Lo so, latito.
Che posso dire?
Prima di Natale vorrei riuscire a smaltire un po’ di lavoro arretrato.
Ogni tanto devo anche lavorare, sapete.
Soprattutto, le trattative e le riunioni e le telefonate in vista della nomina del nuovo-attuale-vecchio segretario provinciale del Pd mi stanno sfinendo.
Non avete idea.
No, davvero, fidatevi, non ce l’avete.
Mi chiamano persino i giornali, e mi chiedono: "che succede?".
A me.
Eh.
Forse ci vuole un’altra tempra.
E’ una cosa su cui riflettere, comunque.
Inoltre, al momento non è che abbia idee brillantissime per riempire questo spazio.
Sono a secco.
Succede, poi passa.
Di solito.
Ma sì che passa, dai.
Un po’ di ottimismo, cosa sono quelle facce?
Però al momento, pur di allungare un post, sono costretto a riempirlo di a capo.
A capo.
Ma non preoccupatevi.
Tempo qualche giorno e mi riapproprio dei miei spazi, come si dice.
Altre cose nuove ed eccitanti verranno.
Spero.
Sono quasi sicuro.
E fondamentalmente tornerò a non contare più un cazzo di niente.
Non che adesso.
Ma per capirci.
Come prima.
La situazione migliore, secondo me.
Evvai.
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però col blog a rilento slitta anche il prestigioso premio al duemillesimo commentatore, uffa…
eh, per forza sei in stracca
se qualche brillante si prova
a raccomandarti degli argomenti od il modo di trattarli
te lo sbrani….
ahr ahr ahr ahr…..!
A.
Come ti capisco Paolo!
Anche a me capita con il mio lavoro.
Stare parecchio tempo al PC mi costringe alla sera (poi per qualche giorno) a staccare