Cosa succederebbe se tutta questa storia… fosse solo un test?
Se una mattina mi fossi svegliato, ancora dolorante per aver perso le elezioni, e avessi pensato, semplicemente: cosa posso fare?
Se avessi analizzato le stituazioni in cui mi sono trovato nelle ultime settimane di campagna elettorale, e in particolare avessi pensato al Pd, il partito che in assoluto sono più propenso a votare? Mi sarei guardato in giro, e avrei buttato uno sguardo oltre Biella, verso quelle persone che seguo da tempo nel dibattito su cosa dovrebbe essere questo partito. E avrei trovato ovunque le stesse conclusioni: necessità di rinnovamento, candidature sbagliate, scelte operate in base alle manovre delle correnti, disinteresse verso il bene comune, faide e boicottaggi trasversali.
Poi avrei riguardato verso Biella, ma senza trovare riflessioni sul perché si è perso, sugli errori che possono essere stati fatti. Solo ringraziamenti ai sostenitori, pacche sulle spalle e "bravi tutti".
A questo punto mi sarei detto: cosa succederebbe se, mentre tutti sono occupati a far finta di niente, uno fuori da tutti i giochi scegliesse una questione, un tema qualsiasi purchè legittimo, e decidesse di parlarne in pubblico, con la massima educazione ma anche con decisione?
Mi sarebbe venuto in mente uno scenario, piuttosto prevedibile.
Fase 1 – L’interessato risponderebbe, portando le sue argomentazioni, contestando le premesse, rifiutando le argomentazioni, con grande civiltà. Fin qui tutto bene, anzi benissimo, ci mancherebbe. Poi, si dileguerebbe dal dibattito che ne segue, lasciandolo ad altri.
Fase 2 – Per prima, si muoverebbe la parte soft della base: arriverebbe di corsa in difesa del proprio candidato, ma senza ancora ben aver capito quale sarà il livello della discussione. Sarebbero solo battutisti innoqui: "ma perché non ti occupi di Berlusconi", "c’è ben altro a cui pensare", "continuiamo a farci del male", eccetera. Gente a cui basta rispondere "vai a giocare in cortile, che gli adulti debbono parlare".
Fase 3 – Subito dopo, arriverebbero quelli che capiscono l’antifona e sanno di dover entrare nel merito. E lo farebbero, con argomenti che non condivido ma che sono ben spiegati, e che sono estremamente civili. Solo che, contemporaneamente… (vai alla fase 4)…
Fase 4 – Contemporaneamente, dai dirigenti biellesi del Pd partirebbero tutta una serie di telefonate a persone che mi conoscono, a persone con cui ho collaborato. A cui, ovviamente, per prima cosa verrebbe chiesto "ma chi cazzo è questo qui". Dopodiché – e questo mi dispiacerebbe molto – costoro sarebbero accusati di essere gli ispiratori occulti di chissà quale manovra interna. Cosa che non sarebbe vera: si tratterebbe di una mia idea, mi sarei tesserato per porre la questione con una legittimità ulteriore – anche se in democrazia non dovrebbe servire l’iscrizione a un partito per potersi esprimere – e avrei agito in totale autonomia, e solo per un’esigenza personale. Ma per loro, abituati alle congiure e alla sola motivazione dei loro sordidi e bassi appetiti, questo concetto sarebbe inconcepibile. Quindi, passerebbero a minacciare coloro che hanno la sola colpa di essere in politica e di conoscermi: "o lo fermi, e lui ritratta, o sarà guerra". Bum. I miei amici, spero, risponderebbero "ma vai a caghèr".
Fase 5 – Infine, facendo tremare le colonne del cielo, scenderebbero in campo gli hezbollah, i combattenti fanatici. Con un compito molto semplice: screditare la persona, con qualsiasi mezzo, con qualsiasi bassezza.
E veniamo a stanotte: mi sveglio alle 4, per banali bisogni corporali, e scopro dal Blackberry che alla discussione sviluppatasi dietro alla risposta di Ronzani si sono aggiunti dei pareri, col favore delle tenebre… E che il soldatino Andrea Stroscio ha scritto questo intervento:
Quello che uno vota è più o meno segreto, quello che uno dice no. Sulla base di quello che ti ho sempre sentito dire ho sempre pensato che tu, nella migliore delle ipotesi, votassi alleanza nazionale o più a destra.
