Ricapitolando: dall’inizio lontanissimo di questa legislatura, che pare non finire mai eppure finirà.
Prima è nato il Partito Democratico, nato nella sconfitta annunciata ma pieno di promesse. Nato con Veltroni, il Veltroni che siamo noi questo piatto di grano, il Veltroni sul palco con Jovanotti e del si può fare, ma anche il Veltroni che si rivolgeva al leader dello schieramento avverso; quel Veltroni che poi non fatemelo vedere nemmeno dipinto, il Veltroni grafomane che Ezio Mauro lascia sempre una pagina bianca fino alla chiusura, casomai Walter mandasse una lettera, altrimenti ci mettiamo i risultati della pelota basca.
Poi abbiamo avuto il Berlusconi fortissimo, quello della più grande maggioranza, ever, che improvvisamente si trovava contestato dal Gianfranco Fini del che fai mi cacci. E quindi abbiamo avuto Fini statista, Fini di Mirabello che costruisce il nuovo e luminoso centrodestra, Fini che scavalca al centro e si incontra con Rutelli in fuga dal Pd con tutto il suo rilevantissimo 0,8 per cento, col Rutelli di Lusi, come verrà poi fuori, dopo. Poi il Fini che deve chiarire una storia di metri quadri calpestabili a Montecarlo, il Fini che tenta di buttare giù l’ex sodale, il Fini che non ci riesce, il Fini che, ehi, Fini è irrilevante, lo ha detto persino Casini, e lui se ne intende.
Poi abbiamo avuto la rottamazione fase uno, e io quella me la ricordo bene. Poi la rottamazione fase due, e un probabile upgrade è questione di giorni, forse di ore, lo avrebbe dovuto presentare Steve Jobs ma sfortunatamente si è rottamato pure lui.
Poi è arrivato San Nicola, Nichi Vendola entusiasmante governatore della Puglia, poeta delle primarie che sono come il bambino che avvicina la conchiglia all’orecchio per sentire il rumore del mare. Il Vendola della sfida aperta a tutto il centrosinistra, il Vendola che va in Confindustria e seduce anche gli imprenditori un po’ di destra, il Vendola gay ma cattolico che piace anche alle mamme e ai magnifici preti e progressivi, il Vendola della narrazione, epperò alla lunga il Vendola che ancora con ‘sta narrazione? Non se ne può più, sinceramente.
Poi abbiamo avuto Lcdm, che non è una droga del sabato sera, è la nuova discesa in campo di un personaggio del Drive In, anzi, è quella roba che ancor prima di scendere in campo i sondaggi gli danno il 20, anzi il 25, anzi il 35, insomma scendi o no? No, dice che manda giù un ragazzo, forse, più tardi.
Poi abbiamo avuto uno che una volta faceva il comico, ma seriamente, che poi ha fatto un movimento, anzi un partito, coi meetup, ma voi non capite, ché lui c’ha il blog più letto al mondo, lui manda una mail a Stiglitz e quello gli spiega come lavare i panni in lavatrice senza detersivi inquinanti. E scherzando e ridendo, quello prima ha eletto qualche consigliere regionale, poi qualche sindaco, tanti consiglieri comunali, e c’ha il 10, anzi il 12, anzi il 18, anzi il 20 per cento, è il secondo partito o forse il primo, dipende a che ora state leggendo questo post.
Poi abbiamo avuto la primavera arancione, Milano liberata, Napoli ripulita, l’Italia dei beni comuni che però, purtroppo, ce li eravamo già venduti tutti, e ovviamente senza rilasciare ricevuta.
Poi abbiamo avuto il Berlusconi che le corna nelle foto di Stato ok, le troie minorenni va bene, le leggi ad personam passi, ma la crisi economica fine di mondo quella no, anche basta, grazie. Allora è arrivato il momento della responsabilità, il momento della transizione, il momento dell’Abc, il momento della Bce, il momento del Def, nel senso di default, e il momento dello Zzz, nel senso del rating. E quindi abbiamo avuto Monti, Monti sobrio, Monti loden, Monti che stile, che differenza, che humour inglese, Monti rimetterà i nostri debiti, tutto cambierà dopo Monti, la politica non potrà più esser la stessa dopo Monti. Poi è venuto fuori che Monti i debiti li rimetteva, sì, ma pur sempre a noi – a chi, sennò? – e quindi bravo Monti, bravo eh, per carità, ma finiamo sta cazzo di legislatura poi non ne parliamo più, tu e Passera, ok? Che con questo clima, anche i meglio fichi, più di un mese non durano e tocca buttarli.
