delle dinamiche di potere interne al partito ( sempre una mia impressione, potrei sbagliare ), come se il problema del PD risieda nel dialogo burrascoso tra i suoi dirigenti e non quello, che a me sembra interrotto da tempo, con i cittadini. La mia opinione ( del menga, naturalmente ) è che sia più importante riallacciare i rapporti con i cittadini che con i miltanti, prima che sia troppo tardi, e il fatto che questo rapporto sia sfilacciato da tempo è dimostrato dal costante calo di consenso raccolto nelle consultazioni elettorali dalla fondazione del partito ad oggi.

     

    Lorenzo M.