Se ti candidi, qualcuno più in alto di te si incazza. E’ un concetto che in questi giorni mi risulta molto chiaro, ma per una volta non sto parlando di me. Anche perché non sarei mai riuscito a immaginare che, trasformando in sgarro la legittima ambizione di un uomo come Ignazio Marino di candidarsi a segretario del Partito Democratico, gli avversari potessero arrivare al punto di impedirgli di operare in un ospedale bolognese, tenendo in sospeso i malati in attesa di interventi e trapianti di fegato, che è la specializzazione per la quale il chirurgo senatore è riconosciuto a livello internazionale.
Oggi è uno di quei giorni in cui mi vergogno per le persone che guidano questo partito (anche perché loro non sono capaci di provare questo sentimento), a maggior ragione vedendo che la notizia è uscita da ore, un Pm ha già aperto un’inchiesta, ma ancora nessuno ha aperto bocca, nemmeno il segretario.
Se questa vicenda non è un argomento a favore del cambiamento, non so cosa lo sia.
Infine, leggendo nell’intercettazione che riporto di seguito i dettagli economici della faccenda, mi piacerebbe sapere dove sono quelli che la scorsa estate sputavano infamità sulla base di un paio di rimborsi spese e dell’opinione di Giuano Ferrara.
GIUSEPPE CARCHIVI: «Io penso che sia rimasto molto male (Marino, ndr) per la questione di Bologna»
PROFESSORE: «Sì, bè, non è che poi han detto no …L’han rimandata, capito? Però sono quei rinvii … Lui c’è poco da fare, s’è schierato da un’altra parte di dove stanno questi». La mattina del 20 agosto 2009 e in altre occasioni il commercialista riceve telefonate da un numero interno del S. Orsola. È un altro medico amico (identificato negli atti), sempre chirurgo del policlinico, a stretto contatto con l’équipe del professor Antonio Daniele Pinna direttore della chirurgia dei trapianti di fegato e multiorgano, quella dove Ignazio Marino avrebbe dovuto operare.
CHIRURGO (C): «… Ti volevo raccontare una cosa, successa la settimana scorsa … dopo lo schieramento politico di Marino ».
GIUSEPPE (G): «Eh Eh». C: «Hanno fatto il volta faccia (…) in sostanza i vertici regionali, che come tu sai si sono schierati con Bersani, e quindi Marino non è più gradito qua … il mio direttore generale Cavina (Augusto Cavina dg del S.Orsola, ndr) lo ha chiamato dicendogli "sa…abbiamo difficoltà di sala operatoria, problemi di consiglio di facoltà, sa che c’è un centrodestra molto forte a Bologna", pensa che cazzate che gli ha raccontato … io l’ho ascoltata la telefonata: insomma, conclusione, gli ha detto che al momento non se ne fa niente. E lui (Marino, ndr) m’ha detto: "ma allora adesso come faccio, io ho i miei pazienti da operare…". Insomma lui è rimasto a piedi, non ha una sala operatoria, con i pazienti da operare. Allora mi ha detto: "Mi devi aiutare a trovare un’altra soluzione". Io che cazzo di soluzione gli trovo, Giuseppe? Dove lo faccio operare, a casa mia? Non so come aiutarlo perché, capisci, ha fatto una scelta politica che lo ha messo in una certa luce con l’entourage di questa zona».
G: «Che tristezza».
C: «Eh, che tristezza, lo so però così è andata la storia. Ti ripeto, in realtà ufficialmente non è mai stato detto questo. Ufficialmente è stato detto che abbiamo problemi di sala operatoria, che le sale operatorie sono troppo piene che … insomma tutte cazzate, ovviamente, tutte minchiate …».
G: «A Siena potrei aiutarlo, ma Siena è come Bologna … E Pinna (direttore reparto trapianti, ndr), che dice?».
C: «Pinna ha detto che (Marino, ndr) ha fatto una mossa che gli ha tagliato le gambe, Bissoni (assessore regionale alla Sanità, ndr) era favorevolissimo all’operazione ».
G: «Ma come si può nella sanità italiana andare avanti?»
C: «Però è così, Giuseppe … questo è uno che, si potrà dire tutto, ma sicuramente il fegato lo sa trattare. Oh, e questi lo tagliano perché, capito?, per fare le vendette trasversali. (…) È un’assurdità che un chirurgo di quella portata non abbia una sala operatoria … che c’ha i malati che aspettano… Marino aveva in mano un contratto che doveva solo essere controfirmato. E si è fermato tutto».
G: «E se lo controfirmasse?»
C: «Marino me l’ha detto: se devo venire al S.Orsola che c’è una guerra nei miei confronti … io mi troverò un altro posto …Tra l’altro non chiedeva manco un cazzo di soldi: s’era fatto un contratto da 1.500 euro… tu calcola che ogni ritenzione epatica che faceva Marino, il S. Orsola intascava 25.000 euro e gliene dava 1.500…» (…)
G: «Renditi conto che qui siamo al paradosso … andare ad aiutare il Presidente della commissione d’inchiesta (sulla sanità pubblica, ndr), uno dei migliori chirurghi al mondo, a trovare una sala operatoria. (…) Io ne parlo con Ignazio, sarei per fare una rivoluzione … questo è uno scandalo nazionale».
Stavo leggendo anch’io.
Agghiacciante.
"Ci vuol qualcosa per tenersi a galla, in mezzo a questa merda, in mezzo a questa merda…"
Reds
Attualmente privo di parole e commenti…..
nn so che dire veramente….
umbo
…evviva la f…, evviva la monarchia, Danimarca aspettami!
Scusatemi, non riesco ad essere serio, o ci mettiamo un po’ di humor, o cominciamo a portare mobili, materassi e forconi in strada.
F.F.
A bocca aperta…
non pensavo si arrivasse a certi livelli… o forse li si è già raggiunti da tempo…
mastma
P.S.
Un saluto a Paolo, mi ha fatto molto piacere conoscerti l’altra sera!!
che baldracche
A.