30 GIUGNO 2010

Ribaltone: oggi no, domani neanche

250px-Wizard_of_oz_5Al consiglio comunale di ieri c'era una certa febbrile attesa per la curiosità di scoprire se, dopo settimane di pubbliche lamentazioni perché escluso dalla distribuzione degli incarichi, il pizzaiolo/consigliere/giornalista(!) Apicella avrebbe davvero saltato la quaglia votando contro la sua stessa maggioranza, e quanti scontenti si sarebbe trascinato dietro. Come racconta con maggiore ricchezza di dettagli uno che ha vissuto quei momenti dall'interno, arrivati al pretestuoso argomento all'ordine del giorno (il nuovo regolamento assembleare), finalmente si è assistito a quel quarto d'ora di film che giustifica l'aver pagato un biglietto: Apicella trasformato da deterrente ipotetico a portavoce di altri cinque, più che sufficienti a ribaltare gli equilibri del consiglio; il sindaco Gentile a squadrarlo come l'insegnante (che è) guarda il discolo; i lopez della libertà costretti a intervenire a nastro, sulla qualunque, per dar tempo ad altri più potenti di manovrare nei corridoi e formulare debite profferte ai rivoltosi; soprattutto, ex assessori oggi all'opposizione che giravano a cazzo dritto, eccitati dalla fantasia nietzschiana di nuove elezioni e di tornare in possesso degli uffici che hanno occupato fino al giugno di un anno fa. Come la Dorothy del mago di Oz, speravano di battere le scarpine rosse, sussurrando "nessun posto è come casa" e di ritrovarsi a palazzo Oropa. Purtroppo per loro, non sono riusciti a infondere il coraggio necessario al leone codardo.
Infatti, giunti alla resa dei conti, i gregari in fuga hanno preferito riportarsi in formazione (o andarsene proprio, come ha fatto Montoro con insospettabile velocità), Apicella si è timidamente astenuto dando a tutto questo suo sdegno lo spessore di uno che non vota neppure per se stesso, i lopez hanno tirato il fiato e l'erezione degli speranzosi si è ammosciata senza aver consumato.
Ma non ci voleva un profeta, per prevedere che sarebbe andata così: per questi – comprensibilmente – il bene più prezioso è il fatto stesso di governare, tutto il resto è risolvibile. Non metteranno mai in discussione quella posizione tanto sudata, e per cosa poi? L'erba del vicino non è affatto più verde, a ben vedere è solo secca sterpaglia.

  1. Duuunque… com'è che era? C'era l'uomo di latta, lo spaventapasseri, il cagnolino… la strega… ah sì e poi il tornado!
    Un bel cast, non c'è che dire.

    utente anonimo
  2. Ma anche fosse andata sotto la maggioranza in consiglio non è che un minuto dopo si va a elezioni. Non è mica il voto di fiducia del governo in parlamento. Capisco l'importanza di far vedere che dall'altra parte c'è difficoltà, ma un po' di misura non guasterebbe.
    ES

    utente anonimo
  3. Scusate un attimo che forse non ho capito: e quindi se dovesse esserci questa crisi e le elezioni vuol dire che Apicella ce lo dobbiamo pigliare noi? E' uno scherzo?

    utente anonimo
  4. occhio a fare gli snobbini: la sinistra è morta proprio perché si credeva più furba degli altri. il centrosinistra è questione di mesi. e lo dico con amarezza

    utente anonimo
  5. Ci crederò quando lo vedrò.

    utente anonimo