Leggo sull’Eco di oggi (pagina 4, taglio alto: non on line, figuriamoci) che l’ex sindaco Vittorio Barazzotto sarà capogruppo del Pd in Comune. L’autore – Enzo Panelli – dimostra di avere usato fonti accurate, visto che non si beve il comunicato scritto dal partito con apparente nonchalance, in cui si parla di "forza, slancio e coesione per il futuro", ma racconta che nelle riunioni dei giorni scorsi i dirigenti biellesi "se le sono date di santa ragione".
Pare che il ruolo di capogruppo, infatti, fosse conteso dall’ex vicesindaco Diego Presa e dalla giovane stella del Pd biellese Costanza Mottino, che ha pure preso un bel mazzetto di preferenze.
Sorprendente: e non mi riferisco a Presa, infatti è nelle cose che l’ex vice tenti di fare le scarpe al suo ex capo. Teoricamente sarebbe anche lui sconfitto, ma si sa che in politica tutto è relativo. Mi riferisco invece alla Mottino: l’articolo dice quasi senza curarsene che era in ballo, per un ruolo vero e non di pura cosmesi anti età, una ragazza di 24 anni, neolaureata, già presente nella scorsa legislatura come consigliera, papabile assessora in caso le elezioni fossero andate diversamente. A me sembra interessante, anzi mi pare una notizia: non voglio rubare il mestiere a Panelli (tra i pochi a fare ancora informazione politica in questa città), ma mi sorgono spontanee alcune domande.
Da dove veniva questa candidatura? Era solo una boutade giovanilista o qualcuno tra quelli che contano qualcosa nel partito ci ha creduto? E quelli che invece l’hanno osteggiata, come hanno motivato l’affossamento di un segnale di rinnovamento che sarebbe stato così importante? Quale fattore (magari umano) è intervenuto per far convergere sul nome di Barazzotto (e archiviare l’ipotesi Mottino) i dirigenti che fino a due giorni prima "se le davano di santa ragione"?
Niente di scandalistico, qui, nessuna soffiata, solo lettura del giornale e voglia di porsi delle domande. Capisco che è un esercizio di cui si è persa l’abitudine.
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se in quei meandri asfittici qualcuno stava riuscendo, individualmente, a farsi strada, probabilmente è un “simile” e non una novità.
l’arcangelo
non capisco, in questo caso, la tua posizione. la trovi una occasione persa di ringiovanimento? la valorosa in oggetto, dicendente illustre del grande capozioeuroparlamentare, è una giovane intraprendente ma rappresentando proprio la discendenza interna della casta (parla anche in modo già molto politico nonostante la giovane età) non mi parrebbe proprio il fiore all’occhiello della ripartenza giovane…non che avere parentele altolocate debba essere una macchia, certo, ma il rinnovamento forse può essere anche altro…
Eh no. Valutiamo le persone in quanto persone e non in quanto parenti. Per piacere.
concordo pienamente. ma non puoi far finta di niente sul resto dell’analisi. se si parla di aria nuova, di schemi mentali nuovi, di approcci più “ingenui”, più “smalizizati” perchè servono al PD per riagganciarsi alla base, non si può far finta che un addestramento politico mirato e una abitudine ai linguaggi politici e al modi di fare politici (per quanto rispettabili e sapienti) non lascino alcun segno e rappresentino il miglior modo di innovare dai..
Caro anonimo, io non faccio finta di niente: dico che questa cosa potenzialmente interessante (e interessante al momento mi pare un requisito) andrebbe approfondita. Mi dai torto?
