Finalmente. Finalmente, dopo due settimane di crisi politica della maggioranza di destra che governa il Biellese qualcuno ha avuto il coraggio – e di coraggio ne è servito – di squarciare il velo, e di farci vedere cosa c’è dietro.
Lo ha fatto Roberto Pietrobon, consigliere della Sinistra in Comune, che ha così coronato due anni di opposizione infaticabile. Non sempre condivisibile, dal mio punto di vista, ma non in questo caso. E a lui va il tutto merito, giustamente, con l’unico rammarico di non averlo potuto aiutare di più, se non idealmente.
Roberto ha avuto il coraggio di dire una cosa che, a questo punto, tutti ormai sapevano. Persino io.
Ha spiegato che, se si va su Google, e se si digita il nome dell’assessore Fava unito a quello della Emmegibi, la società che ha vinto l’appalto per la costruzione della nuova sede di Seab, il primo risultato a comparire è un atto, la vendita di una palazzina di Torino, che ha come parti in causa proprio la stessa Emmegibi e una società, l’Immobiliare Tiziana, di proprietà dello stesso assessore Fava. Un’operazione da 10,4 milioni di euro.
Tutto qui, ed è tantissimo. E’ una semplice constatazione, certo, solo la segnalazione di una coincidenza: la società vincitrice (come riportato anche sul sito Seab) di un appalto molto significativo, specie per le dimensioni del nostro territorio, ha avuto pregressi rapporti d’affari con un assessore provinciale. Lo stesso assessore che, come dice lui stesso al minuto 4,10 di questa intervista, rivendica la bontà della scelta di riconfermare Silvio Belletti alla guida di Seab: “abbiamo indicato”, dice riferendosi, evidentemente, anche a se stesso.
Ricapitolando: un ente provinciale, che ha alla guida una persona scelta (tra gli altri) anche da un assessore provinciale, indice un bando, e quel bando viene vinto da una società che è stata in importanti affari con l’assessore stesso. Un dato di semplice verità, e come vedete facilmente verificabile. E’ sufficientemente significativo da meritare di essere portato all’attenzione dell’opinione pubblica? Ognuno può pensarla come crede, ma probabilmente sì. Ha il merito di spiegare perché, come hanno finora scritto i giornali senza poter dire oltre, il nodo al centro della crisi di maggioranza del centro destra biellese è proprio la nuova sede Seab. Ha il merito di fornire ai cittadini, che hanno votato questi esecutivi, vorrebbero semplicemente esser ben governati e non capiscono cosa succede, un dato in più su cui riflettere. E su cui farsi un’opinione.
Ha altre conseguenze? Questo spetta ad altre autorità, ma bene ha fatto Pietrobon a farlo presente anche in quelle sedi. Vedremo: sui giornali di oggi Fava dice che valuterà se tutelarsi. Nel caso, dovrà farlo contro Google, o contro il concetto di pubblico dominio.
Un’ultima questione, per me molto pesante. Una domanda, in particolare: dov’era, in tutto questo, il Partito Democratico Biellese? Pare avesse già presentato in Procura un esposto dello stesso tenore, o almeno anche questo dicono i giornali di oggi. Perché questi elementi non sono stati illustrati all’opinione pubblica biellese? Non sarebbe stato utile, oltre che un dovere, fornire ai cittadini più chiarezza? Perché organizzare una conferenza stampa, come quella di otto giorni fa, rischiando peraltro di farsi querelare, quando si potevano semplicemente spiegare i risultati di una banale ricerca su internet, molto più significativa di qualsiasi dichiarazione?
Io questo non lo so, ma com’è nei miei diritti di militante e dirigente del Pd queste domande le faccio e le farò, anche nelle sedi competenti. Quel che so è che il capogruppo in Comune ed ex sindaco ha scelto proprio questa settimana, tra tante, per andarsene in barca. E non è una battuta, purtroppo. La coincidenza con la crisi politica, le informazioni fin qui discusse, l’assemblea di Seab e il consiglio comunale fissato per mercoledì scorso non sono bastati, a farlo desistere. Liberissimo, intendiamoci: però allora diciamo una volta per tutte che questa sua scelta di disimpegno varrà anche in futuro, nel caso volesse ricandidarsi a quella che ricopriva o a qualsiasi altra carica.
