5 MARZO 2009

Disassembly sharing

Non appena viene presentata una qualche novità tecnologica si può puntare il cronometro e verificare quanto ci vuole prima che qualcuno pubblichi un video o una galleriafotografica in cui smonta l’oggetto pezzo per pezzo. E’ una cosa che mi ha sempre lasciato perplesso, ho sempre immaginato ragazzini nerdissimi e ricchissimi che comprano due di tutto, un iPhone per usarlo e uno per smontarlo, e se si rompe pazienza.
Poi ho rotto un pezzettino della cover del mio amato Blackberry, e ho scoperto che qui da noi è un’impresa farsi riparare un cellulare, non importa se lo si ha pagato 500 euro giusto l’altroieri: il negoziante che te l’ha venduto ti guarda incredulo, come se fossi un barbone, e comunque si mette sulla difensiva nel caso si voglia far coprire un danno maldestro dalla garanzia. Cosa che non è possibile. Nei centri assistenza allargano le braccia: la sostituzione del pezzo richiederebbe due minuti, ma non sono autorizzati ad aprire l’apparecchio, devono spedirlo, sempre che il pezzo sia disponibile, sempre che Blackberry faccia effettivamente questo genere di riparazioni, sempre che mi vada bene stare un mese senza telefono e pagare ricambio+riparazione+spedizione+servizio. Poi ho scoperto che i pezzi sono in vendita anche on line, e che per fortuna qualche pazzo si è messo davanti a una cam e ha mostrato come smontare e rimontare il telefono.

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