Caro commento 2. Nn voglio entrare nel merito dell’articolo e della discussione. Scrivo per un motivo molto semplice, la valorosa in oggetto è COSTANZA MOTTINO non LA NIPOTE DI SUSTA. Ha un nome un cognome e un cervello autonomo. Conosco Costanza, (tu sicuramente no a quanto leggo) e ti posso garantire che la “valorosa” a differenza di molti italiani, cerca di ritagliarsi una carriera senza nessun aiuto. usando solo le sue gambe. Il leggere che tu pensi queste cose di lei senza conoscerla fa ben capire che ancora prima di conoscere una persona vai subito a studiarne le parentele e raccomandazioni, forse per via della tua abitudine a cercarti rispetto e fiducia nel mondo ????????
quindi per una questione di rispetto anche nei suoi confronti, evita di sentenziare ” non mi parrebbe proprio il fiore all’occhiello della ripartenza giovane”.
un giovane del PD e amico di Costanza PARESCHI UMBERTO!!!!
non ti do torto…
rispondo a pareschi umberto che non ho sentenziato alcunchè e ho lasciato mille porte aperte a Costanza Mottino e ho precisato che non la conosco BENE, ma l’ho sentita alcune volte parlare e ci ho fatto i miei pensieri, sui quali puoi non essere daccordo ma che sono i miei pensieri. Come suggerisce l’autore del post ben venga un approfondimento ed impossibile dargli torto, ma giusto considerare anche il resto della riflesisione. La tua veemenza mi pare un filino sopra le righe e m rcorda da vicino le difese “di casta” attuate da e per i più “adulti” del partito. preciso che nessuno ha messo in dubbio la sincerità e la passione politica oltre che la serietàdella persona in oggetto, ma posto l’attenzione su una certa “attitudine” politica messa in relazione al rinnovamento giovane e “verso la base”.
capisco davvero a fatica poi “forse per via della tua abitudine a cercarti rispetto e fiducia nel mondo ???????? ” ma diciamo che non è il caso di tediare oltre con argomenti che non sono il focus del post.
rispondo a pareschi umberto. ho precisato che le opinioni espresse si riferiscono al fatto che non conosco BENE la persona in oggetto ma l’ho sentita parlare diverse volte e mi sono fatto i miei pensieri, che potrai non condvidere ma sono i miei. preciso nuovamente anche che nessun giudizio è stato dato relativamente ad una persona, alla sua passioen politica, alla sua sincerità, al suo sbattimento, ma è stata posta una riflessione sulla relazione tra una certa attitudine “politica” e la necessità di rinnovamento dalla basee verso la base. la soluzione è sicuramente l’approfondimento invocato dall’autore del post. per il resto la tua veemenza mi pare un filino sopra le righe e mi ricorda tanto le difese “di casta” recentemente manifestateci dagli “adulti ” del partito. non starò, dato che non è la sede, ad accapigliarmi con te sulla frase “forse per via della tua abitudine a cercarti rispetto e fiducia nel mondo ???????? ” che mi hai voluto riservare perchè non credo interessi ai lettori di questo blog ma la tua aggressività mi spaventa.
chiedo scusa per la doppia pubblicazione, ma ho dovuto riscrivere tutto perchè il coputer se lo era mangiato! se paolocoss lo desidera elimini pure il primo post grazie!
parla la diretta interessata Costanza. E’ veramente desolante pensare alla continua vostra malafede sull’impossibilità che una giovane solo perchè nipote di un politico non possa autonomamente fare il suo percorso e non possa rappresentare una fonte di rinnovamento.
Non siete altro che la testimonianza di un modo di pensare, cieco e disilluso sulla politica ma non solo, questa ormai è la vostra forma mentis e vi apparirà sempre e dico sempre strano che un giovane anche se parente di Qualcuno possa fare la sua strada da solo. Io però, sono tutto questo, lo so che è difficile affrancarsi da questa parentela, ma prima di dare opinioni, lasciatemelo dire superficiali e anche banali, informatevi di chi sono e di cosa faccio.
Mi dispiace poi deludere le vostre attese, ma il giornale in questo caso non è per nulla una fonte attendibile primo perchè non sono stata io a propormi, secondo Presa era d’accordissimo, terzo sono io ad aver fatto un passo indietro perchè consapevole di non essere ancora pronta. Come vedete anche in politica non c’è sempre la brama di occupare la poltrona.
