Mentre perfino Alessio Vinci dedica la puntata di stasera di Matrix alla crisi, Bruno Vespa su Rai 1 intervista pie donne che hanno visto piangere statue di madonnine (con tutto il rispetto).
Da così detta Terza Camera dei bei tempi che furono – mica tanto lontani – Porta a porta è ormai da tempo un ininfluente programma in tracollo di ascolti, segno salutare e lungamente atteso di un Paese che ha superato la sospensione dell’incredulità. Eppure, indifferente e in piena negazione della realtà, il suo conduttore pare determinato ad arrivare fino all’estremo sacrificio dello zero virgola Auditel, pur di non registrare gli ultimi giorni di (basso) impero dell’amor suo, quello che tanta fortuna gli ha dato. E un giorno, forse vicino, rifiutandosi di commentare la fine di questo Governo che, come tutte le cose umane, prima o poi finirà, si farà esplodere in diretta: una fine da eroe, salutata da un estremo picco di ascolti.
E il loculo vacante del mausoleo di Arcore avrà finalmente trovato il suo occupante.
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Dai, forse era la puntata in cui da Vespa si sono dette in assoluto meno stronzate. Io non l’ho vista, giudico sulla fiducia.