Torno su questo argomento – spero – per l'ultima volta, e solo perché oggi, come spammato da giorni dal suo direttore, è finito sul giornale. In un articolo che, malgrado le strombazzate premesse, è in fondo una cacatina, ma che lo stesso, come era stato ampiamente previsto, è molto strumentale e poco rispettoso dei fatti. Gli screzi tra il sottoscritto e quella testata, anche recenti, sono stati molti e molto ben documentati qui su Popolino, e questa storia costruita sul nulla è stata gonfiata a dismisura col solo scopo di attaccarmi. Ma su questo torno dopo.
Invece, volevo spiegare cosa è successo, tanto per riportare a terra il pallone gonfiato. La versione di Popolino, che volutamente preferisco fornire qui e non a una stampa di cui non ci si può fidare: ebbene sì, ho litigato con un compagno di partito, e l'ho preso a male parole. Ne sono fiero? No, affatto. Non si dovrebbe trascendere, ma è successo. E poi, onestamente, in politica e dentro i partiti ci si prende per i capelli continuamente, e la cosa è nota: io ho un certo carattere, lui il suo, ci divide una diversa visione delle cose, poteva capitare ed è capitato. Lui ha chiesto che la cosa venga chiarita dentro il partito (ma non dai probiviri, che il giornale cita senza saper bene di cosa sta parlando): che per come la vedo io è una richiesta un po' bizzarra, trattandosi di uno screzio personale. Ciò malgrado non ho problemi, e ho immediatamente dato la mia disponibilità a confrontarmi.
Ecco, per come la so io è tutto qui. Della querela non so nulla, e nel caso vedremo: ma non mi risulta, e chiunque può capire che se in politica passa l'idea di portare le discussioni – anche violente – dal partito al tribunale, come dire, stiamo freschi. Comunque, per quel che mi riguarda, come scrivevo ieri un po' scherzando e un po' no: sono sereno.
Ancora più folle è l'idea che qualcuno ("mezzo partito", nientemeno) minacci di uscire dal Pd se non vengo cacciato io. Se davvero qualcuno la pensa così, il problema è suo più che mio. Ma la verità è che pure questa è una sparata colossale e strumentale, ispirata dalla fonte – questa sì meritevole di indagine – che ha spifferato tutto al giornale in questione. Facendosi prendere la mano, però, perché il pezzo arriva addirittura a sostenere che i sustiani sarebbero usciti dal partito a causa mia. Cosa che, se fosse vera, mi conferirebbe un potere inimmaginabile: e infatti non esiste, è solo nell'immaginazione di chi l'ha scritto.
Tutto molto ombelicale, insomma, sia per me che, a maggior ragione, per chi ne legge, in un momento in cui peraltro – e non lo dico come esercizio di benaltrismo – la giunta cittadina è in crisi e forse in agenda ci sarebbero cose un filo più dirimenti di cui occuparsi. Era evidentemente pressante, invece, per chi l'ha riportata e diffusa con l'obiettivo di mettermi in difficoltà. La storia recente insegna però che a volte, ad attaccare qualcuno, invece di danneggiarlo gli si fa un favore, procurandogli simpatia e solidarietà inattesa. Specie se l'attacco è raffazzonato, campato per aria, e troppo sfacciatamente di parte.
Peccato solo non essere in campagna elettorale.
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Gioco, partita, incontro.
Caro Paolo, visto che si è trattato di un screzio di tipo personale, avvenuto però a margine e in riferimento ad una discussione all'interno del Pd, perchè lasciarsi trascinare in una polemica basata su risentimenti personali tra te e il direttore del giornale La Nuova Provincia? Non sarebbe meglio, invece di sms parta una serena telefonata a quello preso a "male parole" e spiegarsi meglio. Al limite chiedere anche scusa. Pare che lo statuto del partito lo preveda anche tale opzione e i garanti ne sarebbero lieti. Ancora più lieti i già intasati tribunali che di querele tra politici non ne possono più. Il punto è proprio la crisi del centrodestra biellese. Quello che emerge è un bel mare di schifezze che dovrebbe indignare tutti. Non si andrà così presto alle urne ancora una volta l'aggiustano, agosto è il mese giusto per le porcate raffazzonate. Sarà verosimilmente una tregua armata, tarallucci e vino acetoso. Noi, dobbiamo fare l'opposizione, nei consigli e come partito, incalziamoli, di materiale ce n'è a bizzeffe. Rimarchiamo la differenza tra noi e loro, non accettiamo di essere accomunati ad una classe politica preistorica che oggi Giuliano Ramella descrive molto bene sul suo editoriale. Il direttore che "ti ama tanto" e tu lo "ricambi di cuore", sta facendo la sua parte nella ricomposizione impossibile : spara su Gentile a tutto spiano facendo pressione perchè abbassi la testa e stop, descrive Fava come l'uomo tutto d'un pezzo che detta la linea, fa intravvedere cosa potrebbe capitare se "i presunti buoni" avessero la baldanza di andare fino in fondo (Mello non a caso fa capire che piuttosto di essere massacrato se ne va) . Ed infine il giochetto sul Pd, che non è pronto, che litiga, ecc ecc. Io non ci cascherei, non ha senso.
Un'analisi grossolana ma sincera. L'invito quindi è quello di concentrarsi sulle cose serie che abbiamo davanti agli occhi. Insieme, tutti insieme, possiamo davvero fare la differenza.
g
Caro g, accetto tutte le tue osservazioni, ma dammi atto che sono cose che ho scritto pure io, così come ho scritto che non ho problemi a chiarire. Però permettimi, io in questa storia ci sono stato trascinato per i capelli: se mi sottraggo sono reticente, se smentisco le falsità – come penso sia mio diritto – dovrei occuparmi di ben altro. Ditemi voi cosa fare.
Adelante Pedro, con juicio.
……………
And my emotional stability is leaving me
There is something I can do
I can get on the telephone and call you my baby, and
"Honey" I know you'll be there to relieve me
Io invece sposo la tesi di un Cosseddu super-potente che fa scappare Susta e tifo: dai Paolo, fai sparire anche Ronzani!!
Fav1
Caro Fav1, ti piacerebbe che i superpoteri di Popolinomen facessero sparire Ronzani. Io dico che il nostro supereroe i poteri li userà bene, è solo questione di prendere bene la mira e le misure. Come birilli, tutti i fav1, i sim1, gen1, cor1, con un sol colpo di superpoteri ben assestato. Giù!