Ringrazio la diretta interessata per l’intervento, che non necessita di ulteriori aggiunte. Tornerei quindi a bomba, e cioé all’argomento del post: è di interesse generale che certe questioni interne al partito vedano una luce un po’ più pubblica? Possono o no contribuire alla formazione delle opinioni di tutti? Secondo me: assolutamente sì.
scusate. L’anonimo di prima serebbe l’edo tagliani. Ho scordato di firmare. Riciao
mettiamola cosi, conosci Peppino Impastato?? anche lui era candidato e stava facendo la sua strada in politica. Tu come lo ricordi come il figlio di Impastato o come Peppino??? secondo te Peppino sarebbe stato contento dopo tutto il sacrificio che stava facendo di essere ricordato come il nipote di Tano e non come peppino?
Il paragone qui è eccessivo ma il senso è quello!
se mi sono scaldato tanto è perchè sn stufo di raccogliere quest’idea tra la gente e perchè io stesso ne sono vittima nel mio campo lavorativo. mi dispiace che la ma violenza ti abbia impaurito ma mettiti un po nei panni della valorosa. è tristissimo sapere che anche se senza malizia e senza cattiveria cmq si possa pensare ” va bhe lei è la nipote di susta”. Non sarebbe meglio pensare ” chi cazzo glielo fa fare a 24anni?”"
umberto pareschi
Ah umbé? Ma non è che, poco poco, con la Costanza ce stai a po’và (non ti incazzare… sdrammatizzavo!)
edo
lol, ma va la ho 23 anni e sn fidanzato da 8….. Non voglio neanche fare il Bondi o il Fede della situazione solo che conosco costanza, e credo che lei possa fare bene a questo partito, partito in cui credo molto ma che se nn cambia qualcosa è destinato a morire. UMBO
Che Costanza Mottino sia preparata e una figura nuova nel panorama politico locale nessuno lo mette in dubbio. Ci mancherebbe. ma pensare ad un rinnovamento in questi termini è un insulto alla parola stessa. Vogliamo rinnovare? Allora facciamolo sul serio. iniziamo a guardarci in faccia e rinnoviamoci nel profondo. La nipote di, per quanto valorosa possa essere, mi sembra una scorciatoia verso qualcosa che di nuovo non è.
Roberto Biagioni
vai roberto dimmi come rinnovare! ma nello specifico dico io. metti nomi cognomi strategie metodi! io tutte orecchie. ma permettermi dire di no e nn proporre nientenn è molto difficile.
cito ” Vogliamo rinnovare? Allora facciamolo sul serio. iniziamo a guardarci in faccia e rinnoviamoci nel profondo.” DIMMI COME! io sn qui ad ascoltare
Biagioni, nel dire quel che hai detto hai usato motivazioni loffie. Non siamo qui a menarcela con “rinnoviamoci nel profondo”. Io la metto giù un po’ più liscia:
C’è crisi? C’è.
Vogliamo far provare ad altri? Sì.
C’è qualcuno che potrebbe dire la sua? Sì.
E allora vogliamo, per favore, cazzo, vi spiacerebbe tanto, per cortesia, porca pupazza, almeno un pochino lasciar fare?
Il resto sono solo menate. Menate “profonde”, ma sempre menate.
Intanto ha parlato la protagonista; con toni diversi sostenitori ed oppositori, bilancio positivo per il “mezzo” blog, evidentemente è una strada percorribile ed un confronto in presa diretta
entrando nel merito, potrebbe anche essere che coniugare il confronto con la parentela blasonata eviti i rischi che qualcuno paventa
A.
Rispondo ad anonimo. Hai ragione criticare e non proporre niente è assolutamente banale. Credo però che esprimere dei dubbi sull’opportunità che la Mottino si candidi ad impersonare quel cambiamento che tutti auspichiamo sia legittimo. Non conosco personalmente questa persona ma credo che per cambiare le cosa sia necessaria anche una certa coerenza che l’essere la “nipote di” non possa garantire. Se il figlio di Pichetto domani diventasse il leader locale del Pdl cosa diresti?
Rispondo a Paolo.
Rinnovarci nel profondi significa avere il coraggio di chiudere con una classe dirigente e dare spazio alla gioventù che sono sicuro sia pronta a subentrare. Il problema è che questa genta non ha alcuna intenzione di far provare ad altri se non a parole.
