16 APRILE 2013

Sympathy for the nazi

“Abbiamo passato due ore ad ascoltare finalmente ragionamenti intelligenti e attuabili. A sentire due giovani politici con idee in testa molto chiare e soprattutto interessati a dare un futuro all’Italia”.

Questo oggi, sul sito degli Ateniesi. Ovvero di una community renziana, per capirci. E non va bene, non va bene per niente. Dei due “giovani politici con idee in testa molto chiare” uno ovviamente è Renzi stesso. L’altro è Flavio Tosi. Entrambi ospiti di Vinitaly per un convegno.
Ora, Tosi è praticamente un nazista. O quantomeno un fascista, visto che così arriva a definirlo perfino Umberto Bossi. E’ un’esagerazione? No.
Nella lista civica che ha fatto da perno alla sua riconferma come sindaco di Verona e al suo progetto di leghista post-bossiano, un anno fa ha candidato nostaligici del Duce e xenofobi, a partire da Andrea Miglioranzi, esponente storico del Veneto Fronte Skinhead, incarcerato a metà anni Novanta per istigazione all’odio razziale. E, per quanti errori abbia fatto il Pd nel tempo, di certo nessun democratico avrebbe trascurato di tenersi lontano da gente del genere.
Ma non Tosi, uno le cui campagne contro la comunità Rom gli sono costate una condanna per propaganda razzista, confermata in tre gradi di giudizio in via definitiva.
E questo è quanto, o meglio, è quanto basta a consigliare di desistere da qualsiasi argomento – figuriamoci un elogio – che in qualche modo abbia a che fare con uno come Tosi.

Ed è significativo che questo post sia uscito oggi, quando il post precedente, pubblicato sul sito degli Ateniesi solo domenica, conteneva un duro attacco a Bersani per le parole da lui usate per criticare Renzi. E ancora ieri, molti degli autori che scrivono per lo stesso sito, dai social network si scagliavano con altrettanta durezza contro Marini e Finocchiaro: attaccati non per le loro posizioni, per il loro profilo, per la loro storia politica o – banalmente – per il loro essere o meno adeguati come candidati al Quirinale, a Presidente di tutti gli italiani. Ma per non essere stato eletto in Abruzzo il primo e per la spesa all’Ikea con la scorta al seguito fatta dalla Finocchiaro. Che sono mancanze, per carità: ma qual è il criterio?

Siamo quindi a questo punto? Implacabili con gli avversari interni e relativisti con tutti gli altri? Per… cosa, esattamente? Sciatteria, malafede, ambizione? Incapacità di fare fino in fondo i conti con ciò che si dice, accecati dai propri particolari obiettivi? Non si sa, e la cosa in se non implica – tanto per anticipare la facile obiezione – nessuna accusa di vicinanza a quei pensieri da parte di chi il post lo ha scritto, né da parte della comunità che l’ha pubblicato. E’ solo stupido, superficiale. Di una superficialità molto pericolosa, e con una quota di torto tale che annulla qualsiasi ragione.
Né si possono tirare in ballo le contraddizioni o giustificarsi con l’elenco delle leggerezze altrui, non se si vuole rappresentare un metodo differente, e non il semplice rimpiazzo di quel che già c’è, solo un pochino più rampante.
Mettere in scena ogni giorno una guerra civile con la propria parte politica, quella che si vorrebbe scalare, e contestualmente tessere l’elogio di uno xenofobo è una china molto pericolosa. Pericolosa, spregiudicata, e destinata a finire molto male: meglio lo sappia, chi sceglie oggi di imboccarla, foss’anche a piccoli passi.

“Io sono sicura – scrive Monica Vittone, autrice del post – che se persone come Matteo Renzi e, perché no, come Flavio Tosi, avessero l’opportunità di prendere in mano le redini di questo Paese le cose potrebbero cambiare, ma cambiare nel vero senso del termine”. Io invece no, non ne sono sicuro: anzi, sono sicuro del contrario. So perfettamente che è uso, al momento, sfumare le differenze tra destra e sinistra, ma capisco pure che se anche fosse, le differenze ci sono, ci sono ancora, e sono abissali. E non si possono annullare semplicemente mettendole tutte dalla parte del cambiamento, perché tra un cambiamento e l’altro passa un oceano. Avere chiara la sponda da cui lo si guarda, dopotutto, è ancora un criterio molto importante.

