5 SETTEMBRE 2012

I volonterosi cronisti delle beghe

Dare addosso alla classe dirigente del Pd, lo dico a scanso di equivoci, per prima cosa è giusto. E’ sacrosanto. Ma è diverso, quando lo si fa dal basso, rispetto a quando se le danno tra di loro, e in quel caso è anche redditizio, in termini di visibilità, questo bisogna ammetterlo.
Da un certo punto di vista, ai media si offre su un piatto d’argento un meccanismo narrativo comprensibilmente attraente: il conflitto è più interessante da raccontare, e come litighiamo noi del Pd pochi al mondo. Il conflitto è una notizia in se, è vero, ma qui non è solo questione di solleticare i riflessi o gli istinti dei cronisti. Forse c’è dell’altro.
Insomma, quando ci sono in ballo professionisti illustrissimi che hanno una lunga frequentazione col potere – con ogni tipo di potere – e poi grandi giornali, e grandi gruppi editoriali, gruppi industriali e patti di sindacato, quelli sì reali ed espliciti, come quello che governa il Corsera, è impossibile non chiedersi se non ci sia qualcosa di più, sotto a questa curiosità spasmodica per le beghe di un partito, per chi le provoca, e per il modo forse interessato con cui vengono raccontate.
Viene da chiedersi se non ci sia un pezzo di questo Paese, un pezzo molto potente, tutto sommato personalmente interessato a scatenare un principio di caos primordiale e distruttivo in quello che al momento è il primo partito d’Italia, che è pur sempre un partito di sinistra, e che dopotutto probabilmente si appresta a governare. Con che scopo? E chi lo sa. Per dividerlo, indebolirlo, ridurlo a un ruolo minore. Per tenersi Monti (“avete visto che casino il Pd? Meglio proseguire col Governo attuale”), perché in fondo pensano ancora a Berlusconi o perché semplicemente non gli piacciamo, e non gli piaceremo mai. Per tutti questi motivi o nessuno di questi, insomma, ma non solo e soltanto perché i nostri dirigenti sono così straordinari nel fornire continui spunti e nell’essere tanto scadenti: dopotutto, la storia della politica italiana è piena zeppa di personaggi tremendi a cui i giornali hanno regalato una credibilità che evidentemente non meritavano (e si è visto).
Non è un complotto, è più semplice di così: si pompa a dismisura lo scontro, e si guarda il Pd andare in pezzi. E Renzi contro il Patto di Sindacato è uno schema perfetto allo scopo: non ho letto nessuno, in questi giorni, scrivere che Renzi è adatto a guidare il Paese, che le sue proposte sono buone, che la sua è una sfida che per qualche ragione va sostenuta. E non ho letto nessuno scrivere apertamente che Bersani è un auspicabile prossimo presidente del consiglio. Sarà un caso. In compenso ho letto tonnellate di pezzi che più o meno implicitamente rappresentavano la seguente: guardate quanto sono stronzi questi del Pd. Che non è proprio la stessa cosa, e di certo non è una gloriosa rappresentazione di quella dialettica democratica per la quale andiamo fieri nel nostro partito. Piuttosto, mi pare il tentativo di dimostrare plasticamente che il Pd è un progetto fallito, e che il livello quotidianamente esibito dai suoi leader è pessimo, privo di contenuti, rancoroso.
Basta raccontarlo, senza aggiungere altro, qualsiasi lettore è in grado di trarre le sue conclusioni da solo. E non venitemi a dire che la stampa è imparziale, per favore.
Intendiamoci, il livello parossistico è oggettivo, non se lo inventano i giornali. Ma si alimenta di visibilità crescente, per cui si prende una dichiarazione di Boccia, la si strombazza, poi si prosegue con Orfini, che risponde polemicamente a Boccia e già che c’è attacca Renzi, poi Renzi distrugge Orfini e ne approfitta per colpire la Bindi, e oplà, almeno due pagine son fatte, col doppio risultato di spingere la Bindi, appena le vedrà, a dire la sua in modo da comparire, non sia mai, in quelle del numero successivo. Tutto giusto, tutto legittimo, tutta cronaca, per carità. Ma all’inizio di questo putiferio c’è una dichiarazione di Boccia, che la gente lo legge e si chiede chi cazzo sia. Che equivale a dire: non è mica detto, che tutto questo sia per forza così degno d’attenzione, e limitatamente a chi quello spazio lo occupa, il risultato in termini di diffusione mediatica è ottimo, ma equivale a essere i più fotografati dello zoo, che è ben diverso dall’essere i re della foresta. Certo, un personaggio pubblico parla, risponde, ha a che fare coi media, non può nascondersi in una buca come Saddam Hussein (forse tra un po’, ripensandoci). Ma a un certo punto, scegliere ogni tanto di tacere o di stare solo alle questioni importanti, per quanto un po’ meno notiziabili, è una questione di autoconservazione (oltre che di civiltà, ma il post è già lungo senza addentrarci in faccende al momento tragicamente astratte), è capire che i giornali son fatti di carta e la carta con gli alberi, ma se per finirci sopra bisogna tagliare il ramo su cui si è seduti forse non è conveniente, si diventa noti solo per il proprio spettacolare suicidio. Macché.
Molto incidentalmente, in questa rissa senza regole – e lo dice un viscerale amante delle risse – limitatamente alle nostre miserie di attivisti o semplici elettori, si vorrebbe poter discutere anche d’altro, ad esempio – toh – del merito delle proposte dei principali candidati (posto che qualcuno le trovi), poiché dopotutto sarebbero le uniche cose che contano, ma i cazzotti volano in tutte le direzioni ed è a rischio della vita alzare il dito per dire “parliamone”. Lo dico senza in alcun modo voler sottintendere che quindi lo scontro va evitato, che queste primarie non vanno fatte, perché davvero non ho ancora un’idea chiara se sostenere qualcuno o dedicare i prossimi tre mesi al pilates. E se continua così sarà dura farsela, un’idea, per questo sarebbe bello che, non potendo contare sulla buona volontà altrui, i contendenti lo capissero loro per primi che non può andare avanti così, ipotesi che purtroppo è ridicola solo a pensarla. Però, ecco, non so a voi ma a me inquieta non poco veder così vogliosi di aizzare la bagarre nel Pd giornalisti e giornali che non saranno mai, mai per nessuna ragione dalla parte del progetto di un governo di sinistra per questo Paese.
E, se va avanti così, è davvero concreto il rischio che quel progetto non si realizzi mai. Perché è evidente che il Pd si spacca sul serio, si spacca tutto, e al momento mi sento di poter dire che questa è l’unica cosa certa tra tante incerte. Non solo la strada è imboccata, ma è stata presa a tutta velocità, per una gara che in fondo non è ancora stata annunciata ufficialmente. E lo so che forse il Pd se lo merita, e posso garantire che pure a me, ogni tanto, l’entropia sembra un destino in fondo desiderabile.
Inizia però a venirmi il sospetto che a festeggiare sarà qualcun altro. Spero di sbagliarmi.

