A grande richiesta, e dall’alto di sto cazzo(dall’azzeccato titolo di una rubrica di Rolling Stone), ecco la pagella dei politici in campo ieri durante il lunghissimo consiglio comunale. Ne ho visto un po’ più della metà, se poi c’è stato il gol al novantunesimo farò rettifiche. Cominciamo dalla…
Maggioranza
Rey: 5 - Non ho niente contro il dialetto, ma nei giorni in cui la Lega intraprende una crociata contro romanesco e napoletano fa impressione sentire un presidente di consiglio comunale che intercala in patois. Come dire: “Non è che non vogliamo l’uso del dialetto, è che vogliamo si usi solo il nostro”. Sicuramente porta uno stile nuovo a palazzo Oropa, ma sui regolamenti è ancora una frana. Si farà: telefoni a Calderoli, che a dispetto delle teorie lombrosiane, sui procedimenti parlamentari è un’iradiddio, e si faccia spiegare come si fa.
Gentile: 6 - David Carradine è vivo, e fa il sindaco a Biella. Assiste imperturbabile a venti ore di menate, le mani giunte in pensosa meditazione. Complimenta i suoi per la pazienza, parla di alto senso della democrazia e cerca di presentarsi come uomo ragionevole e sindaco di tutti, con grande aplomb istituzionale. Tranne quando chiosa – e lo fa ogni volta – ricordando che han vinto loro e quindi si fa come pare a loro, gne gne. La sua è comunque una calma apparente, visto che poi è andato nei corridoi per strapazzare una giornalista rea a suo dire di intervistare tutti tranne che lui. Non si aggrediscono i giornalisti, caro sindaco.
Mello: 7,5 - Dov’è finito Mello l’impresentabile, Mello il tecnico incapace di far politica? Ieri, dopo che la minoranza gliene ha dette davvero di tutti i colori sul bilancio, ha fatto un intervento che ha stupito gli avversari in primis, e gli ha fatto un culo così. E’ riuscito a far passare la storia del “buco” per una questione di percezione mediatica – io stesso c’ero e non saprei dire come c’è riuscito, credo c’entri la suggestione di massa – ma soprattutto ha chiarito molto bene il diritto della nuova amministrazione di agire secondo il proprio mandato, anche se opposto rispetto al precedente. Aspettava questo momento da un pezzo, e in effetti è venuto più preparato del previsto.
Piemontese: 4 - Fantastico: un vecchio arnese della Prima Repubblica che non riesce in alcun modo a nascondere la goduria di trovarsi di nuovo al posto giusto nel momento giusto. E’ l’unico dei suoi che riesce a farsi rimproverare da Rey, esagera, se potesse sono certo che mostrerebbe il culo ai banchi opposti. Contro l’abbiocco è una manna.
Gaggino: s.v. - Ieri la seduta non lo riguardava, e infatti non ha proferito verbo. Però l’ho visto arrivare con una robusta valigetta in pelle marrone, e mi sono chiesto cosa contenesse. Tiro a indovinare: tante cartellette, e dentro altre cartellette, e dentro, niente.
Apicella: 8 - Ammirevole. L’unico a parlare di problemi veri della gente vera, e nel frattempo si complimenta con gli avversari e gliene ammolla di tremende ai suoi, che lo hanno emarginato – faccio presente che è la persona in assoluto più votata di Biella – e lo sottovalutano. Ci darà grandi soddisfazioni.
Montoro: 7 - Lo incontro fuori dalla sala, parliamo un po’ e mi dice che è amareggiato – pure lui, molti voti ma zero incarichi – e che comunque per lui questo è l’ultimo giro. Peccato, ecco uno che ha davvero cercato di migliorare le cose, facendo politica. Se a destra ci fossero più persone come lui, l’Italia sarebbe un altro Paese.
Delmastrino: 5 - Quanto è verboso il padre, tanto è silenzioso il figlio. Siede in prima fila, finge di farsi i fatti suoi, di leggere, di prendere appunti, ma in realtà sottolinea ogni passaggio dei discorsi altrui facendo le facce. Smorfie, ora di scherno, più spesso di disgusto: come assessore alla Cultura, magari ci stupirà tutti e farà una bella rassegna sui grandi mimi. Quando vuole disturbare la concentrazione degli avversari, aspetta il momento dell’acme oratorio e si alza, si fa un giretto, va a parlottare in giro. Più che alta scuola politica sembra una brutta imitazione di un personaggio di Ally McBeal. Se parla, scala le marce da zero a cento, e grippa il motore. Nuota nell’acquario della sala con pochi colpi di pinna, come lo squalo che passa in mezzo ai gamberi: secondo me invece è il vetro della boccia, che falsa le prospettive e fa sembrare il pesce rosso un barracuda. Nella foto, alcuni suoi appunti presi durante la seduta di ieri e recuperati dal cestino della carta straccia.
il tocco finale degli appunti e’ geniale…
abele
Secondo me, SE a Biella ci fosse ancora un giornale serio dovrebbe chiederti di far diventare il pagellone una rubrica fissa, perché c’è l’idea, e c’è lo stile. SE.
Robi
Ci sono stati gol e autogol al novantesimo e ai supplementari. Informati e facci sapere. Annòi ce piace er gossippe.
S.
Ah sì? Ho chiesto, e più o meno le cose che contano le ho messe, ma se hai altre news dicci.