  1. Assolutamente d’accordo!

  2. Io credo che necessariamente nel Pd ci saranno una o più scissioni, sarà inevitabile che ci siano. Renzi farà un suo partitino.

  3. d’accordo ancora, come quasi sempre quando vengo sul tuo blog. marino e finocchiaro sono attaccabili, attaccabilissimi, stra-attaccabili. renzi ce l’ha fatta a prenderli di mira su due aspetti che contano, si dice dalle mie parti, come l’uccello nell’acqua fredda. di marini si può dire che è un vecchio funzionario, che su certi temi, quelli etici, la legalità, il lavoro (non per niente è stato segretario cisl) è criticabile; che di sicuro, anche se è un politico anziano e navigato e (ancora) di primo piano, anche se è stato un buon presidente del senato, il suo curriculum è rispettabile non abbastanza prestigioso per portarlo al quirinale. renzi invece tira fuori la storia dell’abruzzo; quando marini, se avesse voluto, proprio grazie al peso che ha in questo partito si sarebbe fatto piazzare capolista e sarebbe stato eletto; i prodigi della legge elettorale scritta da un compagno di partito dell’amico tosi. anche la finocchiaro, soprattutto la finocchiaro, si presta a un milione di critiche: da trent’anni in parlamento, sempre dalla parte di chi comandava nel partito (d’alemiana di ferro, poi non so, poi di nuovo d’alemiana e di nuovo di ferro), sempre disposta all’inciucio, al compromesso al ribasso, mai una parola, un gesto forte, mai niente di niente; premiata con i gradi di capogruppo, ha continuato anche lì la sua carriera di dirigente con poche qualità, sognando la poltrona di presidente del senato, a cui poi non è arrivata; ha accettato di rinunciare con signorilità ma sono emblematiche le sue parole: “sono una dirigente politica, so quando è il momento di fare un passo indietro”, che tradotto vuol dire “faccio quel che mi dice di fare il partito”. renzi invece attacca ovviamente sull’immagine; e l’immagine era oggettivamente stucchevole, lei all’ikea con i gorilla che le spingono il carrello. una scorta che in realtà era prevista per la posizione che occupava e le regole dicono che, se sei scortato, la scorta ti deve seguire ovunque, punto; se al posto della finocchiaro il capogruppo fosse stato un altro, allora la scorta avrebbe seguito lui e non la finocchiaro. renzi, fra l’altro, intanto che attaccava i due vecchi dinosauri, si intratteneva amabilmente con il più dinosauro di tutti, quel d’alema prima nemico e ora amicone, nonchè capocorrente dell’odiata finocchiaro (che forse anche per questo si sarà incazzata).

    tosi invece va bene. il tosi circondato da gente come miglioranzi, il tosi che da giovane va in consiglio comunale portando in braccio un tigrotto e ragliando allegro “el leon che magna el teron”, il tosi che oggi cerca di ripulire la sua immagine nel modo repentino e furbo che lo accomuna a renzi. mediatico, con un suo pubblico, con una sua immagine, ben definita, e con una sua ambizione. contenuti, zero, o forse anche peggio. ad alcuni piacciono così…

    p.s. se civati diventa segretario magari riconsidero l’idea di votare pd; magari, o magari no. ci penso, comunque…

    Jacopo
  4. mamma mia fino a un quarto d’ora fa non immaginavo l’esistenza del sito “ateniesi.it”. è qualcosa di veramente surreale, ma il post più bello di tutti è sicuramente “più ‘amici’ e meno guccini”. leggetevelo tutto d’un fiato. (magari col sacchettino antivomito a portata di mano).

    Jacopo
  5. Bravo Paolo, Tosi è un criptofascista, quantomeno disinformati i giovani “ateniesi” (non avrei mai pensato di dirlo, ma a sto punto son meglio i 3OO spartani)

  6. Uno dei primi punti. credo il primo, della lista di Renzi alle primarie era la CONCESSIONE IMMEDIATA della cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati qui (uno dei pochi punti in comune con Bersani). Sai come saranno contenti i nostri amici nazisti quando gli esporremo questo punto del programma…

    E non sperare di cavartela con la storia della “prevenzione della facile obiezione” dopo aver sparato un titolo del genere.

