Sarebbe facile star lì a contare tutte le volte che ha preso una cantonata di quelle enormi, di quelle che già una sarebbe preoccupante, ma lui c’aveva la collezione completa: prima con l’adesione al fascismo e alle tesi antisemite (fino al ’42, e se aspettava ancora un po’…), poi al craxismo, poi al leghismo. Sempre rivedute, poi, vero. Epperò solo poi, appunto. Sarebbe facile, ma anche banale.
Mi limiterò quindi a un formidabile scambio di battute che passò tra lui e un altro venerato trombone del giornalismo italiano, qualche anno fa: “Quando leggo Biagi – disse Bocca una volta – mi tocco i coglioni”. “Allora ti tocchi la testa, Giorgio”, rispose Biagi.
Fanculo il buonismo, io non l’ho mai sopportato.
Ancora buon Natale.
Sto pensando di commissionarti un coccodrillo da tenere nel cassetto per quei tot anni. Sai, come fanno in Rai. Niente male.
Stasera solo dvd natalizi e niente web, perché se inizio a passare in rassegna i commenti elegiaci rimetto il pranzo di Natale, e sarebbe un peccato. Non ce la posso fare, davvero.
Grazie, dopo questa lettura il mio natale è sensibilmente migliorato..
Concordo con Paolo, non siamo sempre obbligati a genufletterci di fronte alla parola “resistenza”, le teste di cazzo non hanno colore. Vorrei che “il trota” si armasse di moschetto e andasse sulle prealpi lombarde a combattere le forze dell’ordine, che opprimono il popolo padano.
Buone feste
Caro Paolo,
ti segnalo questa:
http://www.bergamonews.it/cronaca/la-val-di-susa-non-%C3%A8-marzabotto-155298
(l’antefatto si dovrebbe ricostruire dall’articolo, ma ne ha parlato anche il Corriere).
Ah, sono (con igienici dubbi) a favore della Tav.