29 FEBBRAIO 2012

Se stai leggendo questo post sei troppo vicino

Se stai leggendo questo post, molto probabilmente hai tra i 30 e i 40 anni (con alcune apprezzabili eccezioni). Sei italiano, ovviamente, ma non di rado risiedi in luoghi remoti e bizzarri, e se lasci un commento quasi sicuramente sei maschio. Sei al 99 per cento un elettore del centrosinistra, in particolare del Partito Democratico. E magari sei pure un tesserato, chissà. Di certo, sei quel tipo di elettore che vota il Pd malgrado tutto: che vorrebbe un Pd diverso, e che insomma non è molto soddisfatto. Sei scettico, per non dire apertamente critico, ma nelle giornate migliori ti sorprendi a sperarci ancora. Oppure, residualmente, sei parte dell’apparato, e vieni su Popolino per spiare le mie invettive con disgusto e scandalo.
Frequenti la rete, la frequenti molto: passi parecchio tempo sui social network, soprattutto su Facebook, ma da un po’ di tempo in qua anche su Twitter. Non di rado hai un blog pure tu. I tuoi amici, le persone che leggi e che ti leggono, ti somigliano, e somigliano al ritratto che ho appena fatto (che poi è il mio).
Quanto loro, stai sul web come un ghepardo accovacciato tra l’erba della savana, leggi molto i giornali on line – leggi molto il Post – e sei pronto a balzare su una notizia, quando la vedi: per commentarla, per dissacrarla, o semplicemente per diffonderla. Conosci anche gente diversa, che preferisce parlare della partita di ieri sera, o pubblicare foto del suo gatto. E ogni tanto lo fai anche tu, con spirito lieve e postmoderno, ma a interessarti è soprattutto la politica, ed è politica la chiave di lettura che tendi a dare a tutte le notizie che riporti: anche la partita di ieri sera, e talvolta pure la foto del tuo gatto. Questo è il tuo sottoinsieme, quello che poi finisci per scambiare per il mondo, inevitabilmente.
Quando un ministro dice una stupidaggine, e quando un ministro dice una cosa di buon senso; quando Berlusconi va – o non va – in tribunale, e quando i suoi scherani sparano qualcosa di offensivo; quando i leghisti fanno i leghisti, e quando qualche rissa da talk show finisce su YouTube; quando è in discussione una legge sbagliata, e quando un Vip anche minore mostra al mondo la sua pochezza; quando D’Alema e Veltroni si ripropongono, come la peperonata: in questi e molti altri casi ti precipiti a scriverne, e a condividere. Con te, quelli che conosci, e tanti altri a te simili collegati l’uno all’altro a loro volta, una moltitudine che s’allarga a macchia d’olio e copre tutto: tutte le notizie – o almeno, tutte quelle notizie lì – e fondamentalmente tutti sulle stesse notizie. C’è forse qualcuno in grado di esprimere un punto di vista che, in quello stesso momento, altri cento o mille non stiano già esprimendo su una questione qualsiasi? No, non c’è (me compreso).
E allora la domanda è: sei sicuro che tutto questo sia utile, che abbia senso? Parliamo tutti delle stesse cose, continuamente, e diciamo anche le stesse cose, nello stesso momento, per lo stesso motivo, con gli stessi argomenti, visti con lo stesso sguardo. Ad altri che prevalentemente la pensano come noi, oppure un po’ diversamente: ma anche quando discutiamo, ci scriviamo a vicenda quello che ci si aspetta scriveremmo, e non ci sorprendiamo quasi mai.
Ci parliamo addosso, questa è la pura verità, e non so tu ma io mi annoio. Quando capita – e capita – di staccarmi da tutto questo mi viene voglia di aspettare un’idea, un punto di vista originale, ma anche interessante: una volta basterebbe, ma ovviamente non è poi tanto facile. Non lo è per niente, e i risultati sono modestissimi, lo so bene: e poi, è un attesa che può durare molto a lungo, inutilmente. Che dici, meglio rassegnarci? Oppure, dai, fammi un po’ vedere quali sono, le notizie di oggi. Domani? Domani si vedrà.

  1. Quando D’Alema e Veltroni si ripropongono, come la peperonata” è una delle tue migliori di sempre. E tieni duro, cazzo.

  2. Reduce dal risultato delle primarie di Borgomanero le emozioni son quelle lì, che leggo nel tuo blog. Però sono una donna e l’ancoraggio al fare mi salva…

  3. Rassegnarci mai, ma le sensazioni che trasmetti con questo tuo post, sono anche le mie da diverso tempo…Come fai a conoscermi così bene ? ;-)

  4. Proprio così signora mia.

    E’ solo che di tante parole ridondanti, le tue sono quelle di cui farei a meno per ultime.

    Perché sono più intelligenti, divertenti, irriverenti e così via.

    Invece, con il fatto che scrivi poco (legittimamente e comprensibilmente), ci tocca rincorrere e assumere dosi pagliative, robba di seconda scelta, neanche primina…

    Insomma, ci sono parole e parole, per quanto soltanto parole.

    Eh, che cosa sei, Popolino :)

    Reds
  5. …ecco perchè era un pò che non scrivevi….! Eh si effettivamente ci si parla un pò addosso forse come catarsi autoconsolatoria….

