E’ un fenomeno noto sin dagli albori di internet, quello dei troll. In breve, ovunque si apra in rete un sito aperto alla partecipazione – nel caso di Popolino, i commenti dei lettori – arriva un rompicoglioni a infestarlo: esso è il troll, appunto. Il prestigioso posto di troll di Popolino inizialmente sembrava andato a Giuliano Ramella, poi per fortuna il Comune di Biella lo ha nominato presidente del Museo del territorio, spostando sulle spalle della comunità tutta un peso che da solo non ero in grado di reggere (e da allora, da lui, nemmeno una cartolina. Core ingrato).
Il posto di Ramella è stato rapidamente occupato da Riccardo Valz Gris, componente del Pd biellese e presidente, finché dura, della locale Agenzia Territoriale per la casa, e per quanto suoni incredibile il fatto non ha costituito un miglioramento.
Nel post precedente, in cui ho pubblicato una pagina web del Biellese taroccata con lo scopo di ridere un po’ col parallelismo tra la decisione di Susta di non abbandonare il Pd (scelta di cui personalmente mi compiaccio, ci tengo a dirlo) e il suo repentino abbandono di Facebook (di cui ignoro le motivazioni), Rvg – così ama firmarsi – è venuto a scrivere una piccata e documentata risposta segno di un impegno che è evidentemente privo di miglior causa. Dopodiché, si è reso il conto della sproporzione tra il suo tono e il contesto (immagino gli abbia telefonato qualcuno per illustragielo con calma) e ha aggiunto di esserci "cascato".
Non solo Rvg c’è cascato, ma ha dimostrato per l’ennesima volta che: uno, con lui non è possibile fare nessun tipo di discorso che implichi concetti più complessi di una media conversazione da ascensore in viaggio dal piano terra alla cantina, e che; due, non è in alcun modo in grado di capire neppure i peti di Boldi in un film di Vanzina, figurarsi l’umorismo, e che; tre, non solo starnazza come un pollo quando è tirato in ballo ma anche che; quattro, bercia a sproposito pure quando non c’entra o c’entra marginalmente.
Detto questo, visto che è così sfacciato da venire a parlare di commenti cancellati proprio qui, in un luogo dove è sempre stato libero di scrivere le sue fandonie, mi è gradita l’occasione per rivelare che in data 27 ottobre ha scritto una demenziale nota su Facebook, nella quale parlando di Rutelli diceva tra le tante bestialità che "siccome però l’obiettivo non è più quello di governare il partito, ma quello di fare la fronda, temo che questa componente cerchi una saldatura con la componente "movimentista" del gruppo di Ignazio Marino". Laddove il partito sarebbe il Pd, io sarei un movimentista mariniano, e Rutelli è Rutelli, lo dico per riassumere a chi non conosce i personaggi in commedia.
Affermazione che è talmente enorme che persino Andrea Stroscio – altro pidino biellese fortunatamente più vicino a Rvg che al sottoscritto – ha sentito il bisogno di commentare chiedendogli sostanzialmente se quell’ultimo neurone che gli era rimasto si fosse arreso, pur dopo decenni di ostinata resistenza, come un soldato giapponese abbandonato di vedetta su un atollo deserto a cui nessuno ha mai spiegato che la guerra è finita.
Io e Rvg non siamo amici su Facebook, ma la nota era pubblica e quindi ho commentato pure io, rifiutandomi di entrare nel merito della sua visione delle cose evidentemente psichedelica, e ho scritto una cosa del tipo: "Riccardo, ma hai davvero tutto questo tempo a disposizione? Non sarebbe meglio che, visto che dirigi l’Atc, pensassi piuttosto ad accendere il riscaldamento alle case del Villaggio, evitando che qualche famiglia sia trovata assiderata e il Pd faccia in nome tuo un’ulteriore figura di merda, visto che non sarebbe proprio il momento?".