  1. Appunto perchè è diverso se viene dal basso, non darsele addosso, ma dimostrare che un’alternativa esiste, che oggi ho scritto  a Civati e Prossimaitalia http://wp.me/p2oV1d-o7.

    Il tempo sta per scadere.

     

  2. Concordo in pieno con il giudizio sui giornali che (forse per vendere di più, forse per altri motivi) ogni giorno sparano a zero sul PD. Basti vedere che nessuno dei politici che leggiamo o vediamo in tv parla mai di proposte concrete ma alla fine da coglioni (passatemi il termine) ci passiamo soltanto noi…

    Che dire sulle primarie… Posto che si facciano e posto che siano di coalizione, di questo passo saranno Bersani e Vendola a dover trattare argomenti concreti e fare proposte serie perchè Renzi non ha bisogno di fare campagna elettorale. Gliela stanno già facendo tutti i cosiddetti big del PD tutte le volte che ne parlano male.

    Speriamo di assistere finalmente ad un dibattito serio tra tre/quattro candidati che smettano di parlare l’uno dell’altro e comincino a parlare di tutti noi.

    Filippo Casini
  3. Riflessione parecchio rispondente a quel che sta succedendo, un confronto molto avvitato sui confronti e sui giudizi personalistici reciproci. Tu sei inadatto a Governare, io solo so garantire. Con sincerità, non sono schierato in nessun modo poichè non vedo ancora l’oggetto dello schierasi, però se veniva evitato il riferimento a Boccia il pezzo sarebbe stato più coerente e incisivo.

  4. scusami paolo, tutto giusto eh, però chi è senza peccato scagli la prima pietra (e mi fermo qui perché sono ancora una personcina educata). se tu, civati and co. vi foste dati (e vi deste) una calmata, anche solo nei toni, forse contribuireste alla causa, o no? invece di scatenare battaglie a colpi di “bersanoide”. poi ci si sorprende che la stampa ci sguazzi? fantastico.

    ah ecco ora capisco, la vostra critica è dal basso, pardon. dal basso tutto è leggittimo. magari però spiegaglielo a quelli del corriere, ché forse non lo sanno…

    ciao

    Carlo M
  5. Si discute dello scontro personale tra leader perche’ gli scontri tra le idee dei leader non sono pervenuti. Non e’ colpa dei cronisti se il partito, oltre una vaghissima Carta d’Intenti prodotta con due anni di ritardo dall’impegno a presentarla subito subitissimo domani stesso, un programma di governo, un piano, una serie di punti programmatici proprio non riesce ad esprimerli, tanto e’ dilaniato da correnti rappresentative solo di loro stesse.

