26 LUGLIO 2010

Oltretutto

open-door-fieldUn viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo, diceva Lao Tzu, il mio è iniziato a Biella ma è peggiorato quando da Fidenza in giù mi sono infilato in una coda lunga 26 chilometri e ho pensato che Domineddio doveva proprio aver scatenato l'apocalisse, invece no: 26 chilometri di coda per un incidente, in effetti, ma dall'altra parte del guard rail, in direzione Milano, 26 chilometri di gente che frena per dare una sbirciata morbosa – e lenta, molto lenta – alle disgrazie capitate nell'altro senso di marcia. Mi verrebbero un po' di metafore, su questa cosa, ma sono scontate e ve le risparmio.
Peccato, perché la partenza prima dell'alba era stata rinfrancante, e partire all'alba d'estate, col fresco e il profumo dei fiori non è come farlo d'inverno, quando anche i lupi stanno ancora sotto le coperte e ti guardano come a dire "tu sei matto, torna a dormire". La coda mi ha smontato perché, mi sono detto, dev'essere davvero un Paese fottuto, questo, se si ingorga non per guai propri ma per semplice voyeurismo.
Ma non è detta l'ultima parola, perchè poi sono infine giunto all'uscita per Reggio e da lì ad Albinea, dove si tiene una storica Festa Democratica, già Festa dell'Unità, e perché lì mi aspettava il campeggio di Oltre in cui ho trascorso due giorni a sentire e a parlare di buona politica. Non capita spesso.
Io poi non sono un gran conoscitore di feste dell'Unità. Ho ricordi vaghi e si perdono un po' nella notte dei tempi, segno che sono vecchio, ho scarsa memoria ed evidentemente ho frequentato poco, altrimenti ne saprei di più. All'ora in cui sono arrivato – mezza mattinata – la fama di Albinea mi pareva ingiustificata, se non fosse che per raggiungere il tendone del meeting si affianca un piazzone spropositato con palco per l'orchestrina, e si capisce che se è così grande vorrà dire che di solito lo si riempie.
Lì ad Albinea sono stato testimone di tutto l'immaginario festaiolo nell'iconografia classica, dallo gnocco fritto ai compagni (lì sono davvero compagni, e quindi li si può tranquillamente chiamare così, credo ci sia un'ordinanza apposita firmata direttamente da Bersani) che si fanno un mazzo tanto per cucinare, preparare, e fare in modo che tutto funzioni, dentro un'afa assassina e pur col peso di altre mille feste alle spalle. Una cosa proprio bella, bisogna ammetterlo, e capisco chi, anche nel Pd di Biella, la rimpiange, se non fosse che lì funziona perché è ancora, finché dura, il momento di ritrovo e di palesamento di una gigantesca fetta della società locale. Un po' come il Gay Pride, che serve per consentire di esibire con orgoglio ciò che si è, almeno per una volta l'anno. E infatti, per finirla con la discussione sul nome da dare alle feste, proporrei di chiamarle Pride – orgoglio, appunto – col prefisso del nome che il partito ha in quel momento. Pd Pride, Orgoglio Pd, almeno per oggi, domani si vedrà. Lo proporrei, dicevo, ma lascio perdere che tanto so già come vanno, 'ste cose.
Sia come sia, di fatto quella roba funziona ad Albinea perché è ad Albinea, che da Biella dista tre ore di auto e 26 chilometri di coda. Lì, per citare un argomento da niente, il partito governa, da sempre. Qui no, ciò nonostante qualcosa bisognerà farla di sicuro, se non tutte le feste di un tempo (alcune, comunque, resistono), almeno un picnic, una cena, una polenta democratica. Perché è evidente che ne vale la pena.
Comunque, un'accoglienza deliziosa, e non solo per la logistica. Dopotutto, il campeggio di Oltre è nei fatti stato visto come un momento di ritrovo di una banda di eretici, nel bel mezzo di un territorio che più ortodosso non si può: un po' di diffidenza sarebbe stata comprensibile, in fondo. E invece sapete che c'è? Abbiamo scoperto di avere in comune molte più cose di quanto avremmo potuto immaginare.
Perché quando c'è di mezzo Civati, vedete, le cose vanno così: si parla di proposte, vere, di cose da fare, di come risolvere i problemi, quelli della vita di tutti. Intervengono persone che hanno competenze specifiche, e che riescono ad affrontarli in base alla ricerca sul campo, ai dati di fatto, senza indossare a tutti i costi la casacca del partito. Non si parla di correnti, di posti da prendere o a cui si dovrebbe aver diritto in base a quanti si è. Si presenta semplicemente il frutto di un lavoro, e quel lavoro si mette poi a disposizione del Pd: se su alcuni temi – specie quelli più tipici della questione generazionale – le idee non sono tanto chiare ecco un po' di spunti, ecco cose da fare, parole da dire, esperienze già applicate altrove, e che funzionano.
So che sembra tutto un po' troppo bello per essere vero, e che qualcuno nutrirà forti dubbi su quel che ho appena scritto, ma le cose stanno così, e se fosse altrimenti non sarei andato fino a Reggio, che per sentir parlare solo di menate e di nomine mi basta e avanza stare in Piemonte. C'è davvero molta sostanza e poca retorica – e nessuna malafede – dentro l'intuizione di Oltre, c'è in nuce un'idea di Pd, un programma di governo, una proposta al Paese che in questo momento sarebbe in grado di confrontarsi con chiunque senza nessun timore reverenziale. E' il lavoro di un gruppo nato con l'intento di mettere insieme e far conoscere le buone pratiche del partito, purtroppo non sempre così note, un contratto a progetto – come era stato definito – che ora presenta la sua tesi e la condivide con chiunque sia interessato a usarla.
Questo è piaciuto, ai compagni di Albinea, è piaciuto tanto, si sono scoperti d'accordo e l'hanno applaudito. E più questo insieme di conoscenze riuscirà a circolare, più persone anche insospettabili convincerà. In tante ore di discussione nessuno, nemmeno una volta, si è alzato per dire "essere giovani non significa per forza essere migliori", che è uno di quei luoghi comuni, sapete, una di quelle risposte automatiche che quando risuonano stanno a indicare che la discussione è irrimediabilmente compromessa. Gli autoctoni che sono venuti al tendone, mischiandosi ai ragazzi che erano giunti da tutta Italia, prima ci hanno annusato – e noi loro, mi sa – poi sono intervenuti, e tutti abbiamo scoperto di essere più vicini di quanto avremmo immaginato.
E' in fondo tutto qui il motivo per cui andare Oltre è cosa buona e giusta: perchè è una di quelle occasioni in cui dimostriamo di essere un partito capace di dare soluzioni, e non solo problemi.