Rvg, che in questa occasione era venuto a farmi una lezione di democrazia in rete, ha reagito cancellando il mio commento, che peraltro era basato su un fatto di cronaca locale documentato dai giornali di questi giorni, e ha cambiato lo status della sua nota da pubblico a privato, impedendomi di tornare a leggerla e di intervenire nuovamente.
Continuate a leggere, perché adesso viene il bello. Il giorno dopo, stuzzicato dalla sfida di accedere ai preziosi contenuti "social" di Rvg, più che scocciato dall’esclusione, sono tornato su Facebook e, come un Dio minore ma vendicativo, dal nulla ho creato la vita: ho inventato di sana pianta il profilo di Michelle Valz, donna, classe ’71, sposata ma in cerca di "amicizia in rete". La vedete nella foto (appartenente a una sconosciuta trovata con Google). Dopodiché, come a questo punto tutti dovreste aver capito, ho chiesto l’amicizia a Rvg, che me l’ha data in tempi brevissimi, chiedendomi se eravamo parenti (no, per fortuna) e ridandomi così l’accesso alle cose che scrive in rete: tra l’altro, nel giro di pochi giorni la sensuale Michelle ha accumulato una certa quantità di richieste di amicizia di uomini biellesi, che immagino ansiosi di mischiare il loro patrimonio genetico con quello del ceppo Valz. Questione di gusti, fortunatamente per loro conservo ancora quel briciolo di umanità da non rivelarne i nomi e sputtanarli secula seculorum.
Oggi ho scoperto che Rvg l’ha infine tolta, l’amicizia su Facebook alla povera Michelle, perché evidentemente il tipo è sospettoso.
Difficile dargli torto.
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bene, è arrivato il momento che anche a te venga dedicato il commento che segna l’elevato status raggiunto nella b**gos*era e sono abbondantemente fiero di promuovere io l’iniziativa:
FOTTUTO GENIO!
mc
Sei veramente un fetentone di prima categoria… però è tutto molto divertente. L’interessato avrà visto?
ah ah ah!
Notevole davvero, chapeau!
A.
grande, questa mi è piaciuta parecchio!
mastma
molto divertente, anche se sparare sulla croce rossa non è fine.
e poi, anche tu, quanto a tempo da perdere, non scherzi…
Romper coglioni ad un coglione è coglionaggine di scarso godimento. Più appagante osservarne la crescente ipertrofia e aspettare la deflagrazione in blogsblamsplatter. Nell’attesa ripassando il Belli che, senza conoscere popò e le sue deiezioni, aveva capito tutto.
"Sonagli, pendolini, giocarelli, e pesi, e contrappesi e genitali, palle, cugini, fratelli carnali, ghiande, minchioni, zebedei, gemelli. Fritto, uova, fave, fagioli, granelli, gnocchi, mandorle, prugne, "i miei stivali", cordoni, zeri, O, collaterali, pigionanti, testicoli, e zarelli. Cosí in tutti e quattordici i rioni, per parlare in gergo, fino a ieri si sono chiamati a Roma(1) i Coglioni. Ma da oggi in avanti, spesso e volentieri li sentirete apostrofare pure Cecconi(2), per via di certa merda di Pensieri(3)."
(1) Biella (2) Paolini (3) Popolini
questaèsatira@rbg.troll
#6: Vate, Maestro, che arguzia, che bravo. Mi ricorda un celebre rubrichista del sabato molto ispirato (nel senso che spesso viene proprio qui, da me, a ispirarsi).
Sono alle lacrime.
E voglio l’amicizia di Michelle.
Fav1
Fondiamo il Michelle fan club !
fuori i nomi degli altri biellesi
CHE TRISTEZZA PERCHE’ SCENDERE CON I TONI COSI’ IN BASSO…
NON E’ BELLO MI DISPIACE PER TUTTI
questa poi mi fa ridere ancora di più…
gne gne gne
A.