Alla mezzanotte di ieri ho ricevuto da un fedele lettore la segnalazione di un neonato gruppo Facebook. Gli ho dato un'occhiata, ripromettendomi di tornarci oggi. C'erano un centinaio di iscritti, poco fa ho guardato e sono saliti a più di 250 (e continuano ad aumentare).
Il gruppo si chiama "Io amo la mia Biella… è una città così tranquilla": è nato in seguito alla nuova ordinanza comunale sull'orario di chiusura dei locali e segue di qualche mese il primo provvedimento adottato in materia dalla giunta di destra che ha preso il potere nel 2009. Ne avevo parlato qui su Popolino, spiegando il meccanismo della lobby delle turbobimbe che ha per curatore Andrea Venier, consigliere eletto e operatore nel medesimo settore dell'intrattenimento notturno: la sua era una piattaforma chiarissima, basata sull'assioma "sinistra=città morta". Sembrava aver ottenuto quel che si era prefissato, ma la deregulation – ovvero la chiusura alle 4 del mattino – evidentemente ha scontentato l'elettorato pantofolaio più di quello tunz-tunz, e ne è quindi seguita una recente correzione che divide la città in zone stabilendo il principio che tra l'esercente e il residente chi ha più diritti è determinato dal quartiere in cui vive. La norma aggiunge dopo il lodo Venier, ottimo lobbysta di se stesso ma un po' meno per la sua categoria, il lodo FdV – dove Fdv sta per Franco della Valle, titolare di un locale in Riva – e traccia una linea invisibile e sottilissima che discrimina tra locali che possono far tardi e altri che no, anche se sono praticamente confinanti: un po' come i confini africani che secondo la leggenda Churchill disegnò con una riga dopo la fine della seconda guerra mondiale, troppo dritti per esser casuali.
Ad aprire il gruppo Facebook è stato Patrick Scoleri (anche se, in base al principio che non si sa mai, si è affrettato a precisare che non ce l'ha con Venier) il cui Galileo si trova sfortunatamente dalla parte sbagliata del righello, ed è molto interessante seguire il dipanarsi dei commenti che arrivano da una torma di incazzati di cui si può immaginare non siano elettori di centrosinistra. O almeno, così era all'inizio: ora stanno arrivando i comunisti e il tutto è meno divertente e più prevedibile.
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ma chissà perché l'elettorato, soprattutto quello di destra, più gliele sparano grosse e più ci crede, boh
Ciao paolo sono davide dellarole. E’ un piacere vedere che ti interessi del problema dei locali, tema che andrebbe approfondito con quello del turismo, dell’accoglienza, della capacità di gestire il territorio e così via. Solo una piccola precisazione: per ora ci sono ancora io al Garage, non penso che franco abbia avuto un ruolo nel decidere dove tirare la linea. Se invece è così direi che devo cominciare a preoccuparmi
A presto
Il Sindaco di Biella Donato Gentile è il nuovo Giano bifronte. Come la più famosa divinità romana il nostro, da quando ha assunto la carica di primo cittaDINO, si comporta, alla bisogna, in un modo e nel suo esatto contrario.
Dopo poco meno di 5 mesi, Gentile cambia la normativa, già da lui medesimo definita “liberale”, in merito alla vita notturna cittadina e assumendo contestualmente la caratteristica propria della sua parte politica, quella della repressione e del controllo. Nel farlo, il novello Giano, decide che la linea di demarcazione sono due famose rotonde cittadine: quella sull’intersezione tra via Torino e Via Bertodano e l’altra tra Via Italia e Via Galileo Galilei. Le rotonde come punto di svolta della doppia faccia del nostro Sindaco che da una parte mostra il volto cattivo verso i “fracassoni” e dall’altra si mostra come il “prof. amico dei ragazzi” che tollera anche un po’ di chiasso.
Nel dicembre scorso definimmo e denunciammo con un’interrogazione come quell’ordinanza fosse stata fatta “ad localem”; oggi con la zonizzazione della città, quello che era solo un sospetto, è nei fatti una realtà: dividere il quartiere Riva in due parti, dividendo in due Via Italia tra locali buoni e locali cattivi, assegnare bollini verdi e bollini rossi è non solo arbitrario ma frutto di una logica che a noi puzza veramente.
Prendiamo una serata tipo di un giovane biellese: all'inizio (ore 22.00) si sorseggia qualche cosa, per esempio, all'interno dell' isola pedonale sulla via Italia; si prosegue, sempre sulla Via Italia o in una via appena adiacente (si sono fatte, diciamo, le 23.30) però appena fuori dall’area pedonale e c'è tempo fino all’1.00 (all’entrata in vigore del coprifuoco), quindi, con un balzo felino di appena poche decine di metri, il giovane preso ad esempio è di nuovo libero dal coprifuoco fino alle 2.00 o alle 4.00, se decide di chiudere la serata tra un giro di vodka e un ballo sfrenato. Chi vorrà far casino lo farà egualmente saltabeccando da un locale all’altro, chi vorrà divertirsi in modo più tranquillo lo farà altrettanto.
Dove sta, dunque, lo stop alla movida? Evidentemente non c’è, anche perché potremmo invertire la direzione e portarci da nord a sud, verso Viale Roma, e il gioco si ripeterebbe uguale uguale.
La situazione paradossale si fa ancora più divertente, però, se il gioco si svolgesse da est a ovest: la discoteca in “red zone”, che chiude alle 2.00, "subirà" una trasmigrazione forzata di avventori in un'area notoriamente deserta e collinare, che almeno la notte vedrà una forte rivitalizzazione: il borgo storico del Piazzo. Con buona pace degli oramai esausti residenti, dei rassegnati autisti della funicolare e delle graffittate auto in sosta.
Gentile ci dirà che non si possono accontentare tutti. Infatti lui ha deciso, con tutta evidenza, di accontentare solo qualcuno: risulta chiaro chi si avvantaggerà e chi invece pagherà per questo bifrontismo del nostro Sindaco. Quello che risulta altrettanto evidente è l’incapacità politica di questa amministrazione nel saper affrontare pochi teppisti decidendo al contrario di punire i giovani nella loro totalità, additandoli tutti come un problema da gestire, e soprattutto penalizzando e favorendo in maniera incomprensibile locali considerati di serie A e locali giudicati di serie B.
Se il Sindaco Gentile fosse coerente con la sua nuova linea dovrebbe imporre il nuovo regolamento in tutta la Città, dimostrando ai tanti residenti di Viale Roma, di Piazza San Paolo di Riva o del Piazzo di privilegiare la loro tranquillità rispetto alla necessità di divertimento dei giovani.
Altrimenti, se fosse veramente “liberale”, dovrebbe avere il coraggio di affrontare non solo con l’occhio repressivo il fenomeno del divertimento notturno, sapendo dividere i pochi teppisti da tutti gli altri.
Purtroppo Gentile non ascolterà nemmeno in questo caso questi consigli, preferendo buttare per l’ennesima volta un po’ di polvere negli occhi dei cittadini biellesi e regalando lauti guadagni ad alcuni a discapito di altri.
rp
Ciao Davide, proprio perché mi avevi detto di averne preso la gestione, di FdV ho scritto "titolare", inoltre aggiungerei che se non erro vanno contati tra i suoi investimenti anche alcuni esercizi del Piazzo, per i quali valgono le stesse comprensive regole che, come spiegavo, altrove sono più restrittive.