    Lorenzo M.
  6. Ma i branchi si scannano perchè c’è la preda in palio, che è il potere che il PD si appresta ad esercitare governando il paese. Quando smetteranno di scannarlo sarà perchè la sua prospettiva non è più vincente.

    Dopodichè, vista una certa … come dire … fottuta arroganza autoreferenziale ? … dei nostri leaders, più cani gli abbaiano contro, meglio è.

    Magari ci pensano su due volte prima di fare cazzate grosse.

    P.S. Secondo te, stè primarie alla fine si fanno o no ? quelle per il leader dico, perchè per i parlamentari la risposta è ovviamente no, da sempre.

    Alessandro
  7. Concordo. Ma se questo gioco lo stesse portando avanti anche Dalema? Me lo chiedo perchè non passa giorno, da settimane, che faccia dichiarazioni in contrasto con quello che magari leggo sulla linea del PD o che non attacchi o “rottamatori” o Renzi ( a me non piace, ma sono arrivato al punto di preferirlo rispetto all’attuale) o “CiWatiani”(che preferisco).Per cui oggi mi sono chiesto ma a che gioco sta giocando? E a chi fa gli interessi? In ogni caso gli “attori” non è necessario che esternino su tutto possono stare anche zitti

    Davide Segalina
  8. Condivido appieno la tua lucida analisi sulla stampa e di come si muove (e perché). Proprio ieri sera ne abbiamo parlato, qui a L’Aquila, con le ragazze ed i ragazzi: perché c’è chi, come e quando su giornali e in tv, e chi non c’è.

  9. Ma scusa Carlo M, stai forse consigliando al pd di mostrarsi univoco e compatto come i compari del pdl insegnano? e dare una bella scopata sotto al tappeto? bhè, certo, forse loro ne hanno data qualcuna anche sopra, ma nulla che un’estate non faccia dimenticare… ;)

    Parliamoci chiaro, e per chiaro intendo “un po’ spiccio”: qual’è la posizione del pd nei confronti di diritti civili (che non sono solo unioni gay, ma anche coppie di fatto, diritto all’eutanasia, ricerca scientifica, situazione carceri), della riforma del lavoro, politica estera, segue lungo elenco…???

    Le palesi difficoltà a trovare un leader, e qui ci si è arenati ancor prima, ovvero si è in difficoltà a trovare/accettare le candidature a leader, non sono altro che la mancanza di riconoscimento che alcuni (consapevoli e illusi) componenti della base riconoscono.

    Non puoi mescolare l’acqua con l’olio. E allora ditecelo: qui c’è acqua e c’è olio. Io capisco quale dei due sono e mi scelgo chi votare. Così invece confondono, illudono che ci si emulsioni, ma alla fine no. E qualcuno rimarrà fregato.

    Qui non c’è programma. Ed è gravissimo. Punto.

    Acciuga DaBagna
  10. Pingback: Ma questa è la mia gente! | Costruiamo una città!

  11. Sbarelli.

    Non ci sono notizie interessanti da mesi, e gli articoli sugli scontri del PD fanno  tanti click. Quindi, se ne scrive.

    Eppoi è una bella storia quella di Renzi, si sottuvaluta il fatto che un uomo solo, senza apparati di potere o famiglie industriali, sfidi il potere all’Americana in Italia. Tra anni si racconterà del popoulista Grillo, di Berlusconi che affondò l’Italia, di Monti che salvò l’Italia…. e di Renzi, che sfidò il sistema. Caso che io sappia unico e raro, mai avvenuto nella storia repubblicana.

    Lapid
  12. Lorenzo ha già colto molto bene il punto. La stampa è quello che è, ma gli avvoltoi si avvicinano al PD perché sentono odore di carogna. Se il PD fosse in grado di comunicare idee, sul piatto ci sarebbero quelle.

    Se domani Bersani dicesse “Se vinciamo, presenteremo un disegno di legge per il matrimonio gay” o “Presenteremo una legge per l’abolizione degli Ordini professionali” o “Se vinciamo, riformiamo interamente il diritto del lavoro così, così e cosà”, non si verserebbero tonnellate di inchiostro? Direi proprio di sì.

    Invece il PD va avanti a botte di dichiarazioni in libertà in cui ognuno tira acqua al suo mulino. Se al PD si divertono così, a questo punto, fatti loro. Io di certo non mi sento più convinto a votarlo, anche a voler fare la tara alla qualità infima della stampa italiana, di cui tutti si lamentano, da D’Alema a Popolino, non quando le cose vanno bene (e si sarebbe credibili, perché la stampa italiana effettivamente fa schifo), ma quando non si sa più che pesci pigliare.

    uqbal
  13. beh uqbal, bersani una cosa chiara di quelle che citi tu l’ha detta: “se vinciamo, daremo la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati che vivono e studiano in italia”. però come vedi anche in questo caso, e anche qui, si trova solo il tempo di fare battutine…

    Carlo M