Ma ho anche scoperto un’altra cosa, per la quale di nuovo è stato utile Google: che proprio su quella compravendita del 2006 non mancarono le polemiche, anche politiche: su cui, peraltro, i giornali locali possono esibire ampia bibliografia. E che a occuparsene fu Wilmer Ronzani, il biellese che oggi come allora rappresenta il Pd in Consiglio Regionale. Mi chiedo: possibile che il nome di quella società su cui tanto aveva chiesto spiegazioni all’epoca non gli avesse fatto suonare un campanello d’allarme? E se, come pare, quell’allarme invece lo ha sentito, perché ha ritenuto di tacere, di attendere? Da uno come lui, che manda agli organi di stampa mitragliate di comunicati, su una cosa di questa importanza ci si sarebbe attesi ben altro.
Domande, tutto qui: e le domande non sono mai scandalose, semmai a volte lo sono le risposte. O i silenzi. Ora però è giunto il momento di parlare, o di tacere per sempre.
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E’ tornato Popolino, e mo’ sono cazzi.
Ancora una volta parli senza sapere niente dici e mostri il risentimento su chi è in regione al tuo posto. Sei sicuro che Ronzani non si sia accorto di niente? Sei sicuro che solo Pietrobon sia così coraggioso e gli siano i codardi che tacciono? Forse ha ragione De Nuzzo su Wanda Osiris.
Io non credo di essere coraggioso, l’ho detto a più riprese, credo solo che fosse necessario dire pubblicamente quello che tutti dicono nei corridoi e nelle segrete stanze. Nel caso puoi riascoltati, caro anonimo #2, quello che ho detto ieri in conferenza stampa.
Se mi puoi spiegare, e puoi spiegare a tutti quelli che leggono questo post cosa intendi, magari ci chiarisci il quadro.
Perchè altrimenti le tue rimangono le parole anonime di uno che si nasconde nell’anonimato…
Una roba che a questo punto è davvero insopportabile.
#2, che noia. Non ho detto che non si era accorto di niente. Ho detto che quelle informazioni andavano condivise, se non con l’opinione pubblica, almeno nel partito, in segreteria, o nel gruppo consiliare. Non è avvenuto, e questo non va bene.
Caro Paolocoss,
Molti dati dicono che il 70% degli italiani è pressoché analfabeta o analfabeta di ritorno: fatica a comprendere testi, non legge niente, nemmeno i giornali”. Figurati i tuoi post … Porta pazienza!
EV
Ragazzi, Paolo, Roberto, qui il gioco si fa duro che non immaginate nemmeno quanto. Siete bravi, siete i primi, ma fate attenzione a non farvi risucchiare nel gioco dei polli di Renzo. C’è in ballo una massoneria trasversale ai partiti e agli attori apparentemente terzi. Se continuate con le menate su chi ce l’ha più lungo, sulle piume di struzzo di Vanda Osiris e altri simili stronzate, alla fine le penne rischiate di lasciarcele voi. Non fatevi delegittimare da chi tenta di descrivervi come vanesie soubrettes. Cercate intese, dividete meriti anche con altri che ne hanno meno di voi, costruite un “movimento” sulle convergenze e fregatevene dei giornali e del loro gioco delle parti. Se Barazzotto va in barca, fatelo scendere con dolcezza e fermezza, e se non lo fa, non sputtanatelo, non adesso. Cercate Ronzani e costruite iniziative con lui. Cercate Susta, magari giovedì insieme a Fassino e a Cacciari, e costringetelo a fare l’oracolo. Nessuno metterà i piedi nel vostro piatto, ma se lo farà almeno non sarete soli quando verranno mossi i carichi pesanti. Con affetto.
O.
Ecco un commento davvero interessante.
Interessante il riferimento alla massoneria trasversale, reale o metaforica che sia. Il gioco si fa duro davvero. L’osso è sempre più piccolo e la voracità degli attuali azzannatori si ispira a logiche di potere molto poco nobili, come dimostrato dai fatti di questi giorni. Come dice Barazzotto, probabilmente solo la punta dell’iceberg. Occhio a non emulare l’orchestrina del Titanic, attenzione a non andare a sbatterci contro quel pezzo di ghiaccio enorme e non fare il gioco a favore degli avversari. Ecco allora la necessità di stringere le fila e rimarcare differenze e possibilmente tirar fuori nuove idee per affrontare i temi che si intendono affrontare e che interessano alla gente. Se invece di tirare gomitate alle persone che ci corrono accanto e vanno nella stessa nostra direzione, si desse realmente una mano senza inutili protagonismi! Particolarmente inutili in questa fase. Forse, dico forse, sarebbe meglio. Che ad occupare strategici posti di potere vi siano ex massoni non è un segreto di stato, non più, gli elenchi della commissione Anselmi furono pubblicati dai giornali locali nel 94. In ultima analisi, meno gomitate e più gambe. In campana, le iene in circolazione mordono.
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