6 OTTOBRE 2010

Cucù, la maggioranza non c’è più

muccapazzaQuel che è successo ieri in Consiglio Comunale richiederebbe fiumi di parole, e siccome mi fanno notare che ultimamente sono prolisso li lascio volentieri a più intonati Jalisse del mestiere. Come scrisse il poeta, quello che è avvenuto oggi “non posso dirlo per intero, ma lo spettacolo fu avvincente e la suspance ci fu davvero”.
Comunque, dopo sei ore di litigi, insulti, predicozzi, matti con lo scolapasta in testa che si inseguono per i corridoi, alcune cose vanno consegnate alla posterità, e ai futuri studi di antropologia culturale, così che evolute civiltà future possano rendersi conto del tipo di società in cui si viveva.
La seduta è iniziata con l’assessore Mello Rella, al quale il destino riservava solo una comparsata: ciò nonostante, la sua capacità di essere mortalmente noioso anche in un momento in cui tutti hanno i nervi a fior di pelle l’ha resa immortale. A me ha provocato un letargo postprandiale, ed ero a stomaco vuoto.
Altro cameo memorabile quello del segretario comunale: interpellato perchè fornisse alcuni dirimenti pareri tecnici sull’opportunità o meno di crocifiggere il presidente Rey, ha risposto lavandosi le mani. Invitato a ripetere il gesto come attore della Passione di Sordevolo, nella parte di Ponzio Pilato che gli pare cucita addosso, ha poi detto: “Mani? Quali mani?”
Intanto, attirate dall’odore del sangue, le sale aperte al pubblico solitamente deserte si riempivano come boutique al primo giorno di saldi, assalite da casalinghe disperate in cerca di una buona occasione da portar via a poco.
L’opposizione ha fatto il suo dovere, sbraitando quando era il caso e stando composta quando non lo era. E ieri non era quasi mai il caso di star composti. A voler guardare il capello, i casini veri succedevano tutti dall’altra parte, a prescindere dall’atteggiamento dei nostri. Ma siccome non c’è prova del contrario, han fatto bene.
A proposito della maggioranza. Difficile da spiegare. E’ come un cast di mucche pazze che interpreta un film di Almodovar: orribilmente attraente, però dopo un po’ si spera arrivi il veterinario e le mandi al macello.
In qualità di sindaco della mandria imbizzarrita, Gentile doveva ovviamente dimostrare di essere la mucca più mucca e la pazza più pazza di tutto l’allevamento, e quindi è stato appassionante, mentre si rivolgeva a un suo consigliere dissidente, ascoltarlo arrampicarsi sù per un irto parallelo tra la situazione politica cittadina e l’etica dei killer mafiosi. Da oggi, quando vi chiedono se una mucca sa arrampicarsi, rispondete sicuri del fatto vostro: no, impossibile.
Ah, e poi la maggioranza in Comune non c’è più. Per via, sapete, di un voto palesemente contrario, non di un’astensione, e su una roba delicata come la sfiducia al presidente, mica per una questione di lana bovina. Lasciate stare il risultato della votazione in sé: i margini numerici sono così erosi che, da questo momento, tutte le sedute del consiglio, tutte le delibere potrebbero andare come sono andate ieri. E ve lo garantisco, nessuno potrebbe reggere molte altre giornate così. Sarebbe la prima Giunta davvero solidale coi precari di tutta italia, una Giunta che va al lavoro con la paura di perderlo il giorno stesso.
Oppure, qualcuno potrebbe finalmente chiedersi: ma cosa cazzo vogliono, questi consiglieri ribelli, e perché non gliela diamo e la facciamo finita? Domanda quanto mai pertinente, ma un filino fuori tempo massimo: e se domani dovesse finire sul tavolo una qualsiasi concessione, anche piccola, darebbe il via a un frenetico mercato delle vacche pazze, in cui tutti agitano la mannaia per reclamare il quarto nobile a cui pensano di aver diritto.
E quindi? Eh. Pensare che si vada al voto anticipato pare un’enormità, ma in realtà nessuno è in grado di vedere così lontano: di certo le vacche sono scappate dalla stalla, e siccome quelle sono pazze non sarà semplice riportarle dentro. Anzi, se c’è un mandriano disposto a provarci sarà interessante vederlo all’opera, visto che al momento siamo all’anarchia bovina.
Per il momento, c’è questo: da mesi ci facciamo mungere le balle dai finiani, sedicenti nuovi difensori delle istituzioni, che parlano parlano però poi votano senza fare una piega qualsiasi cagata gli sottopone il Banana. Il consigliere ribelle Luigi Apicella e i suoi accoliti, invece, sono andati fino in fondo e ieri hanno davvero votato contro la loro maggioranza. Bisognerebbe mandare la registrazione della seduta a Mirabello, con un biglietto: “E’ così che si fa, razza di cagasotto”. Davvero nessuno sarebbe stato disposto a scommetterci, ma i dissidenti non si sono limitati alle chiacchiere, non si sono nuovamente astenuti come sosteneva chi dice sempre di saperla lunga: no, l’hanno fatto, hanno tolto la fiducia a questa maggioranza, consapevoli che adesso cambia tutto (e forse, proprio per questo).
E’ un inizio.

