13 SETTEMBRE 2010

Giovani Dislessici

Giovani_Pd_con_BersaniChe teneri, i ragazzi della giovanile del Pd. Ieri hanno accolto il segretario Bersani alla festa di Torino con grande affetto, e gli hanno fatto trovare una letterina (che potete leggere qui) densa di proposte, ispirate a loro dire dalla contemplazione attenta del simbolo stesso del partito.
Ora, tenendo presente che qui da noi, in Occidente, usiamo leggere da sinistra verso destra (ovvero, riferito al simbolo in questione, prima P, e poi D), voglio condividere con voi la mia personale ammirazione per il sottile espediente escogitato dai Giovani Democratici per far capire da che parte pendono. Cosa, di quel simbolo, fa battere il loro cuoricino forte forte.
La lettera inizia così: “Sulla destra spicca il rosso”.

  1. C’è, in questa tua attenzione meticolosa per le forme del linguaggio, qualcosa di maniacale, vedi anche i recenti post sul manifesto bersaniano e sugli esclamativi di Susta.
    Gli argomenti però sono innegabili, e anche in questo caso, vista la letterina, non mi si venga a dire che sono partiti dalla D ripiena di rosso per puro caso, che non ci crede nessuno.
    G.F.

    G.F.
  2. Mamma mia ce n’è di malati in giro…
    E di questo cosa dici, l’hai letto?

    http://www.ilpost.it/2010/09/11/documento-quarantenni-dalemiani-veltroni/

    anonimo
  3. e il motivo per cui io continuo ad amare il movimento giovanile
    la casa politica in cui sono cresciuta continua ad essere rossa

    almeno qualcuno ha le idee chiare…

    laura ts

    laura ts
  4. E’ la sindrome del “vorrei ma non posso”….

    anonimo
  5. Laura, lieto del tuo amore, peccato però che il Pd sia nato per essere una casa con tanti colori, in cui tutti dovremmo sentirci a nostro agio. Potrà non piacere, potrai pensare che l’idea è fallita, ma finché dura è così, e non ci dovrebbe essere altra lettura possibile. Io sono entrato nel Pd in età un po’ più matura, e solo perché pensavo di poter convivere con altre culture senza per forza piegarmi a una di esse. Se avessi voluto entrare in una casa rossa lo avrei fatto molto tempo fa.
    E questo, incidentalmente, risponde anche al commento numero 2: ho letto il documento citato, ne penso tutto il male possibile, pur felicitandomi del fatto che finalmente emergono posizioni e disegni più chiari, e non ne ho scritto qui solo perché, oltre a trattarsi di roba un po’ troppo tecnica, pensavo di esser già abbastanza noioso: rilevo però che quello che i giovani dalemiani hanno scritto in 14 pagine i giovanissimi domenica lo hanno riassunto con quel “sulla destra spicca il rosso”. Un’ammirevole capacità di sintesi.

    paolocoss
  6. non puoi chiedere a ragazzi di 18 anni di essere moderati
    suvvia…
    si comincia a far politica a 16/18/20 anni perchè si è schierati chiaramente … altrimenti si fa altro!
    io non avrei mai cominciato se il gruppo non si fosse chiamato (allora)sinistra giovanile… può essere banale ma è così
    è una questione ideale,di pancia, di sentimento
    di appartenenza

    e poi se la maggior parte di noi (io a dir la verità ne ho 28 di anni… di loro… :D ) si sente più rosso che bianco… non vedo il problema
    non si impedisce ad altri di esprimere il proprio punto di vista
    di vivere la politica in altro modo

    il documento
    ammetto non l’ho letto tutto
    so (da un bel po’) che si pecca in tecnicisimi e parole al vento
    lo facevo anch’io
    molto più a 20 anni… piuttosto che a 30…

    cmq per molti versi ho criticato il movimento giovanile
    soprattutto i vertici nazionali
    ma resta casa mia
    con il cuore e con la pancia
    senza di loro non resisterei qui dentro
    sarei già scappata inorridita

    anonimo
  7. quella qui sopra sono io!

    ho dimenticato la firma

    Laura TS

    anonimo
  8. p.s.
    non penso che l’idea sia fallita
    anzi
    penso di crederci molto più di tante persone
    perchè sono cosciente che ci vuole pazienza impegno dedizione e amore per la causa…
    ma stare in una casa più grande non significa che io ho cambiato le bandiere nella mia camera…

    anonimo
  9. Precisazioni:
    La lettera non inizia come dici tu, ma come le maestre ci insegnano, con saluti e introduzione, fa troppo poco scoop se si dicono le cose come stanno, forse.

    Confrontando gli inizi di due diversi capoversi:

    ‘Sulla destra spicca il rosso, il colore del lavoro’

    ‘Sulla sinistra troviamo una “D bianca”. “D” come democrazia partecipata. Noi crediamo che sia importante indire le Primarie per le cariche monocratiche rappresentative del nostro Partito, sia interne che esterne.’

    Anche la definizione della D è terrbilmente bersaniana e diessina, vero Paolo?

    La lettera è stata scritta dai ragazzi del circolo cittadino di Torino, su proposta e bozza iniziale di Marco Titli, il ragazzo che hai incontrato a Torino una volta e sul quale hai scritto il post.

    Ora, non pretendo che tu ti intenda delle nostre magagne interne, ma Titli è un Focolarino (movimento cattolico) e un attivo partecipante e sostenitore della corrente dei Popolari.
    Rosso che più rosso non si può!

    Non lasciarti confondere dal colore delle magliette, l’ho visto scriverla di suo popolarissimo pugno, quella lettera!

    Clara Canova

    Clara Canova
  10. Correggo:
    non il post, ma un post, qualche mese fa, su un’iniziativa sulla TAV.

    Clara Canova

    Clara Canova
  11. Clara, resta il fatto che leggere “PD” iniziando dalla “D” è curioso. Non aggiungo altro, perché il post era scherzoso e mi pare che questo fosse piuttosto chiaro.

    paolocoss