Se i contenuti negli ultimi giorni sono stati un po’ leggerini è perché letteralmente non ho avuto il tempo di postare cose un filo ponderate. E’ successo che, dopo l’annuncio dellacandidatura di Ignazio Marino a segretario del Partito Democratico, come richiesto dalla prassi, ho scritto a lui, e ai Piombini che questa candidatura l’hanno concretizzata attraverso il loro lavoro di discussione. Ho scritto, e mi sono messo a disposizione: come tesserato, anzi, come tesserato di Biella.
Mi è stato chiesto di descrivere la situazione della segreteria biellese, e sono certo che a molti tra coloro che leggono Popolino sarebbe piaciuto ascoltare cosa ho risposto.
Da neoiscritto e da neofita della politica, ho posto una domanda molto pratica: cosa si deve fare, in senso brutalmente prosaico, per sostenere questa candidatura? Devo andare al circolo, devo compilare documenti, devo fare una corsa coi sacchi?
La risposta a questa domanda è quel che segue, e che scrivo sperando che qualcuno possa avvicinarsi al Pd senza farsi drenare da regole e burocrazia. Io spero che a qualcuno interessi, e che ci sia chi vuole passare dalla disillusione – con cui ho molta pratica – all’azione. Se arrivati in fondo avete ancora dubbi, scrivetemi.
Per prima cosa, mi è stato chiesto di fare da referente per la nostra provincia, iniziando dal concretissimo aspetto di avviare e gestire la raccolta delle firme a sostegno della candidatura: il regolamento del Pd dice infatti che ogni candidato, per arrivare a presentarsi alla discussione congressuale (fissata per l’11 ottobre), deve ottenere le firme di una certa percentuale di tesserati (“un numero di iscritti compreso tra 1500 e 2000, distribuiti in non meno di cinque regioni, appartenenti ad almeno tre delle cinque circoscrizioni elettorali per il Parlamento europeo”). Inoltre, una volta che la mozione è arrivata ad essere rappresentata al congresso, deve convincerne una parte per essere sostenuta: i candidati che hanno ottenuto il maggior sostegno al congresso partecipano poi alle primarie, a cui – finalmente – possono votare iscritti e non. Se nessun candidato ottiene il 51 per cento, dopo le primarie si fa un ballottaggio tra i due più votati.
(Ovviamente è più complessa di così, ma semplifico)
In questo momento, quindi, sono a caccia di firme: ho informato il segretario del mio circolo – va detto che si è dimostrata immediatamente molto disponibile – e ho iniziato a telefonare a destra e a manca. Il mandato mi è stato dato la scorsa notte, e il termine per consegnare le firme (rigorosamente degli iscritti) è mercoledì. Diciamo che non c’è molto margine: questo passaggio è però fondamentale per garantirci un posto al congresso. No firme, no party.
Da adesso e fino a ottobre, inoltre, a livello provinciale si terranno tutti gli incontri, le discussioni, gli eventi e le votazioni che dovranno determinare chi, materialmente, andrà al congresso a sostenere una mozione piuttosto che un’altra. Per partecipare a questo lieto camping estivo bisogna sempre essere tesserati, ma verranno ammessi al gioco solo quelli che si sono tesserati entro il 20 luglio. Entro il 22, la direzione provinciale deve eleggere una commissione che obbligatoriamente deve comprendere almeno un rappresentante per ognuna candidatura: questo per dire che non c’è nessuna garanzia che l’attuale direttivo biellese esprima di sua sponte persone interessate a sostenere Marino. Da quel che so si stanno anzi dividendo tra Franceschini e Bersani: ma in ogni caso almeno un rappresentante è garantito dallo statuto. Il 30 luglio, finalmente, le candidature vengono depositate in segreteria nazionale. Ad agosto sarete tutti al mare a mostrar le chiappe chiare, ma a settembre l’idea è quella di fare un po’ di campagna elettorale per vedere se si riesce a costruire un consenso intorno a Marino: far conoscere lui, il programma e la squadra che lo sostiene.
Se la candidatura ottiene abbastanza firme, e se Marino riesce a strappare una parte sufficiente di congresso per andare alle primarie, a quel punto, chi lo sa gli elettori del Pd, iscritti o no, tra il vecchio e il nuovo cosa sceglieranno? Io ovviamente spero di venire sorpreso, in caso contrario però al primo che si lamenta perché ha votato Franceschini o Bersani e poi il partito è andato a gambe all’aria spedirò un calcio in culo.
Se vi passa anche solo per l’anticamera del cervello di fare qualcosa, se volete cambiare le persone che siete costretti a votare e attraverso questo cambiare anche l’Italia – o Biella – il momento è questo, e avete pochi giorni per farvi la tessera e iniziare a sporcarvi le mani.
Se questa è la versione semplificata…
Le regole sembrano fatte apposta per scoraggiare… ma mi pare ci siano parecchie persone affascinate dall’idea Marino…
finny
Quindi se ho capito bene lo scoglio da superare è tutto interno al partito, nel senso che se si arriva alle primarie poi chissà cosa succede, tutti possono votare…
Beh, mi sembra che un pizzico di prospettiva ci sia, almeno.
Paolo Froglia
Non ho capito una cosa: quando è che gli iscritti votano per i candidati?
Dunque: gli iscritti (entro il 21 luglio) possono partecipare alle attività dei circoli, in cui sostanzialmente si sceglieranno i delegati per il congresso. Dopo il congresso, ogni candidato avrà una serie di liste a lui collegate, e potranno votare iscritti e non.
Non so se sono stato chiaro.