Come i più attenti tra voi avranno notato, da oggi Popolino ha qualcosa di diverso. In un commento a uno degli ultimi post, un paio di giorni fa, un lettore mi chiedeva se mi stavo prendendo una pausa di riflessione. Ebbene sì, stavo rilfettendo, tormentato da questo clima pre-elettorale svuotato di temi e di problemi, tutto concentrato sui veleni e sulle polemiche, per l’ennesima volta.
Le vicende di Lazio e Lombardia sono note a tutti, e non sto a rispiegarle. Di fronte ad esse mi sono trovato in grande imbarazzo, io nemico della burocrazia e francamente un po’ pasticcione, a far le pulci al Pdl per una questione di timbri tondi. Inoltre, sarà populismo, ma sono davvero convinto che se andassimo a spulciare le firme di tutte le liste scopriremmo che le irregolarità non stanno solo da una parte.
Comunque, come dicevo, nelle faccende burocratiche io stesso sono un gran casinista. E posso io, sapendo di essere in fallo, rimproverare ad altri casini che probabilmente avrei fatto pure io, forse peggio? No, non posso, e non dovreste neppure voi, sempre pronti ad ammantarvi di costituzionalità e a scendere in piazza. Fatevi un esame di coscienza.
Tengo però a dire che non avrei fatto un simile cambiamento di parte – un salto della quaglia, chiamiamolo col suo nome – solo per una bazzecola procedurale controversa. Se avessi dovuto cambiar sponda ogni volta che in quella in cui stavo scoppiava un merdaio a quest’ora avrei fatto più giri completi dell’arco costituzionale di un’auto di Formula 1 a un Gran Premio.
No, per cambiare ci vuole ben altro. Ad esempio ci vogliono i soldi, per dirne una. Più che sufficiente, per quel che mi riguarda, e se foste sinceri ammettereste lo stesso.
Bene, non posso entrare nei dettagli, ma la campagna elettorale, qui in zona, si trascina stancamente, senza un dibattito, uno spunto, niente di niente. I due candidati della sinistra postcomunista (scusate, mi impratichisco con il gergo) girano la provincia accompagnati dai loro big, mentre noi del Popolo della Libertà abbiamo fino a questo momento scelto un profilo più basso, fatto soprattuto di cene. Tante cene, un budget che voi davvero non vi potete immaginare speso in tartine e canapè. Il nostro Lorenzo Leardi sta invitando a cena mezzo biellese, e se siete nell’altra metà molto probabilmente siete zecche comuniste che a certi convivii non sono gradite.
Andrea Delmastro si sta dando un po’ più da fare, soprattutto cerca di far pesare l’indubbia preparazione culturale, e pare stia facendo breccia, nonostante immeritatamente non goda di molta simpatia personale, anche nei cuori dei moderati, che in questo territorio sono la maggioranza. La sua partita è comunque molto dura, a causa di un retaggio identitario cui ancora qualcuno si ostina a guardare, non comprendendo che i tempi sono cambiati, e non ha più senso parlare di fascismo o, peggio, di antifascismo. La difesa dell’identità biellese, claim a mio parere molto azzeccato di questa sua campagna, declinata non secondo i costumi popolareschi degli amici della Lega, ma in virtù di un’ottica più elevata e intellettuale, rappresenta secondo il mio modesto parere una nuova sintesi politica di un pensiero che affonda le sue radici nei valori di questo nostro Paese per declinarli in ragionamenti e parole nuove. Andrea ha compiuto molta strada, con grinta e determinazione, per arrivare sin qui, e se ne venisse premiato sarebbe un bellissimo regalo per noi tutti del Popolo della Libertà. Dirò di più: mandare Andrea a Torino sarebbe un regalo per tutti i Biellesi, e lo dico senza ironia.
Purtroppo, un clima tutto interno al partito, fatto non di rivalità né di omertà, come sostiene certa stampa locale di sinistra, sembra contrapporre i due candidati del Pdl nell’ottica di una contesa tra i maggiorenti locali, Fava e Pichetto. Raffigurazione che è la completa negazione della realtà, un ribaltamento sistematico che, in una campagna fortemente condizionata dalle bugie e dalle scorrettezze mediatiche della sinistra, sembra prevalere con lo scopo di ingannare i cittadini e allontanarli dalla verità.
E qui veniamo al sodo, anzi ai soldi, i banali, volgari, maledetti soldi di cui dicevo prima. Non sarebbe nell’etica professionale entrare nei dettagli, ma in questi giorni sono stato contattato da un autorevole esponente della maggioranza. In una serie di incontri molto gradevoli abbiamo approfondito i limiti di questa campagna elettorale, soffermandoci sulla mancanza di temi interessanti e sul potenziale danno causato dalle menzogne della sinistra sulle inesistenti irregolarità avvenute in altre regioni alla presentazione delle liste del Pdl. Abbiamo entrambi convenuto sulla necessità di dare uno scossone a questi ultimi giorni prima delle elezioni, utilizzando un budget importante e una comunicazione più incisiva, e mi è stato chiesto se ero disponibile a dare il mio contributo in tal senso.