Risposndo a Paolo.
Se le mie motivazioni appaiono loffie le tue mi appaiono ingenue. Credo che la classe politica del Pd biellese sia tutt’altro che vogliosa di lasciare spazio ad un rinnovamento.(ovviamente questo vale per tutti i partiti). Sarebbe bello se dopo ogni sconfitta così netta gli sconfitti avessero il coraggio di lasciare spazio ad altri. Credo che in altri paesi ma non in Italia questo sia possibile. Tu lo sai meglio di me che a parole siamo tutti bravi 8 vedi il caso Wilmer)
I commenti di chi (anonimi vari e Biagioni) misura Costanza Mottino sulla base delle sue parentele, confermano cio’ che dice: puo’ anche essere una sfiga avere uno zio come Susta. Tantpo per dirne una, se vuole fare politica e’ talmebte “marchiata” a priori che la identificano con la continuita’ anche se ha 24 anni e magari la pensa molto diversamente dal blasonato zione (nel PD, se non erro, c’e’ gente che va dal vecchio PCI alla vecchia DC e non lo vedono proprio tutti allo stesso modo…).
Ora: o quel diavolaccio di Susta ha trovato il modo di clonarsi per impestare il mondo di sui “eredi-copia” e portare a termine un piano malvagio che neanche Hidalgo e la flotta di Vega, oppure ha ragione Cosseddu: e facciamo provare qualcuno che non siano sempre i soliti! Se Costanza, nella prossima legislatura, trovera’ spazi, dira’ cose intelligenti e non si tramutera’ in uno dei tanti consiglieri sordomuti, allora potra’ essere una delle persone in grado di cambiare (anche poco, che gia’ sarebbe tanto) qualcosa.
Aggiungo e concludo: l’aver masticato politica ed aver avuto la (dubbia) fortuna di aver affrontato argomenti da “res publica” in famiglia, non e’ contrario al rinnovamento. Il rinnovamento va fatto con gente capace, non col primo che passa per strada (l’improvvisarsi, come ben dimostra la storia recente della Repubblica Italiana, puo’ essere persino peggio dell’incancrenirsi). E la gente diventa capace quando va a scuola: non e’ detto, pero’, che gli allievi siano fotocopie dei maestri. Anzi: di solito e’ l’esatto contrario.
(per Paolo: se scrivi ancora una volta porca pupazza, giuro che quando torno in Italia ti bacio in fronte. Sono commosso)
All’anonimo con motivazioni loffie (se vi firmate, magari anche solo siglando o usando uno pseudonimo, e’ piu’ semplice capirsi): perche’ si fa confusione tra rinnovamento e sconfitta? I vinti devono lasciar spazio all’interno del partito e magari creare quella scuola politica in grado di produrre intelligentie nuove (nuove politicamente parlando, non anagraficamente).
A livello istituzionale, chi ha perso le elezioni deve fare opposizione, perche’ e’ stato chiaramente scelto dalla cittadinanza come suo rappresentante. Mi spiego: se ho votato Barazzotto, la Mottino o chiunque altro, voglio che rappresenti le mie istanze in consiglio comunale (o al governo) e mantenga le promesse fatte in campagna elettorale.
Diverso, invece, l’aspetto politico e non meramente amministrativo: e’ dalle sezioni di partito (in linea teorica, la base) che si deve cominciare a rinnovare. E rinnovare significa ascoltare, dare spazio e persino (orrore a dirlo!) insegnare il mestiere della politica. Il “nuovo” non significa l’impreparato o l’incompetente. Significa evitare di avere un D’Alema ai vertici quando ci sono delle Serracchiani (tante, non sto mitizzando il singolo) che dopo anni di gavetta adesso potrebbero emergere e invece si ritrovano schiacciate dalla gerarchia del partito.
