In molti, tra quelli che contano qualcosa in questo Paese, avrebbero potuto opporsi alla progressiva discesa dell’Italia nella situazione di merda che sappiamo. Non l’hanno fatto, anzi: quando hanno potuto, e soprattutto quando gli è convenuto, hanno pure dato una spinta. Tutti quelli che potevano, nessuno escluso. E per quanto fosse chiaro già da un po’, che la pacchia – la loro pacchia, ovviamente – stava per finire, hanno comunque atteso fino all’ultimo, che non si sa mai.
Tardi per tardi, sarebbe stato meglio aspettare ancora qualche ora, magari fino alle 15 di oggi pomeriggio, ma nel fine settimana devono aver improvvisamente realizzato che era il caso di dire qualcosa, e in fretta, per potersi poi vantare di averlo detto prima, foss’anche un minuto solo: e non importa che dicessero il contrario fino a ieri, o che potrebbero rimangiarsi tutto domani, si può sempre contare sul fatto che quasi nessuno si prenda la briga di controllare. Così, i giornali di oggi sono pieni di commenti che danno molto per scontato – pure troppo, alla faccia della scaramanzia – ma che soprattutto iniziano a mettere le mani avanti, le proprie manone, a proposito dell’Italia che verrà: magari diversa, ma non così diversa da impedirgli di continuare a farsi gli affaracci loro. Ne consegue che, per il delicato compito di salvare noi poveri stronzi italiani, gli economisti vorrebbero un banchiere, gli industriali preferirebbero il figliastro dell’Avvocato buonanima, i magistrati invocherebbero uno sbirro, la Chiesa pregherebbe per un sagrestano, e tutto questo perché le zoccole, che si sarebbero accontentate del loro pappone, pare stiano per finire in minoranza, porelle. Che i fatti delle ultime due settimane dimostrino il contrario, e che davvero non si senta il bisogno di volonterosi salvatori già volonterosi carnefici, la cosa non sembra impensierirli: perché questi sono abituati a ritenere che la realtà si debba piegare ai loro desideri, e non il contrario.
Il cambiamento più grande, comunque, sarebbe che per una cazzo di volta tutta questa bella gente, che ci ha portato fin qui e che oggi vorrebbe riciclarsi, non trovasse torme di italiani pronti a dar loro retta. Sarebbe anche ora.
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Grande !
Claudio
E a chi immagina futuribili “governi tecnici” bisogna subito dire: “mi spiace bello, ma abbiamo già dato”! Oppure se volete li prendiamo a pedate, che è quello che si meriterebbero per il sol fatto di averci pensato.
Se andrà come speriamo, sarà solo l’inizio, e non è detto che vada a finire meglio di come è cominciata, anzi.
rp
TROPPO-TANTISSIMO GRANDE!!!!!
…chi (tutti) ha collaborato, ..in tutti i sensi…, DEVE! andarsene, SUBITO!