C’è un paese immaginario – protagonista di una fortunata serie di romanzi e ora di una serie televisiva bella e di successo – che un po’ somiglia e un po’ è diverso dal posto in cui viviamo tutti, ed è fissato nel tempo di un medioevo cavalleresco e oscuro. E’ diviso tra casate, clan che si randellano e si sposano tra loro e poi si randellano di nuovo – ma per la maggior parte del tempo si randellano, comunque.
Gli intrighi sono formidabili e appassionanti, e i personaggi, tutti tormentati, senza eccezioni, rappresentano una notevolissima quanto sfaccettata messa in scena del potere. Fottono e si fottono tra loro alla grande, ed è appassionante imparare a conoscerli tutti, seguirne gli abissi di egoismo e gli slanci di eroismo (più i primi dei secondi, realisticamente).
Il paese è circondato dal mare, e su al nord un’immensa muraglia di ghiaccio lo difende da ciò che sta al di là. Ciò che sta a nord è misterioso, ma per certo è terribile. E in quel paese le estati durano anni, ma gli inverni, quando calano, anche di più.
Così, in quello che sembra l’ultimo sprazzo di una lunghissima bella stagione, tra una congiura e l’altra, tra un amorazzo e l’altro, qualcuno ricorda a se stesso e agli altri un vecchio motto, un presagio incombente al cui confronto le guerre e i sotterfugi diventano poca cosa. E’ un modo di dire che tutti ricordano, tutti sanno cosa vuol dire, tutti ne hanno una paura fottuta, anche se non per questo smettono di combattersi a vicenda. Dice così: l’inverno sta arrivando.
E’ un fantasy? Anche.
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Complimenti, molto bello!
è un fantasy?? per l’Italia ANCHE NO!!!
“Questa volta, però, la contrapposizione vecchio/nuovo sarà palese. Ed è meglio per tutti”
http://pietroraffa.altervista.org/blog/2012/06/19/pd-se-la-dirigenza-storica-fa-fronte-comune/
Direi che l’inverno è già arrivato. Per chi recita nel teatro del potere c’è una intera batteria di termosifoni che non gli fa neanche percepire la gelata. Per le comparse, i “rusconi” e i pensionati da 1000 euro, c’è un clima da congelamento. L’esito tuttavia rischia di essere letale per gli “attori” che rischiano di non svegliarsi in primavera. Mentre le comparse, un pò malconce, riusciranno a rivedere, prima o poi, il sole.
… ovviamente è tutta un’allegoria
e intanto stanno arrivando i NON MORTI (che sono quelli che non se vanno maiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii) e la seconda serie finisce così……