Riassumo: gli sconfitti alle urne hanno un impegno da mantenere, soprattutto di carattere amministrativo. Nel partito, invece, quelle stesse persone dovrebbero facilitare il ricambio generazionale in vista delle prossime elezioni. Che non abbiano voglia di farlo, mi pare chiaro: sono due settimane che sprechiamo inchiostro per dire esattamente quello.
edo
Il problema, e con questo post rispondo ad Edo, è che la sconfitta riesce a produrre una critica solo superficiale della classe dirigente di un qualsiasi partito. Sembra quasi che, nello specifico, il Pd non riesca a produrre figure pronte ad accollarsi l’onere di affrontare nuove battaglie.
Biagioni
Rispondo al commento 25. Hai ragione spesso gli allievi sono diversi dai loro maestri. Però il punto in questa discussione è capire se oggi la Mottino rappresenti qualcosa di affidabile e diverso dal passato. Secondo me hai ragione quando dici di vedere come lavora in questa legislatura e chissà che alle prossime amministrative possa veramente rappresentare quel nuovo che in tanti auspicano.
Per Biagioni.
Concordo, anche se credo che la cosa non riguardi solo il PD, ma sia generalizzata.
Saro’ qualunquista, ma faccio storicamente risalire il “disastro” delle scuole politiche al post-tangentopoli e alla seconda Repubblica. Ricordi quando dire “partito” sembrava dire “merda” (e allora ecco tutto un fiorire di movimenti, coalizioni. circoli e via dicendo)?
Si e’ buttato via il bambino con l’acqua sporca. Quando il “partito” era qualcosa di vivo e di presente, dai bar al dopo lavoro, dalla bocciofila alle parrocchie, la partecipazione popolare (elevata) era spunto per dibattiti veri e serrati anche nelle sedi periferiche. Da li’, con un po’ di gavetta e con un palco per parlare (che era un tavolaccio nella sede sfigata di Camburzano o di Borgosesia), il rinnovamento prendeva forma, anche se sempre e comunque contrastato dai “vecchi” per motivi che non esito a definire umani e fisiologici.
Poi tutto e’ cambiato. I partiti sono diventati sinonimo di “tangenti”. La parola “politica” ha preso accezioni sempre piu’ demoniache. Faceva quasi schifo pronunciarla (erano i primi anni 90). Ecco allora i circoli di Forza Italia, la politica mediatica (con i candidati reclutati tra conoscenze personali o professionali, ma mai attraverso un vero processo democratico. I comizi che diventano spot, il dialogo che diventa slogan). La disaffezione della gente e la miopia della sinistra, che invece di “capitalizzare” il suo saper vivere in mezzo alla gente ha prefeirto giocare sullo stesso piano dell’avversario (mendicando 40 secondi di TG con garante della par condicio) hanno fatto il resto. E’ cambiato un intero sistema, insomma.
Hai ragione. Il PD non riesce a produrre figure nuove, ma questo e’ un problema strutturale ormai diffuso a tutte le formazioni politiche.
Tanto per essere biechi, sarebbe il caso di approfittarne. Concludo con una bestialita’: se chi tiene le redini dei partiti non vuole mollarle per questioni di prestigio e potere personale, forse bisognerebbe sussurrare loro (malignamente) che il cambiamento potrebbe essere l’unica strada in grado di portare alla vittoria e, dunque, l’unico modo per garantirsi una soppravvivenza tra un incarico qui, una nomina la’, un consiglio d’amministrazione dietro l’angolo…
(non vado oltre per non fare la figura del nipotino di Craxi)
edo
Non posso che rallegrarmi per la discussione, e intervengo (per far 30 sperando che qualcuno faccia 31) con una questione di metodo: “vediamo come lavora nei prossimi 5 anni” non è un’opzione, perché come diceva quel tale nel lungo periodo saremo tutti morti. La “nipote di Susta”, tanto per citare chi crede di aver detto chissà quale originalità, ha già fatto cinque anni da consigliera di maggioranza, cosa che alla sua età non è poco (sedere in consiglio è una roba di una noia mortale, tra l’altro). Farne altri cinque sui banchi opposti non è sufficiente: deve avere la possibilità di ricoprire un ruolo più visibile, e questo può avvenire solo se qualcuno che ci ha già provato si fa da parte. Dopodiché gli elettori giudicheranno. Giudicarla a priori o in base agli zii è un esercizio di malafede bello e buono, e chi lo fa invece di partecipare a un dibattito sul rinnovamento dovrebbe andare a discuterne al bar, dove sicuramente troverà altri come lui a dargli ragione. Mi piace pensare di essere pragmatico, e mi interessano le opzioni percorribili: questa lo è, e non è che se ne vedano molte altre. A far la gara dei distinguo siamo tutti molto bravi, l’unico problema è che nel frattempo non so voi ma io invecchio e muoio, quindi sarei per provare a tentare il tentabile, per cortesia.