    E con questa fanno 3 volte che, da militante PD, mi becco del nazifascista: 1 volta dall’Unità in prima pagina e 2 volte su questo blog, non male. E per contro trovo gente del PD che si offende a morte per la parola “rottamazione” o perchè gli si fa notare che tra uno streaming e l’altro hanno collezionato umiliazioni (personali e di partito) e non hanno mantenuto la dignità (personale e di partito).

    E comunque sappi che l’essere fascista non è solo una questione di colore politico. E’ un atteggiamente violento e irrazionale, anche verbale. E’ aver voglia di alzare il livello dello scontro e di menare le mani quando l’atmosfera si surriscalda. Facci un pensiero.

    Poi mi rendo conto che è difficile pensare di poter stare nello stesso partito, a questo punto. Il tuo è quello che fa vincere quasi sempre Berlusconi da 20 anni in qua, ed in effetti non è il mio.

    Matteo_M
  7. Da quelle parti qualcuno ha perso la bussola temo, ed è davvero un peccato.

    Giuseppe Volta
  8. Ottima riflessione, perchè i fanatismi rischiano di far perdere la rotta e i principi di base su cui poggiare il nostro essere appartenenti a un partito.

    E se ci sono i principi comuni poi possiamo discutere del come, ma se i principi saltano non possiamo più discutere di niente

    @luheteo
  9. Analisi giusta però

    1) Intanto tenderei a non dare troppo peso a un sito come quello (in effetti alcuni post sono deliranti)

    2) Tosi è un sindaco, piaccia o non piaccia. Coerenza vorrebbe che si facessero post uguali quando incontriamo ex fascisti (la Bindi voleva allearsi con Fini) e quando stringiamo patti del diavolo con Berlusconi, come quello che si apprestano a fare sul PdR

    Poi, sai, quando si aspira ad avere la maggioranza dei voti, nella rete cade un pò di tutto. Contano i fatti e come si governa. IN questo ha ragione Matteo_M

    L'ottimista
  10. @ matteo

    prevenzione delle obiezioni: non sono un militante pd. però mi pare che le tue obiezioni siano deboli. la prima, si basa sulla violenza del linguaggio, degli scambi di frecciate fra renziani e resto del pd. ora, hai ragione che molti fra i bersaniani non si tirano indietro quando si tratta di andarci giù pesante, però anche nelle file di renzi militano soggetti che quanto a violenza verbale non hanno niente da imparare da nessuno. ne cito due a titolo di esempio, quelli che secondo me sono i peggiori: antonio funicello e mario adinolfi. ma ve ne sono tanti altri. del resto, ragionamenti quasi mai articolati come quelli dei renziani (“cambiamento”, “no casta”, “politica nuova”, “sindacati corporativi e vecchi” insomma slogan), per “bucare il video” devono essere provvisti di una determinata “forza d’urto”, mancando l’elemento razionale. dunque tu hai ragione, mille volte, quando dici che il “fascismo” è anche nei modi e nei toni, ma purtroppo anche fra quelli che sostengono il candidato che sostieni tu di fascisti ve ne sono parecchi, se così stanno le cose. quanto poi al “vincere”, di nuovo, le tue mi sembrano affermazioni un po’ buttate lì: in  primis perchè non è assolutamente detto che con renzi il centrosinistra vincerebbe (i voti del pd resterebbero più o meno gli stessi, stando ai sondaggi, perchè il partito ne pescherebbe da una parte ma ne perderebbe da un’altra, la sinistra; inoltre non credo che sel accetterebbe un’alleanza, almeno per quel che si è visto finora); secondariamente perchè l’obiettivo non può essere semplicemente “vincere”, la vittoria fine a se stessa, no. bisogna vincere per poi governare e cambiare davvero, fare finalmente qualcosa di sinistra, sul lavoro, sulle questioni etiche, sulla moralità; i campi dove intervenire non mancano, dopo venti anni di incubo berlusconiano e quasi due di incubo tecnico. se la vittoria deve essere figlia di uno spostamento a destra e di una campagna tutta condotta sull’immagine per raccattare i voti di quelli che guardano amici e vanno alle manifestazioni del pdl (un’umanità agghiacciante, come si vede dai servizi che girano in questi giorni), allora sì, magari sarebbe una vittoria di renzi. ma non certo della sinistra…

    Jacopo
  11. Pingback: Aggettivi in libertà

  12. dire che Tosi è fascista è semplicemente da ignoranti totali , nella Lega è uno dei più “moderati” ed è sindaco rieletto con una maggioranza schiacciante .

    matteo2