Va’, va’ che bello il bannerone di Sel per le amministrative. Non è bello? Bello, oddio, proprio bello-bello no, ecco. C’è l’arancio, che fa tanto 2011. Si portava a Milano, fu una settimana della moda, per la primavera/estate dell’anno scorso, coi controcazzi. A me piaceva pure, l’arancione, ma dice che non si usa più tanto: tra vent’anni magari sarà vintage, chissà.
Poi ci sono sette sagome. Indistinte. Perché indistinte? Chiedo.
Da sinistra, il primo è un operaio, e vabbé. Questa era facile.
Poi c’è una figura femminile: non capisco, quella roba che sta a terra, tra lei e il tizio alla sua sinistra, è uno zainetto? E lei ha in mano cosa, una cartella, un libro? Io dico che è una studentessa, la divisa fa molto hentai, porno giapponese, ma immagino non sia voluto.
Poi c’è un tizio che legge quello che pare essere un giornale. Tizio indefinibile, un giaccone col bavero… è un loden? No, dai, non può essere.
Poi c’è uno sfigato. Mi scuserà, non saprei come altro definirlo. A parte il golfino grigio topo, ma la posa, la posa è da sfigato. Le spallucce spioventi, la panzetta, il capo chino da un lato. Forse è un bamboccione, ecco: vive coi suoi, non ciula mai, inizia a stempiare copiosamente, anche perché va per i 40.
Poi c’è un vecchio. Ha i capelli grigi, o è un vecchio o è Ravanelli: non che Ravanelli sia giovane, ma ci siamo capiti.
Poi c’è un tizio simile allo sfigato, ma per qualche ragione meno sfigato di quell’altro, sarà la maglia scura. Ha qualcosa in mano, una roba rossa indefinibile. Cosa sarà mai? Un arrosto di manzo ancora crudo? Usando molto la fantasia, potreste vederci un apparecchio di qualche tipo. Tecnologia. E’ un nerd? Un geek? E’ il popolo della rete, sempre connesso, duepuntozero, che quelli di Sel son troppo forti sui socialini? Lol.
L’ultimo ha pure lui la blu, la tuta, come il primo tizio, ma in mano ha una cassetta degli attrezzi. Potrebbe sembrare un artigiano, ma sinistra e artigiani non vanno d’accordo, per cui dev’essere un altro operaio. Un addetto alla manutenzione, sì. E quindi gli operai sono due, ma si sa, a sinistra è una categoria sovrarappresentata: letteramente.
E son sette: l’allegra comitiva sarebbe l’elettorato tipo di Sel? Bari, abbiamo un problema.
Poi c’è la data, c’è votasel, scritto così, attaccato. Boh. E poi c’è bisogno di sinistra. C’è bisogno di molta roba, in effetti.
Finito. Ma non so, manca qualcosa. Il logo c’è, ovviamente: Sinistra Ecologia e Libertà, a capo, con Vendola.
Ecco: manca Vendola. Sticazzi. Mi sembrava di ricordare che Sel usasse l’immagine di Nichi anche per vendere i ciccioli fritti in spiaggia. La pagina delle amministrative 2011 è ancora sul sito di Sel, e alla voce materiali c’è un manifesto con l’immagine di Vendola (in alto) che qualsiasi candidato poteva personalizzare aggiungendo la propria (in basso). Ciao, sono Tizio Caio, votami consigliere comunale di Roccafritta Marina, lo consiglia il mio amico Nichi, qui sopra. Proprio così.
Invece, nel bannerone Nichi non c’è, dove è finito? Povero Nichi, me lo avevano detto, che non se la passa tanto bene. E’ indagato, perché oggi un’indagine non la si nega a nessuno. Guida un partito che è stato colonizzato da vecchi tromboni ex di Rifondazione che rompono per esser ricollocati. E quelli sono come le formiche amazzoniche, se lo vogliono mangiare vivo: senza di lui starebbero a casa a far la maglia – dove per inciso era meglio lasciarceli – ma si sa, l’intelligenza delle formiche è quella che è. Poi c’è la questione del governo tecnico: a cui lui si oppone come può, ma avrebbe preferito le elezioni, e come dargli torto? Invece, così, tocca aspettare un altro anno, e vedrete che alla fine nemmeno le faranno, le primarie: le primarie, che per lui erano come il bambino che poggia l’orecchio alla conchiglia e sente il rumore del mare (cit., più o meno). E poi, diciamolo: ‘sta cosa della narrazione, bella, per carità, ma alla lunga ha sfranto i coglioni un po’ a tutti, con rispetto parlando. Non si può più sentire, persino i talk show lo evitano, la gente quando lo sente partire, piuttosto, gira sulle televendite di materassi.
Che brutta fine. Peccato, però. Poteva essere, e invece niente: cancellato dai manifesti, come i vecchi leader comunisti dopo le purghe (qualsiasi riferimento, eccetera): tanto valeva entrare nel Pd, lì un piatto di minestra lo si rimedia sempre. E dire che solo un anno e mezzo fa, i dirigenti del mio partito correvano in tondo come galline decapitate, terrorizzati dall’idea di ritrovarsi con Vendola candidato premier. Erano divertenti, da vedere. Ora fanno uguale, ma hanno paura per altri motivi: qualcosa che li spaventa c’è sempre, sapete. Son tanto sensibili. Ma non Nichi, Nichi non li spaventa più. Qualcosa vorrà pur dire.
Peccato anche per il bannerone. La comunicazione di Sel spaccava il culo ai passeri. Questa invece sembra una campagna del Pd.
