3 APRILE 2012

E l’abbeveratoio per station wagon

C’è gente che quando arriva a una certa età dovrebbe accettare serenamente di far altro, perché non capisce più il mondo che lo circonda. E invece si mette a fare il sindaco di una grande città, e si fa turlupinare da Telecom per far piazzare mostruose cabine del telefono, ma iperconnesse, duepuntozzero e social: già mi vedo le lunghe file di utenti che aspettano di controllare, a pagamento, se qualcuno li ha taggati su Facebook, salvo poi ricordarsi che possono farlo con l’oggettino minuscolo che hanno in tasca, e che noi popolo della rete chiamiamo smartphone, o più semplicemente telefono, telefonino, cellulare.
Rientra nel genere letterario del nuovo appiccicato sul vecchio con lo scotch, tipo quei servizi pubblici a cui puoi accedere on line, ma per i quali devi mandare la documentazione via fax. E in più c’è dietro il business, che non guasta.
Intanto, non c’è una sola città italiana che abbia una decente rete di spot wi-fi gratuiti e accessibili senza diventare matti (e mandare fax, appunto).

  1. Concordo sull’inutilità di una postazione del tipo “cabina telefonica”.

    Con i soldi spesi per quel box-doccia-telefonico (e sono senz’altro molti se si pensa che progettazione + realizzazione verrà ammortizzata in miseri 10 esemplari) si poteva potenziare non solo la rete wi-fi cittadina, ma anche incrementare le postazioni internet dotate anche dello strumento per connettersi. Ovvero pc + internet.

    E’ vero che sono ormai in molti a possedere uno smarthphone o un tablet (perdonate il pregiudizio ma ritengo che il possesso di uno di questi sia inversamente proporzionale alle capacità smanettonie e alla comprensione del mondo e delle dinamiche tecno/web ad un livello un pelino superiore alle attività di taggaggio su fb)  ma come si risolvono tutte quelle dignitosissime attività amministrative che una civile amministrazione statale/locale prevede vengano esplicate online?

    Se non vi vengono in mente situazioni-tipo forse non siete studenti universitari nell’era delle iscrizioni online agli esami, cittadini extra-comunitari in fase di richiesta permesso di soggiorno, utenti trenitalia con acquisto biglietto telematico, proprietari di immobili che devono pagare ici (imu pardòn) via f24, e naturalmente non vi trovate magari spiantati, o magari lontani temporaneamente dalla vostra casa (dotata di tutti i comfort tecnologici)

    Provate a fare una qualsiasi delle operazioni sopra con uno smartphone. Capirete che vi occorrerà un pc con una tastiera, un mouse e, grasso che cola, una bella stampante.

    Tutte le realtà pubbliche che mettono a disposizione postazioni connesse ad internet (gratuitamente) hanno tassi di frequentazione altissimi e finanziamenti bassissimi. Le postazioni fanno schifo, in genere. I mouse hanno le rotelline (sigh) incrostate e la configurazione s.o. windows xp e I.E. 6 fa intuire che siano state piazzate e mai più aggiornate.

    C’è qualcosa che non va nell’analisi dei bisogni? Ovvio.

    Ma se avete tutte queste difficoltà, omini vestiti in giacchetta, perché non chiedete a noialtri? Siamo qui apposta, noi. E voi, cosa siete lì a fare?

     

     

    Acciuga DaBagna
  2. Visti gli ultimi sviluppi, occorrerebbe aggiornare  :(

    Acciuga Dabagna