18 NOVEMBRE 2011

Tesoro, parliamone

Quando i ragazzi dell’Assemblea di Economia dell’Università di Torino hanno iniziato a lavorare a questo evento - che inizia oggi pomeriggio a Torino, in corso Unione Sovietica 218 bis, e prosegue fino a domani sera – la crisi era già nell’aria, ma il default era un tema forse vago, riguardante altri Paesi e altri popoli conosciuti perlopiù per il sirtaki. Nel giro di poche settimane la situazione è peggiorata di brutto, come ben sappiamo, e improvvisamente ci siamo ritrovati al suo epicentro.
Nei giorni in cui il nuovo Governo muove i primi passi, a dispetto del consenso generale, gruppi organizzati di studenti proseguono nella protesta: e lo fanno legittimamente, specie in un Paese in cui l’invito a non disturbare il manovratore suona ancora come il più sinistro di tutti.
I ragazzi della Facoltà di Economia di Torino, invece, hanno scelto una strada diversa, hanno lavorato per mettere insieme un panel di esperti coi controcoglioni (compreso quel fico spaziale di Filippo Taddei), e hanno scelto la via della riflessione: perché questa crisi va spiegata, soprattutto, altrimenti non se ne esce.
E’ un fatto poco noto, ma nonostante la consuetudine tutta italiana di trovare conforto sempre e solo nell’età avanzata dei suoi rappresentanti, quello dell’economista è invece un mestiere in cui i talenti veri danno il meglio di se quasi sempre entro i 30 o 40 anni. E quindi, aldilà delle comode semplificazioni sulle nuove generazioni, i giovani non sono affatto tutti uguali: e questi in particolare sono gli economisti di domani, oggi.

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