Domanda (non polemica): sul Governo, essenzialmente, le posizioni erano due, giusto? Quelli contrari – come Civati – o anche solo scettici chiedevano che si desse pochi obbiettivi chiari (legge elettorale, emergenze economiche), una scadenza temporale, e un profilo poco politico che non complicasse le cose (già molto complicate). Quelli favorevoli – come Renzi, per esempio – dicevano invece che bisognava metterci la faccia, che doveva affrontare le riforme mai fatte e che non gli si poteva mettere la scadenza come a uno yogurt.
Nel discorso con cui chiedeva la fiducia alla Camera, tra moltissime altre cose (alcuni l’hanno definito un programma di governo con ambizioni ventennali) Letta diceva così:
«(…) fra 18 mesi verificherò se il progetto sarà avviato verso un porto sicuro».
Questo il 29 aprile, appena 25 giorni fa. Quasi un’eternità, rispetto alla cronaca successiva: nel suo nuovo libro, ufficialmente presentato sabato scorso al Salone di Torino, Renzi scrive a pagina 29: “spero che questo governo duri, duri il più possibile”.
E martedì, appena 72 ore dopo, Repubblica apriva così: “Renzi mette la scadenza a Letta: «Legge elettorale e urgenze economiche, poi si deve tornare subito al voto»”.
Ora, e lo chiedo davvero senza malizia, la domanda è: cosa è cambiato?
Seriamente.
ha percepito qualche umore su twitter
Renzi è il vero successore di D’Alema velista sente il vento e stramba verso la prossima raffica, non ha importanza dove porti l’importante è che porti Lui.
Paolo, non è cambiato niente…e anche Renzi è sempre lo stesso…un opportunista. Purtroppo.
Forse ha finalmente realizzato che non c’è spazio per la sua smisurata ambizione e che a Letta succederà Letta e non lui l’eterno bocciato.
Ha letto i sondaggi……
ha ragione Paolo, sono tutte “bordate” spedite affinchè chi deve capire capisca. Non è chiaro chi deve capire cosa. Però è accaduto qualcosa per cui era necessario spedire la bordata. Stiamo vivendo una guerra fredda in cui ciascuno espone le proprie armi a scopo deterrente. Così è stato per Zanda (inelliggibilità), Finoccchiaro (art.49 Costituzione), la proposta PDL per dimezzare le pene per il concorso per mafia. E’ come se ciascuno dichiarasse: “io ciò l’atomica”, quindi state attenti ad attaccarmi e anzi preparate le difese perchè se attacco io voi fate male.
Poi ovviamente tutti a pranzo insieme. Che si mangia oggi?
Seriamente, credo abbia indossato il giubbotto e abbia schioccato le dita, però non è arrivata nessuna ragazza in minigonna a carezzargli il collo, e la cosa lo ha mandato ai matti. Ha guardato i suoi amici e gli ha ringhiato “nel mio ufficio!”, ma quelli hanno risposto “vai tu che noi intanto ordiniamo” !
si è reso conto che letta lo sta inchiappettando.
Personalmente penso che Renzi sia oramai ostaggio del suo “modus operandi”, cioè di dire le cose secondo il “borbotio” della pancia della gente.
Non avendo una valida “piattaforma programmatica” sotto i suoi piedi lo vedo traballante, arriverà “cotto” alle prossime primarie, anche se sono convindo che i “suoi” faranno di tutto per non celebrarle ed incoronarlo direttamente come salvatore della patria.
Non è cambiato niente, neanche Renzi
tutta la strategia di Renzi è sempre stata volta ad avere il voto in autunno per poter correre come candidato premier “di bandiera” del Pd (ormai lo sostengono tutti, persino i giovani turchi. Anzi, mi chiedo: se si facessero le primarie, chi si presenterebbe oltre a lui? La Bindi?)
Il governo Letta è partito con i piedi di argilla, cosa che per Renzi andava benissimo. Per questo all’inizio si è detto leale e favorevole.
Forse, oggi si è reso conto che questo governo piace davvero pochissimo, e che continuare con la “lealtà” fa perdere consenso.
Forse teme che la legge elettorale venga cambiata: perchè, senza il “porcellum” con il suo meccanismo dell’obbligo di coalizione, la certezza di fare il premier verrebbe meno…
Forse, sta seguendo la tabella di marcia già stabilita: picconate a Letta, caduta del governo, dimissioni di Napolitano ed elezione di Mr.Max
Ma quello di Renzi é un instant-book formato mattone? Tipo quelli di Bruno Vespa, per intenderci?
Forse il sole-Civati sta prosciugando il torrente-Renzi, per cui i rivoli d’acqua rimasti, tentando di incunearsi nelle crepe del terreno alla disperata ricerca di uno sbocco, seguono traiettorie non pertinenti l’una con l’altra.
Mentre Civati (bravo, molto bravo, lui) riempie circoli, piazze e teatri, nei sondaggi Renzi vola. Nel frattempo il sodalizio del governissimo (diversamente da come sembrava in un breve momento iniziale) barcolla. Secondo me è andata così: inizialmente ha creduto che sostenere questa alleanza gli facesse fare bella figura – sia con i fedelissimi della dirigenza del PD, sia con quelli del PdL, i quali (tutti) sembravano aver ingoiato il rospo. Credeva di diventare politicamente più forte.
Ma adesso che le rose e i fiori si sono appassiti ha visto un’opportunità, e gli è andato incontro. È conosciuto da tutti, anche al di fuori della sua bella Firenze, fa discorsi qualunquisti e impatta con argomentazioni e modi populisti, che per convincere moltissimi italiani (e sì, lo dico con una punta di superiorità, sticazzi) sono più che sufficienti (Berlusconi ci sta campando da 20 anni con questo metodo). Tant’è che ieri sera a Ballarò era il più votato nel sondaggio “da quale politico vorresti essere rappresentato”. La (mia) verità, che sostengo da tempo, è che per lui il partito non sia nient’altro che il mezzo per raggiungere il suo fine: Palazzo Chigi. Ecco perchè Renzi non può fare il Segretario del PD: semplicemente non gli interessa. Non gliene frega niente, del PD dico. È che per diventatre Premier un partito gli serve, e nel PD ha trovato uno spazio lasciato libero. Facciamo la tessera e parteciapiamo al congresso, che quello spazio lì non è davvero lui a doverlo occupare.