Nel Pd come altrove, bisognerebbe evitare di dar ragione alla Cgil solo perché è la Cgil, e bisognerebbe evitare di darle torto proprio perché è la Cgil. Lo scorso maggio, rivendicavo per me – e non solo per me – la libertà di festeggiare o meno, riposando o lavorando, la festa dei lavoratori, in quanto laica la festa e laico l’atteggiamento con cui a maggior ragione bisognerebbe considerarla. Non trovavo giusto, per quel parere, sentirmi definire amico dei padroni, e non troverei giusto oggi sentirmi dare del comunista perché la penso diversamente a proposito dello sciopero di domani.
Pur restando tra le persone che conosco, frequento e ascolto nel mio partito una tra quelle più critiche nei confronti del sindacato tutto o in parte, quindi, non ho un interesse a prescindere nell’attaccare la Cgil, e allo stesso modo non ho nessun problema a schierarmi a proposito di questa iniziativa: perché per me l’autonomia di giudizio (e pure l’autonomia tra partiti e sindacati, potendo) è più importante dello schierarmi pro o contro, così vorrei dal Pd in cui milito e magari dalla politica tutta.
I motivi per protestare contro la manovra di questo Governo erano oggettivi alla prima stesura, alla seconda, alla terza, e siccome tre indizi fanno una prova direi che qualsiasi sarà la manovra, visti i suoi attori e i precedenti, scioperargli contro avrà comunque senso. E mi chiedo da che pianeta stia sbarcando chi propone di stare invece a vedere perché in fondo non si sa mai.
Tra l’altro, a proposito di chi prende posizione in base al suo lungo corso e al fiuto, chiederei di annusare l’aria che tira, di considerare l’idea che dopotutto questo sciopero è nulla rispetto a ben altre forme di protesta che covano e che potrebbero esplodere molto presto, e di prendere atto della generale (poca) fiducia che hanno gli italiani nell’ipotesi che davvero in Parlamento l’opposizione possa convincere la maggioranza a fare di questo casino un sistema equo e ordinato: ipotesi remotissima che, comunque, non si capisce come possa essere messa in pericolo dallo sciopero, trattandosi di un evento esterno e indipendente.
Quindi sì, io questa volta ci sarei andato, alla manifestazione della Cgil, se non fosse che domani sarò in viaggio altrove. Tra l’altro non ho dubbi, già lo so che lo sciopero mi provocherà dei grandissimi casini negli spostamenti ferroviari. Ciò nonostante è sacrosanto, e per quel che vale ha tutta la mia simpatia.
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Condivido metodo e sostanza del tuo commento. Del resto la Camusso nei confronti del Pd è stata chiarissima: non chiediamo atti di fede, ci basta che si legga la piattaforma e si dica nel merito se si è d’accordo o contrari
circa un’ora fa.