ahhhh, seguendo un pò ciò che dice l’edo, sarebbe bello se anche nei bar si parlasse ancora di politica!! vorrebbe dire che magari l’interesse sta rinascendo..e poi anche in quel caso potrebbe essere una gavetta: fai un pò di scuola al bar e poi se sali di grado sei ammesso sul blog di Popolino! e per il resto, ben venga tutto ciò che Costanza farà di buono in 5 anni e se sarà lei la nuova leader del Pd, ben venga! alla faccia di suo zio e dei suoi “malfidati” detrattori, ai quali non resterà altro che sbronzarsi al bar…
Quello che può fare il popolo del blog è aspettare che la giovane Mottino tiri fuori gli attributi per ritagliarsi quel posto al sole che le consenta di avere un maggior peso nelle decisioni future del partito. lo so anche io che non è una grande opzione e che di questo passo tra cinque anni molti di noi saranno, non dico all’altro mondo, ma almeno stanchi di questa tiritera però non credo che con le nostre proteste questi marpioni della politica si facciano da parte permettendo alla gioventù di mettersi in evidenza. Sarei molto felice che la protesta della base portasse al rinnovamento ma la vedo dura…
Biagioni
Solo un chiarimento, perché non è detto che tutti sappiano alcune cose importanti…
Costanza Mottino è un membro dei Giovani Democratici, di cui non è neppure lei segretaria. Di puntare su di lei perché fosse rieletta è stata decisione collettiva nostra, un gruppo di ragazzi che in questi anni ha lavorato per costruirsi opinioni e idee sul Biellese, sulla politica, sulle sorti del Centrosinistra. I Giovani Democratici hanno puntato anche su un’altra candidatura, ma sapevamo che ci si trovava in una situazione molto difficile dal punto di vista elettorale, e eleggere una persona sarebbe già stato molto. Costanza Mottino ha discusso ed elaborto con il gruppo giovani le sue proposte programmatiche, la lettera da mandare ai ragazzi; i giovani hanno fatto campagna elettorale nelle scuole, abbiamo coinvolto gruppi musicali, reti di amicizie e di volontariato. Così Costanza Mottino ha preso i voti. Così i Giovani Democratici credono d’aver fato un favore all’elettorato del centrosinistra tutto, ma in generale alla città. Venite ai Giovani Democratici ogni sabato pomeriggio in sede PD o vedete il nostro gruppo su facebook. Autonomi dal PD, a volte dimenticati, altre volte seguiti, qualche volta tirati per la giacchetta, sostanzialmente rispettati nelle nostre scelte autonome. Costanza ha messo in gioco cinque anni di esperienza e ne ha fatto patrimonio collettivo, nostro e di tutti coloro che volessero avvicinarsi a noi. Personalmente credo che si debba ragionare non solo sul rinnovamento, ma anche sulla qualità dello stesso. Per noi una candidatura non sostenuta da idee e progetto si chiama cooptazione o esercizio di stile; non ci interessa. Inoltre,un vero rinnovamento pè giocato sempre sul piano della collettività: avremmo bisogno di meno opinionisti e giudici e più lavoratori che vengano a confrontarsi, a tirare fuori le idee, a costruire i progetti insieme. Noi al rinnovamento ci crediamo e ci lavoriamo coi contenuti.
Paolo Furia, membro di segreteria Giovani Democratici del Piemonte