  6. Pingback: Troppo forte, incredibilmente vicino | [ciwati]

  7. io di anni ne ho 44, sono femmina, e quidi è tutto più attenuato ma mi corrisponde abbastanza

    soprattutto l’attesa di sentire qualche commento nuovo o originale

    a volte capita, spesso fuori dalla rete, nei libri

  8. Dovrei pingbaccare anche sul mio blog, ma poi divento uguale a Pippo.

  9. Anche per me “D’Alema e Veltroni che si ripropongono, come la peperonata” è la frase più divertente che io abbia sentito da un po’ di tempo a questa parte (naturalmente se si fa eccezione per le copertine di Crozza che sono sempre il top).

    Poi sono donna e i 40 li superati da più di 20 ma per il resto il ritratto corrisponde abbastanza.

    Sull’utilità non ho risposte, posso condividere le domande.  Per di più sono ancora più insoddisfatta del solito del PD visto il comportamento “slichignoso”, ma è meglio dire truffaldino e cinico nei confronti della Val Susa.

    Vorrei almeno qualche parola  ed anche (non MA anche) qualche atto di solidarietà e di partecipazione per quelle popolazioni. Oggi tocca a loro, domani chissà …Se quelli che ci dovrebbero difendere pensano solo a mettersi in tasca la loro parte del bottino, non mi sento molto tranquilla.

    Palmina
  10. Vuoi un’idea diversa? Prova queste due cose in ordine.

    http://saronnorockandroll.org/blog/?p=900

    http://saronnorockandroll.org/blog/?p=922
    O forse è anche questa la solita solfa. Chissà.

  11. Perchè dev’esserci per forza qualcosa di nuovo? Parte della fregatura non è proprio aspettarsi e pensar questo? Nella Bibbia, che è stata scritta e parlata nell’arco di circa 1500 anni, ci son variazioni sul tema, ma di nuovo poco….

    michele
  12. In pratica, è una terapia di gruppo catartica per un target molto preciso. Potremmo chiedere contributi ai servizi sociali per questo.

  13. Uno: non seguo il calcio. Tié! Per il resto m’hai fatto un po’ paura.

    Due: le discussioni on-line hanno molto del chiacchiericcio, spesso. Ma sono anche una buona palestra per imparare ad argomentare (se si vuole…). Curioso che lo dica dopo aver praticamente trollato sul blog di Ciwati (con i NoTav isterici perdo il ben dell’intelletto), però in generale i commenti ai post mi costringono ad essere chiaro, spesso sintetico, e a cercare di capire quali argomenti e quali modi di esprimerli possono risultare convincenti. Poi possiamo discutere di cosa me ne faccia di riuscire convincente a gente che magari non vedrò mai neanche in faccia.

    uqbal
  14. ho 31 anni da 3 giorni, sono donna e tutto il resto è decisamente troppo troppo vicino, già!

  15. Linda, sapevo che scrivendo così avrei attirato alcuni commenti femminili. Forse l’ho fatto apposta, forse.

  16. Uomo, 27 anni, mai votato PD, mai votato sinistra, Lega, Berlusca, IDV, ne tantomeno Grillo. Votato Liste Civiche Apolitiche alle ammistrative e Radicali quando possibile. Al prossimo giro voterò Paperino o Dumbo

    Nicola
  17. Ci sono ma non coincido.

    Siamo in tanti/e. Molte/i però non lo sanno.

    Se sapessimo di non coincidere potremmo trovare un accordo. ad esempio comandare il mondo.

    Acciuga DaBagna
  18. Gentile Cosseddu,

    appartengo a quelle eccezioni ( non so quanto apprezzabili) da lei citate perché i trenta ed anche i quaranta li ho passati da un pezzo. Mi riconosco  drammaticamente :-)  nella sua analisi e nelle sue parole. Vengo alle sue domande:

    Per quel che mi riguarda ma non solo, ritengo sia fondamentale che si parli e che  non si smetta di farlo perché  parlare di politica ed esprimere le proprie idee sulle decisioni da prendere  e sui comportamenti di coloro che ci governano e sull’incapacità dei politici di rappresentarci, significa  esercitare  una certa vigilanza non solo sulla gestione della cosa pubblica ma anche sull’operato di coloro che dicono di volerci rappresentare.

    Le chiedo: se non lo facessimo, sarebbe utile questo nostro comportamento? Non crede che se tacessimo, sarebbe inopportuno e persino pericoloso? Lasceremmo spazio e risorse a chi ne approfitterebbe sicuramente del nostro silenzio.

    Anch’io come lei mi annoio a NON vedere mutamenti ed innovazione ed a prendere atto di una situazione che sembra restar lì, nel tempo, ad ammuffire. Sto parlando del mio partito dove niente da tanto tempo cambia e dove non è nemmeno sentita la necessità, se non l’urgenza di un congresso e di un dibattito serio su quel che si vuol fare per il futuro.

    L’utilità del ripetere sempre le stesse cose e da persone diverse? C’è eccome, ancorché deludente a volte.  Evidentemente non siamo pochi e se  non smettiamo di protestare e di farci sentire, alla fine dovranno per forza ascoltarci, che lo vogliano o no.

    Rassegnarmi, rassegnarci? Non ci penso neanche!

    Cordialmente

    G. Seu

     

     

    Gabriella Seu
  19. I blog sono come le scoregge, piacciono solo a chi le fa.

  20. Banalmente, fare le cose che hai elencato (mi hai beccato in tutto tranne che non leggo il post) è un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo.

    Sennò facebook sarebbe invasa dalle foto dei gatti, iddio ce ne scampi :D

    rob
  21. Un post veramente brillante. Bravo.

    Veronica Balocco