Finisce nel 2013 (ma finisce davvero, poi?), e siamo solo a giugno. Non ci passa più.
-
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- dicembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- luglio 2013
- giugno 2013
- maggio 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- febbraio 2013
- gennaio 2013
- dicembre 2012
- novembre 2012
- ottobre 2012
- settembre 2012
- agosto 2012
- luglio 2012
- giugno 2012
- maggio 2012
- aprile 2012
- marzo 2012
- febbraio 2012
- gennaio 2012
- dicembre 2011
- novembre 2011
- ottobre 2011
- settembre 2011
- agosto 2011
- luglio 2011
- giugno 2011
- maggio 2011
- aprile 2011
- marzo 2011
- febbraio 2011
- gennaio 2011
- dicembre 2010
- novembre 2010
- ottobre 2010
- settembre 2010
- agosto 2010
- luglio 2010
- giugno 2010
- maggio 2010
- aprile 2010
- marzo 2010
- febbraio 2010
- gennaio 2010
- dicembre 2009
- novembre 2009
- ottobre 2009
- settembre 2009
- agosto 2009
- luglio 2009
- giugno 2009
- maggio 2009
- aprile 2009
- marzo 2009
capolavoro assoluto
Popolino è ufficialmente un mito. Se voterò ancora PD è soltanto perché c’è gente come lui…
Questo pezzo mette l ansia e fa ridere nello stesso tempo…..alla fine rimani stordito e pensi ….ma come è possibile che sia successo tutto questo???
Pingback: Il colpo di scena | [ciwati]
sie il mio poeta
Il fatto è che queste cose un poco ce le dimentichiamo ed un poco ci abituiamo, tragicamente purtroppo. Poi uno legge il tuo post, si ricorda tutto e si incazza come non mai. Hai ragione Paolo, ma come ne usciamo?
molto carino, non vi conoscevo ma vi seguirò
salutoni con satira
Pingback: La legislatura più pazza del mondo « Dieci nodi
Che c’è da commentare?
Semplicemente,perfetto……….
Scusa Popolino, ma questa storia ormai ce la siamo vista, rivista e raccontata mille volte.
Non sarebbe ora di guardare avanti?
Caro Angelo, penso che lo faremmo tutti molto volentieri, ma che al momento a malapena sappiamo cosa (e se) mangeremo stasera. Ci vuole pazienza, temo.
Se qualcuno si permette di dire, che l’euro è indispensabile solo ai banchieri e agli speculatori finanziari e gli rispondono “sei matto”, non è buon segno.
Se un milione di esodati, di licenziati, di disoccupati, di persone, che hanno preso coscienza di quanto gli costa lo stato (ente, ormai, autonomo), di giovani che hanno capito, quale violenza subiscono ogni giorno e che sentono crescere il furore nel cuore, di onesti cittadini, che oggi sono andati a pagare l’IMU e maledicono i genitori, che gli hanno lasciato in eredità una casa, che non possono permettersi, ecc. Bene, se tutte queste persone, vedono sfrecciare un Suv da 150.000 euro, un’auto blu con scorta, l’immagine dello Yacht con formigoni, un telegiornale, che parla di ennesimo salvataggio delle banche, con i soldi, che ti hanno tolto. Allora può succedere, che molti di questi, si avanzino 2 euro per riempire una bottiglia di benzina, stanchi di subire vessazioni.
Non c’è se e non c’è ma, se la banda di malfattori, che ci governano arricchendo via Condotti, non sparisce, permettendo nuove elezioni, cancellando: privilegi, stipendi da favola, enti, associazioni, province e tutto quanto è inutile clientelare, tutto lo spaventoso spreco dell’apparato statale, magari facendo una seria campagna contro l’evasione e leggi, che bloccano e tassano le rendite finanziarie. Forse ce la caviamo, diversamente, se il popolo ridotto alla fame s’incazza veramente, non c’è comico che tenga, l’Italia, l’Europa, il mondo s’incendia.
Quello, che ho scritto, è sicuramente retorico e fantasioso, la gente non è come i malfattori del governo, non è violenta come i disonesti, ma fino a che punto reggerà?
Fausto Fabiano