Man mano che i video vengono caricati, e man mano che li riascolto, mi rendo conto che nel delirio dei tre giorni trascorsi a Reggio mi ero perso dei bei pezzi, mi rendo conto che ancora non ne ho scritto perché continue e altre sono le cose di cui occuparsi ora, e che però devo, e infine mi rendo conto che siamo stati bravi, molto.
Lo scrivo tardi la notte, perché non se ne accorga nessuno che un po’ me lo dico anche da solo, e perché non faccio una dormita normale da giorni e giorni, e ho gli orari tutti sballati come quando per lavoro viaggiavo tanto e il jet lag mi sballava quello che si chiama il ritmo. Ecco, e allora penso che è proprio così, che è un viaggio, che sarà lungo, che avrò i postumi da jet lag ancora e ancora. Ma che non perderò il ritmo.
A questo punto della storia, mi rendo conto che mi sono iscritto al Pd quattro anni fa, che mi sembrano una vita. Che tra una settimana avrò quarant’anni, e che mi sembra il momento giusto per arrivare al dunque di un sacco di cose. Mi rendo conto che partecipare al congresso nazionale del mio partito, come quattro anni fa, ma in modo un po’ diverso, è un bel modo di arrivare al dunque, e mi rendo conto che è una fortuna che questo io e altri ci ritroviamo a farlo con Pippo Civati. Poi mi rendo conto che non lo facciamo solo con Pippo Civati, e per questo torno a Reggio, torno al punto da cui sono partito, e mi rendo conto che ormai ho partecipato e ho contribuito a organizzare un bel po’ di cose, in questi anni.
Mi rendo conto che ne ho scritte, di cose, e mi rendo conto che, come me, quelli che lo fanno con me hanno tenuto il punto, e mi rendo conto che mai, per nessuna ragione, discutendo con Pippo ci è mai nemmeno per sbaglio venuto in mente di prendere una posizione che fosse meno che coerente con le cose che crediamo nel profondo. E questo è per me molto importante, dovrebbe esserlo per tutti. Mi rendo conto che con tanti che prima erano conoscenti, poi sono diventati amici e poi fratelli e sorelle, abbiamo fatto i salti mortali e organizzato cose piccole, cose difficili in cui non sapevamo come pagare qualche cento euro di spese, ma ci siamo sempre e comunque divertiti, e cose più grandi che rischiavano di passare alla storia, ma se guardo al lungo periodo arrivo a dirvi che non si sa mai, e un giorno comunque io ci farò un libro, e tutte quelle cose le racconterò, anche solo per il gusto di farlo e la complicità di chi c’era e forse le leggerà.
Mi rendo conto che abbiamo sempre tenuto la mente aperta, che abbiamo sempre cercato di parlare con tutti, che abbiamo cercato le intelligenze e che abbiamo sempre tenuto un livello alto, o almeno ci abbiamo provato, anche quando era difficile, anche quando abbiamo ricevuto qualche no.
E mi rendo conto che lo faremo ancora e che l’abbiamo fatto anche a Reggio, perché quando metti su un palco Tocci Ranieri Zampa Barca Civati il livello è alto, e soprattutto hai detto tutto o quasi, e sei contento di far parte di quel tutto. Mi rendo conto che abbiamo sempre cercato quelli che fanno le cose giuste e abbiamo sempre cercato di dare loro l’occasione di spiegarlo, che poi è quello che vorrei facesse il mio partito. Mi rendo conto che quando inviti Dino Amenduni e lui ti racconta che la comunicazione di massa è importante, certo, ma che in futuro conteranno sempre più le relazioni tra le persone, ebbene mi rendo conto che forse in fondo lo sapevo già, ma è bello sentirlo confermare da qualcuno che ci si è applicato con metodo. E mi rendo conto che quanto fai dialogare Renato Soru e Juan Carlos De Martin di democrazia e di quella cosa strana che sto usando ora per pubblicare queste righe e che ci ha cambiato la vita a tutti, anche a quelli che fanno finta che non sia cambiato niente, significa che hai capito delle cose, e che le vuoi condividere, altrimenti non serve a nulla averle capite. Che poi è un po’ il succo di tutto quanto.
Di tutto questo e di più ancora mi rendo conto, di molto altro evidentemente no, e dopotutto nessuno può prevedere il futuro. Ma mi rendo conto che la cosa non mi preoccupa, e tanto basta.
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Grazie Paolo,
si fa così a rendere migliore il mondo, creando un immenso valore, a prescindere!
dietro ogni grande uomo c’è un grande paolo cosseddu. ah no, ce l’abbiamo solo noi!”
Ed è stato molto bello essere lì, in mezzo a tante persone che con umiltà e serietà erano venute per ascoltare, conoscere e riscoprire un Partito che non è quello che fa le comparsate in TV.
Il problema è che non siamo consapevoli, o forse non vogliamo ammetterlo perchè troppo impegnativo, che se è “uno vale uno” è più realistico ed efficace che “è la somma che fa il totale!”.
Resta a noi Partecipantimilitanti (senza trattino) tirare le somme.
sono d’accordo, ma sto aspettando di risentire o anche meglio di avere trascritti gli interventi di Filippo Taddei e Rita Castellani. Il primo è SOSTANZIALMENTE dirompente. Dico che andrebbero trascritti perché le cifre si capiscono meglio quando si LEGGONO..
Moto di orgoglio!! Per esserci stata e….per la foto!
Dove si prenota una copia del libro?
Da Albinea a Reggio il salto è stato davvero grande!
Un anno vissuto intensamente e, come dice Paolo, cercando di tenere il punto.
Mentre ad Albinea ero da sola e non conoscevo nessuno, a Reggio è venuto il mio compagno la prima sera, il sabato un’amica da Bologna e ho persino incontrato la maestra elementare di mio figlio che non vedevo da dieci anni. Un piacevole senso di famiglia, di comunitá.
Dimenticavo Paolo ( Nori ) che dopo la sua bella performance, sudatissimo, ci ha abbracciate dicendo: ” Che bello vedervi qua”.
E ho fatto pace con Cosseddu. Bravo, bravissimo, i quaranta li porti bene, io te ne davo 35.
Bellissimo, tre giorni intensi, costruttivi e, soprattutto per un deluso di 42 anni, veramente stimolante da farti dire: va bene voglio crederci ancora e con Pippo oggi più di ieri!