Alcuni attivisti – o forse più semplicemente ex correntisti – evidentemente un po’ incazzati per quel che sta succedendo ai poveracci e per i bonus che i manager continuano a incassare, hanno devastato la casa dell’ex direttore esecutivo della Royal Bank of Scotland, e ora è scattato un allarme generale delle autorità inglesi che temono l’allargarsi del fenomeno. Per la cronaca, Rbs è tra gli istituti di credito che più sono stati puniti per la pessima gestione e gli investimenti azzardati quando l’anno scorso sono iniziati i terremoti bancari. Di fronte a un passivo record di oltre 24 miliardi di sterline, su cui in gran parte pesano i 16 miliardi spesi nell’acquisizione dell’olandese Abn Amro, lo Stato – che già era azionista – alla fine di novembre ha rilevato il 57,9 per cento del gruppo, passando così a detenerne il 70 per cento, e a fine febbraio gli ha assicurato liquidità per 325 miliardi di sterline. Contemporaneamente, è partito un piano di ridimensionamento che mira a tagliare alcune decine di migliaia di dipendenti.
(Il titolo è ovviamente una citazione da Guy Fawkes)