4 OTTOBRE 2010

Con chi credete di parlare?

Fine lavori di un consiglio comunale, poco fa. Durante la seduta si è discusso, tra le altre cose, di assessori e amministratori leghisti che sfoggiano sulla scrivania bandierine con la marijuana delle Alpi e statuette di Alberto da Giussano in piena erezione di spadone puntato al cielo (anzi, al soffitto). Simboli di partito che dovrebbero star fuori dalle sedi istituzionali e che la minoranza di centrosinistra ha chiesto di rimuovere. Richiesta che la maggioranza ha bocciato, ça va sans dire.
Alcuni membri della maggioranza si attardano, uscendo alla spicciolata e commentando l’accaduto.
Colgo per puro caso un passaggio della discussione.
Lei, assessore fieramente destrissima: «Diciamocelo, non è bello che un cittadino a colloquio con un assessore debba sentirsi intimidito trovandosi di fronte un simbolo di partito».
L’altra, assessora legaiola all’oscuro di se stessa: «Ma non vedo perché dovrebbe, ti assicuro che nessuno si sente intimidito…»
L’altro, consigliere segretario della Lega cittadina e giovane fervorino padano: «E poi comunque non si tratta di un simbolo di partito, esso è un simbolo che rappresenta la nostra cultura e le nostre tradizioni…».
Risposta: «Oh, guardate che a me mica la date a bere… se oggi avessi potuto votare secondo coscienza, per cultura mia personale e in base alle cose in cui credo, avrei dato ragione alla minoranza, che quello è un simbolo di partito e non ci sono storie. E’ che non era il caso di litigare, altrimenti… Con chi credete di parlare?»

  1. Ma allora lo sanno anche loro, non cono tutti dei pazzi scatenati! Meno male, peccato che poi non si comportino di conseguenza…

    anonimo
  2. Ups! “Non sono dei pazzi…” e non “non cono”, ovviamente. Scusate.

    anonimo