Uno degli aspetti interessanti dell’ipotesi di affermare una nuova classe dirigente nel Partito Democratico è che poi parecchia gente dovrà cercarsi un lavoro vero, non potendo più fare lo “specialista in critiche al Pd”. E’ un mestiere trasversale, da destra a sinistra, e oggi molto redditizio, per il quale tra l’altro non servono requisiti, nel senso che basta sparare alla cieca e senza contraddittorio, usando metodi fascistelli, e dire due banalità per farsi pubblicare un libro o farsi invitare in tivù. Penso a Beppe Grillo, ma pure a Santoro, alla Guzzanti, a Luttazzi, a Travaglio, e soprattutto a Tonino Di Pietro.
Andranno in crisi come è successo ai comici americani quando è finita la presidenza Bush.
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vulesse o’ cielo…
il fatto è che trovo inquietante sia sufficiente sparare nel mucchio due banalità, perchè le ipotesi si riducono…
A) i destinatari delle banalità son talmente babbei da non riuscire a discriminare alcunchè
B) in quello che sta assumendo i contorni di un regime, sopratutto in senso mediatico, nel momento in cui si spari contro il PD esiste una cassa di risonanza tale che persino la tosse delle pulci viene amplificata a barrito
C) chi è causa del suo mal… ovvero, a chi è attribuibile la responsabilità del fatto che il PD si sia fatto scippare alcuni cavalli di battaglia? (oh, questa non è mia ma della Serracchiani) ed il fatto più volte qua dettagliato di come il PD sia una sorta di Moloch inamovibile per cui le istanze di rinnovamento, partendo dal linguaggio in avanti, vengono considerate alla stregua di danni collaterali?
non so se si tratti di fascismo o sfascismo, ma comincio a perdere un po’ il filo..
A.
Il tuo ottimismo nel confronti del PD è invidiabile ma credo che un partito così perfetto da non poter essere criticato è lontano ancora dall’essere creato…
M.
Ma da quando si commenta da anonimi?
Ti dò ragione Paolo, criticare il PD oggi è veramente troppo facile. La compagnia di Santoro, Luttazzi, Travaglio et cetera che usano argomenti e non sparate alla Facci ridurrà tali commenti soltanto quando il PD saprà evitarsele. Non è colpa loro, per dire, se Carra è condannato.
Per ora credo debba prendere spunto dalle critiche. E sapersi migliorare da esse facendo un po’ di pulizia. E questo non lo chiamerei “metodo fascistello”, quanto legalità e rispetto del parlamento.
Caro Lorenzo, insistere sui problemi del Pd – che sono molti, non mi pare di essere io a negarlo – quando poi si fa comunella con Di Pietro, nel cui partito ci sono dei problemi grandi come una casa, mi sembra intellettualmente disonesto, e non dico altro perché non mi posso permettere gli avvocati necessari.
Caro Paolo, sinceramente non faccio alcuna “comunella con Di Pietro” ed anzi noto e anche sul mio blog ho riportato episodi sgradevoli da parte di quel partito.
Le critiche se costruttive, possono solamente aiutare, quindi come ho fatto io, ben vengano quelle all’IdV.
Pardon, il commento di prima era il mio
Lorenzo D’Amelio
Lorenzo, dai, non sei tu a far comunella, lo capisci da solo che non mi riferivo a te: però davvero non capisco come fai ad associarti a certa gente. Vedila, se vuoi, come se la mia fosse una missione di salvataggio.
(Per inciso: qui chi vuole firma, chi non vuole resta anonimo, purché civile)