Domattina mi sveglio presto, vado in aeroporto, e prendo il primo volo per un posto qualsiasi. Londra, Shangai, anche Hoboken va bene. Quando arrivo in città, alzo una mano e fermo un taxi. Ci salgo, e mi faccio portare in uno di quei negozi, sapete, che si vedono nei film, in cui si vende di tutto. E mi compro un po’ di aspirine, un bel po’. Quelle nei barattoloni, non so se avete presente. Poi esco, alzo di nuovo la mano, e fermo un altro taxi. Mi faccio portare in hotel, accendo la tivù, mi metto a letto e non mi alzo finché non le ho ingoiate tutte, quelle aspirine. Aspetto che sia notte fonda, poi esco, alzo la mano e – avete capito – fermo un taxi. Mi faccio portare in un negozio aperto 24/7, e compro una cassa di bottiglie di Coca da due litri. Esco dal negozio, e di nuovo, mano, taxi, hotel.
Mi siedo sul letto, mi bevo tutta la Coca, e aspetto che Travis Bickle venga a finirmi con una pistolettata alla tempia.
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e poi arriva la realtà, freccia innestata e pedale a tavoletta (manco a dirlo, sorpassa a destra, estrema): http://www.ilpost.it/2011/12/13/gli-attacchi-ai-senegalesi-a-firenze/