  1. Ho visto che su Facebook ci sono un sacco di foto del campeggio: belle facce, sorridenti, deve essere stato molto bello. Ti invidio un po', ma mi consola sapere che ci sono anche cose come questa.

    utente anonimo
  2. A proposito delle differenze di cui oggi pomeriggio su fb.. Bravo Pop, mi piacerebbe un incontro fisico (maybe con annessa birretta), per raccontarci il come è andata (per chi era qui e laggiù non poteva andare, tipo il sottoscritto).. W lo gnocco ! lbb

    utente anonimo
  3. In mezzo a tutta questa melassa non ho capito perché dire "essere giovani non significa per forza essere migliori" comprometterebbe una discussione, visto che è una sacrosanta verità.

    utente anonimo
  4. E' una sacrosanta verità, giusto, ma in genere è anche un argomento tipico di chi si dimentica di citare pure il suo contrario, altrettanto vero: che neppure essere "vecchi" significa per forza essere migliori. Una cosa banale, ma chissà perché è trascurata.

  5. …come è una sacrosanta verità che la vecchiaia rechi con se oltre alla naturale saggeza, si spera accumulata,
    una certa qual forma di rincoglionimento legato all'arteriosclerosi;

    constatati i propri pregi ed i propri limiti si invita a trovare una soddisfacente via di mezzo senza attaccarsi, in mancanza di meglio, a dilemmi lessicali

    mi pare di capire che la ci siano riusciti, giusto?

    A.

    utente anonimo