Sarei un fascista, capito la raffinatezza? Capito il livello? E tutto questo, si badi, perché ho alzato la mano e fatto una domanda.
Se tutta questa storia fosse solo un test, io ora potrei fermarmi e dire: vedete come funziona? Vedete come si svolge il dibattito democratico all’interno del partito omonimo? Vedete come sono non solo violenti e in mala fede, ma anche come sono fessi, come ci cascano con facilità, loro e tutta l’esperienza che millantano di avere? A voi le conclusioni.
E’ questa la gentaglia che volete alla guida del Pd?
(Nota bene: questa non è un’esercitazione)
ti dirò, mi pareva strano che una presa di posizione oggettivamente sensata e motivata fosse accolta con spirito critico anzichè col prevedibile “dagli all’eretico” era quello che ti chiedevo l’altra sera, rispondendo alla domanda retorica apposta in calce: e come si sloggiano dai coglioni questi culidipietra/culidipietra in divenire?
Hai colto in pieno il problema del PD (in tutta italia), bravo. Rilancio anche io la domanda: come fare per cacciare questo tipo di persone?
Riprendendo l’affermazione del soldatino Stroscio che ha scritto: “Quello che uno vota è più o meno segreto, quello che uno dice no” io non so cosa abbia votato ma in compenso ho sentito molte sue stronzate (dette per seminare zizzania e spostare l’attenzione dai veri problemi) e tanti suoi silenzi (per non arrivare a una soluzione dei problemi medesimi)
dodo
Appoggio tutto: appoggio il Popolino che fa informazione locale, appoggio (seppur meno volentieri: tifo per i cani sciolti io, non me ne abbia a male Thabo…) il Popolino tesserato che fa domande legittime (legittime anche da cittadini semplici senza iscrizioni, concordo con te su questo)… continua così.
Mi sfugge dove si stia svolgendo la discussione: su facebook non vedo traccia degli interventi di Ronzani e Stroscio…
Ecco il link della discussione seguita alla risposta di Ronzani (ma per leggerla bisogna essere suoi “amici”):
http://www.facebook.com/note.php?note_id=89516830731&comments
ed ecco il link del gruppo su Facebook:
http://www.facebook.com/group.php?gid=191995675173
45 iscritti in questo momento, in meno di due giorni…
Ciao Paolo,
qualche tempo fa hai scritto:
“I casi sono tre. Questo sbocco potrebbe avvenire all’interno del Partito Democratico, per naturale avvicendamento delle classi dirigenti, in senso generazionale ma non solo: possibile, ma non probabile, almeno per quel che si è visto finora. Oppure, il partito collassa su se stesso e questi brillanti ragazzi si trovano a gestirne le macerie: non proprio auspicabile, ma del resto anche la situazione corrente è quel che è. Terza ipotesi, a un certo punto ci si rompe le balle e si sceglie di far qualcosa altrove, magari partendo da zero e in uno spazio del tutto nuovo, costruito su misura: sarebbe un’ulteriore frammentazione potenzialmente dannosa, ma potrebbe arrivare quel giorno in cui la misura è colma, e non c’è più altro da dire”.
Beh…più colma di così!
Io credo nella terza ipotesi e credo che questo sia auspicabile anche al centro e a destra: perché una persona che non è di sinistra deve per forza votare o razzisti o postfascisti o piduisti o amici di mafiosi o persone “subordinate” a tutti questi?
(solo apparentemente è una questione che “non tocca” i democratici di sinistra)
Qualcuno ha detto: “La situazione dei partiti in Italia è putrefatta, non è curabile, non può andare avanti. I partiti sono pure macchine di potere clientelare, niente di più. E non si riformano: o muoiono o continuano così, perché non c’è nessuna capacità di rimetterli in ordine”.
Quoto.
Detto questo ti auguro un buon weekend!
Viva Popolino!
Riccardo