Ho illustrato, ovviamente, la mia militanza nel Partito Democratico, e le mie idee fino a ieri non proprio allineate con quelle delle forze che sostengono il Premier. Al che, con una chiarezza ammirevole, mi è stato spiegato che il mio compenso per queste due settimane di lavoro sarebbe stato di 15mila euro, sporchi e subito.
“Il lavoro è lavoro”, come si dice, e del resto se Velardi ha accettato di fare lo spin doctor della Polverini chi sono io per mettere in dubbio la sua rinomata professionalità di cui, non dimentichiamocelo, in passato si era avvalso pure Massimo D’Alema? La cifra, inutile dirlo, è molto interessante, e prima di giudicare certi borghesucci di sinistra dovrebbero riflettere sul fatto che un operaio ci mette un anno a guadagnare tanto, e un precario anche di più.
E quindi, eccoci qui. Questo blog, nella sua versione grafica rinnovata, che spero apprezzerete quanto la apprezzo io, continuerà il suo percorso, senza modificare più di tanto lo stile, nella speranza di avervi ancora tutti fedeli lettori. Gli argomenti restano pur sempre gli stessi, in fondo, o no?
Un nuovo corso, insomma. O almeno, così sarà fino al 29 marzo. Poi, chi vivrà vedrà.
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Poco dopo il 29 marzo c’è il 1° aprile: non è che hai anticipato un po’ i tempi?
Alessio
Comprendo perfettamente, e mi complimento anche per la finezza di lasciare i commenti in rosso, visto che proverranno solo dalla solita sinistra disfattista. Bravo e continua così.
wow, torna anche l’Arcangelo?
ez
Fantastico, adesso mi metto qui e aspetto il primo che abbocca.
bè 15000 euro non ci si paga un mutuo ma sono meglio che un pugno in un occhio del resto anche i singoli calciatori vanno in prestito a squadre diverse
a proposito data la lunga tradizione, perchè non pubblichi un po’ di foto di gnocche del centrodestra? In campagna elettorale pare funzioni
A.
Secondo me la verità è un’altra, Popolino (delle libertà) si è venduto al nemico perchè gli hanno garantito che sarà finalmente lui il nuovo portavoce del Sindaco. Infatti dopo lunghi conflitti interni hanno deciso di preferire il nostro all’uomo in divisa appena pensionato…
Cosa non si fa per un posticino.
Da te comunque, non me lo sarei mai aspettato.
rp
Varda sat dovre al vert it duma 15001 franc piemonteis!
Greenbird / Redbird / Usel vert / Usel rus
Benvenuto fra noi, abbiamo bisogno di sangue fresco bello rosso per pigmentare l’anemico azzurrino nostro. Accogliamo con gaudio la notizia che ti avremo presto portavoce del beneamato Sindaco al quale, se ti presenterai in divisa che comunque fa pulito e ordinato, procurerai immenso piacere. La tua voce, ancorchè mercenaria, sarà forte e chiara e non esile, balbettante e silente come quella di chi ti ha preceduto. Tu, poi, hai visto cose che noi umani…specie fra i nostri nemici. A te la rava e la fava non la conteranno, e li smutanderai implacabile come il nostro maestro e donno che da Arcore vigila severamente amorevole su tutti noi. Tutto questo val ben di più di un ingaggio e di uno stipendio. E’ impagabile. Grazie.
A. M.
Sono un simpatizzante del basso biellese.
Spero accettiate i miei commenti, anche se indosso la mia bella camicia verde.
Sosteniamo tutti Cota vero?
Ci stiamo divertendo un sacco in quelle zone, a Cavaglià è uno spasso sapete!
Venerdì abbiamo notato i soliti attacchini del centrosinistra che scorazzavano come dei matti ad
appicicare i manifesti del PD.
Eravamo seduti al bar a berci il nostro solito grappino quotidiano, ci teniamo al nostro naso rosso (da non confondere con quello dei clown),
ed a ridere per lo scherzo che stavamo organizzando a questi sostenitori della Bresso.
Nella notte, quando tutti dormono, indovinate che abbiamo combinato?
Stò ancora pisciandomi addosso dalle risate.
Siamo passati ad attaccare i nostri adesivi, quelli della Lega, sulle loro facce!
Non solo a quelli del PD, ma a tutti quelli che la sostengono.
Nessuno ci ha notato, è stato uno spasso, non potete immaginare quanto abbiamo riso.
Questa mattina però ho visto che i loro sostenitori sono passati al contrattacco.
Ho saputo che hanno scritto un documento che attaccheranno sui loro manifesti per “ironizzare” sul nostro gesto.
Hanno pubblicato anche sul loro profilo di facebook il documento che ci ha fatto veramente incazzare!
Contro di noi che l’abbiamo duro, non possono scriverci queste cose.
Andate a leggere e ditemi se non ho ragione!
Alla loro reazione non eravamo pronti.
Ma chi l’ha duro la vince.
Fabio
Carissimo… vedo che per un pugno di dollari (o meglio di euro) hai cambiato bandiera… beh che dire è proprio vero che voi del PD siete coerenti solamente al conto in banca!
Complimentoni a Te e al primo cittadino.
…. credere obbedire e…co…ntrollare il contocorrente!
Caro #10, forse ti è sfuggito qualche passaggio.