  1. La foto è troppo ravvicinata, non riesco a capire di quale consigliere si tratta. Poteva almeno sorridere, comunque…

    anonimo
  2. Non ci posso credere che questi dopo vent’anni passati ad aspettare all’opposizione sono già ridotti così dopo solo un anno e mezzo. Pazzesco, che frane.

    anonimo
  3. Lo spettacolo della politica diventa ogni giorno più deprimente. A livello Nazionale e ora palesemente anche a livello locale. Poco contano le ragioni dei dissidenti o degli ortodossi ma piuttosto l’evidente incapacità di una classe dirigente chiamata dagli elettori a governare una città (o un paese) nel momento più difficile dell’economia mondiale dal ’29 che provoca una crisi ormai totale e a tutti i livelli. Una politica così distante dai problemi reali dei cittadini che sarebbe solo meglio che se ne andasse ancora un po più distante. Il più lontano possibile da dove si spera non possa più fare danni ulteriori.

    anonimo
  4. Sarà anche lontano dalla gente, ma di sicuro è tutto molto divertente, specie se raccontato così. E poi, che mitragliata di luoghi comuni… da un lettore di Popolino mi aspetterei un livello un po’ più alto, o almeno un po’ di senso dell’umorismo.

    anonimo
  5. Volevo chiedere… a proposito del destino di queste povere bestiole, se è corretto dire di loro che lo attendono “come mucche che guardano passare il treno”, o se si sono proprio sdraiate sui binari…

    anonimo
  6. quando si mette insieme l’accozzaglia che c’è in maggioranza a Biella, l’effetto è dirompente: crisi da troppa astinenza di posti, improvvisazioni dei tanti naif della politica che si credono aquile ma volano all’altezza delle galline, capibastone che non riescono a tenere insieme neanche due capre brunello

    anonimo
  7. nexe se si riandasse a votare il PD chi candida ? BARAZOTTO nata vota?

    anonimo
  8. compagno Kosseddu, pregoti mantenere contatti con dissidenti di destra pentiti, in tua qualità di membro di segreteria partito / stop
    preparare insurrezione in vista di voto anticipato / stop
    pregoti sollecitare at segretario Presa scelta candidato della sinistra entro ampio ventaglio di uomini et donne autorevoli / stop

    firmato
    il commissario politico
    Vincenzo Moscatelli

    anonimo
  9. El Rey es desnudo!

    Il re è nudo ma il re non lo sa
    lui cammina tra la gente e saluta sorridendo
    il re è nudo ma la verità è che al re piace giocare con il suo scudo spaziale
    il re è nudo ma il re non lo sa
    a te bastano trionfi dentro un regno di cartone
    a noi invece serve un senso
    serve un’emozione

    (i nomadi)

    anonimo