E ho detto tutto.
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Brutale, come al solito.
ez
Mi piace pensare che sia anche una dote.
Pingback: Di Popolino ce n’è uno | [ciwati]
http://www.youtube.com/watch?v=_NfqjpdXX7k
ho pensato lo stesso titolo stamattina, leggendo un post di Nichi Vendola capitato in Home, sull’amore per il comunismo nato in America con Woody Allen, che deve condurre al “culto della cultura estetica e dell’ironia”…
“E dire che solo un anno e mezzo fa, i dirigenti del mio partito correvano in tondo come galline decapitate, terrorizzati dall’idea di ritrovarsi con Vendola candidato premier. Erano divertenti, da vedere. Ora fanno uguale, ma hanno paura per altri motivi: qualcosa che li spaventa c’è sempre, sapete. Son tanto sensibili.”
Da sola vale una vignetta di Makkox (ricordate “Tanatos” “Punzicalo nell’occhio con uno stecco”). Grandissimo complimento.
te non ti intendi di moda
Oltre a Vendola, nel banner mancano le donne. E i sette sono lì per caso, alla fermata dell’autobus, non si parlano, ognuno nel suo mondo.
Caro Paolo Cosseddu, capisco che militare in un partito dove il massimo del sex appeal è rappresentato da Fioroni possa risultare pesante. Ma per voi è solo l’inizio (a quando la prima fiaccolata pro Cuffaro?). Ti ricordo che il partito che tu rappresenti (trombati, tromboni, inquisiti e brava gente) ha contribuito alla disaffezione della politica in questo Paese. Alla fine di questa legislatura faremo la lista dei provvedimenti che avete sottoscritto insieme a i vostri alleati (Casini e Alfano). Spero che la gente capisca. Noi continueremo a lavorare per un centro sinistra unito, malgrado il Pd (e le false correnti progressiste che vibrano al suo interno). Stammi bene e salutami Penati!
Rob, sono abbastanza certo che si possa ridere di tutto, anche di Sel e di Nichi. Io lo faccio spesso, e ferocemente, col mio partito, la tua reazione stizzita, così simile a quella che di solito hanno i miei colleghi del Pd, mi fa invece pensare che l’esercizio non ti sia familiare. E questo è un male, per inciso.
Vorrei rimarcare il commento di Mario. Una sola donna? Se questa è l’idea di parità che hanno a SEL, siamo davvero messi male. Ma molto….
speriamo che sel diventi un partito normale cosi magari lo votiamo pure
Va subito precisato che il secondo da destra ha in mano uno scoiattolo verniciato di rosso.
Più misteriosa è la borsa a terra tra la seconda e il terzo da sinistra, tutto fa pensare che non sia la loro: sono in stazione, e non fanno caso a quello che è stato appoggiato lì da qualcun altro, ma ciò che hanno vicino ai piedi è una potente bomba al plastico. Stanno per saltare in aria. Riposeranno in pace.
Attenzione che il terzo da sinistra (sì, uno dei due che stanno per disintegrarsi) non ha un giornale in mano, ma un foglio bianco di tipo Bristol 70x100cm. Egli è pazzo, e gira per la città leggendo ad alta voce notizie che inventa sul momento. E’ al terzo Tso in soli 5 mesi.
Lo sfigato (il quarto sia da sinistra che da destra, si noti la posizione centrale, o centrista) è un religioso, il color cartadazucchero del maglioncino non lascia adito a nessun dubbio.
L’unica donna, la seconda da sinistra, è un’agente immobiliare di quart’ordine: esplora pianerottoli per sapere se presto morirà qualcuno nel palazzo. Una cacciatrice di nude proprietà. I suoi studi al Dams (i genitori erano benestanti professionisti della provincia di Foggia) sono stati vanificati prima da una relazione fallimentare, poi dalla crisi economica che ha colpito il mondo intero. Quest’estate sarebbe andata in Gargano, ma appunto salterà per aria (vedi sopra).
L’uomo vecchio (quinto da sinistra) ricorda Gabriele Ferzetti, ma è solo un caso di forte somiglianza: egli è un avvocato che ha dilapidato il patrimonio della moglie, giocando prima ai cavalli, ora alla Snai. Travolto dai debiti, fuma quaranta sigarette al giorno, non contempla il suicidio. Vestiva Lebole, quando se lo poteva permettere. Le sue uniche letture sono le ricevute delle scommesse che l’hanno condotto al baratro morale e finanziario.
Il settimo da sinistra, ovvero il primo da destra, non è assolutamente un artigiano, ma un rapinatore seriale: bussa alle porte delle anziane signore, spacciandosi per manutentore, loro si fidano perché lui ha un sorriso stampato di quelli che donano sicurezza: poi le deruba di ogni avere. E’ spietato nella sua abiezione.
C’è infine una cosa che non è stata evidenziata dall’estensore dell’articolo: ritagliando le sagome dei personaggi, sovrapponendole su più livelli in Illustrator, ingrandendo l’immagine del 666%, desaturando, e infine, infine isolando un’area centrale quadrata dal lato di 100 pixel, si materializzerà alla vista attonita del più attento enigmista informatico, un dedalo di quadratini bianchi e neri; null’altro che un Qr Code, che – opportunamente scannerizzato – darà diritto a ricevere, salvo esaurimento scorte, un ebook di liriche scelte del più grande retore contemporaneo: Nichi Vendola.
Umanesimo, trovo molto scorretto da parte tua lasciare un commento più bello del post. Sappilo.
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