21 FEBBRAIO 2011

What if

Molti anni fa – come passa il tempo, quando ci si diverte – l'allora Presidente Cossiga piantò tutta una grana interrogando le istituzioni per sapere a chi spettasse il compito di sedere nella stanza dei bottoni, semmai l'Italia avesse dovuto entrare in un conflitto, sì insomma in guerra. Qualcuno lo ricorderà.
Siccome il vecchio Kossiga era matto, nessuno si prese la briga di rispondergli, e la questione è rimasta aperta quanto può esserla in un Paese che nella Costituzione dice di ripudiare la guerra, ma poi aggiunge di consentire "in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni": che a metterlo in mano a gente pistina, è un grosso se ("limitazioni" ottenute come? A parole? Per dire). Ed è pur sempre dotata di un esercito, con tutte le contraddizioni che abbiamo vissuto in questi anni di cosiddette missioni di pace senza che nessuno – non sia mai – si sia posto il problema di affrontarle in modo un filino pragmatico.
Ora, Berlusconi ha appena detto che in Libia vanno cessate le violenze sui civili, dopo qualche tentennamento, diciamo, ma ha anche detto che bisogna preservare la stabilità del Paese. Che non mi pare proprio il caso, invece. Cioè, questi stanno cacciando un dittatore, no? Di quale stabilità stiamo parlando? Ecco, supponiamo che il Cav. voglia inviare truppe a sostegno di Gheddafi. E' solo un'ipotesi, poco realistica (si spera).
Nel caso, qualcuno è in grado di fermarlo?

  1. Se dovesse pensare che una bella guerra potrebbe distogliere l'attenzione generale dai suoi guai giudiziari, non sarebbe il primo…

    utente anonimo
  2. Finalmente un'idea originale del Premier su come far rialzare la nostra economia! essendo sempre tra i primi 7/8produttori di armi al mondo una bella guerra non può che rialzare le sorti economiche della nostra industria… Anche il tessile impegnato nelle divise potrebbe averne un vantaggio… belle novità anche per Biella… poi si dice che nessuno pensa al nostro territorio… spero che i Pichetto di turno non si facciano scappare l'occasione di soffiare sul fuoco dell'interventismo! e per male che vada possiamo sempre dare asilo a Gheddafi… sono certo che mariastella rimbambita gelmini non avrebbe difficoltà a istituire dei corsi liceali che lo vedano in qualità di professore per l'educazione al ruolo della donna nella società contemporanea… C'è vita anche nel centrodestra!      :-( Riccardo

    utente anonimo