18 MAGGIO 2009

Il fine giustifica Christian Rocca

Christian Rocca è il miglior giornalista italiano inviato in America che ho il piacere di leggere. E ne leggo parecchi. Se faccio il confronto con altri media nazionali, è l’unico ad attenersi ai fatti e a rispettare la materia, mentre la maggior parte degli altri fanno come quei giornalisti stranieri che descrivono l’Italia come una terra di pizza e mandolini. Sono una buona parte, per la cronaca.
Rocca sostiene di essere di sinistra, e scrive principalmente per il Foglio. Non vedo nulla di male in questo, il Foglio è – o forse era, ultimamente è peggiorato – il migliore se non l’unico quotidiano d’opinione in Italia ad essere contemporaneamente in grado di raccontare e argomentare a un livello molto ma molto elevato. E molti dei suoi collaboratori sono al top della professione nel nostro Paese. E’ un giornale di destra, quindi non ne condivido la linea editoriale, ed è di proprietà del Presidente del Consiglio – per la precisione della moglie, ma qui la storia diverrebbe complicata. Ciò malgrado, mi ritengo abbastanza adulto da poter apprezzare un prodotto editoriale che ritengo ben scritto, anche se è di Berlusconi.
Nel caso degli articoli "americani" di Rocca, ad esempio, il fatto che la testata abbia il padrone che ha importa poco. Importa moltissimo, invece, che l’autore dimosri un pizzico di fiducia nell’intelligenza del lettore, senza cercare di vendergli stronzate stereotipate in serie come fanno ad esempio Stampa, Corriere e Repubblica, che su questi argomenti, fidatevi, non hanno molta credibilità.
Rocca ha anche un blog, Camillo, che seguo da molti anni ormai, e grazie al quale è possibile scoprirne anche il buon gusto in fatto di jazz, le frustrazioni di juventino, il senso dell’umorismo. Per dire che è anche un tipo interessante, divertente.
Questo come premessa: come si dice, excusatio non petita… E infatti.
Da quando alla Casa Bianca c’è un nuovo inquilino, sfortunatamente, al pari dei giornali di destra americani e di Fox News, il Foglio – e quindi Rocca – si sono lanciati in un duplice impegno: primo, dimostrare che le scelte del 44° presidente non sono poi così diverse da quelle del predecessore; e, secondo, che in fondo in fondo le decisioni pur apparentemente atroci di Bush Jr. erano le migliori possibili.
Per dimostrare la prima tesi vengono isolati alcuni commenti o iniziative, in un contesto di cambiamento che è invece abbastanza evidente, mirando a smontare quell’immagine a metà tra Gandhi e John Lennon che molti si sono fatti di Obama. Il problema è che quell’immagine l’hanno costruita soprattutto i giornali cazzari, i folli reportage di Repubblica, mentre Rocca ha sempre spiegato che era sbagliato farsi quel tipo di illusioni, che nessuno diventa presidente Usa senza un solido di pragmatismo. E quindi non si capisce perché oggi Rocca debba ritornare sui suoi passi per dare credito strumentale a un sensazionalismo cristologico obamiano che proprio lui aveva cercato di smorzare.
Se la prima è una faccenda veniale, la seconda è piuttosto seria, perché proprio nel giorno in cui Rocca pubblica un pezzo intitolato "E se lo stronzo avesse ragione?", in cui ci si chiede se Dick Cheney non abbia visto giusto, a torturare la gente per rendere l’America più sicura, spuntano delle nuove foto dalle prigioni destinate ai cosiddetti prigionieri speciali. E non sono belle immagini.
Allora, se Rocca è di sinistra, dovrebbe chiedersi se essere di sinistra contempli anche Machiavelli, se quindi il fine giustifichi i mezzi, anche nel caso della tortura (e le foto mostrano chiaramente che non si tratta solo di waterboarding, l’annegamento simulato che molti Repubblicani si ostinano a non considerare tale), pur di tenere i propri cittadini al sicuro: posto che secondo molti analisti le torture falsano le informazioni ottenute e non rendono più sicuro proprio nessuno. E so bene che anche il Congresso, anche i Democratici in un certo momento hanno saputo, o fatto finta di non sapere, che il lavoro dell’intelligence stava andando in quella direzione: ma quella fase è passata, il Paese ha girato pagina, e parafrasando il folle predicatore di Quinto Potere, è incazzato, e tutta quella merda non la sopporterà più.
Ecco, per la stima che ho di Rocca, se lo chieda pure lui, se intende sopportare ancora quella merda.

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