Eppure non sembrava così inutile, l'istituzione della Provincia, quando i biellesi la ottennero più o meno due decenni fa. Anzi, l'evento fu salutato con botti e tricchetracche, perché si festeggiava l'emancipazione a lungo agognata dagli odiati vicini, i vercellesi, così attenti ai loro risi e così poco interessati a valorizzare l'intrapresa tessile made in Biella.
Come cambiano le cose. Cambiano anche perché, oggettivamente, non è che la sola esistenza di una Provincia autenticamente di Biella sia poi riuscita a fare chissà quali prodigi, di fronte al rapidissimo liquefarsi della ricchezza e della capacità produttiva di questo territorio. Probabile che comunque fosse un compito aldilà delle sue possibilità: non può certo esser la Provincia ad aprir le fabbriche, insomma. Ma i servizi? Le infrastrutture? La capacità di creare concertazione, di mettere intorno a un tavolo, e di impegnare su un disegno comune le forze del territorio? Niente, altro buonsenso affogato tra i personalismi, i quali sono poi affogati a loro volta, quelle teste di cazzo. Per non parlare di brutti progetti, brutti e costosi, e dannosi, che se va bene non vedranno mai la luce perché in cassa non c'è un picco, e se va male li realizzeranno quando – me lo auguro – vivremo tutti a Cap d'Antibes.
E quindi? Io sono e resto un provinciale in tutti i sensi, uno che ha Carisio e Santhià per colonne d'Ercole, anche se per contrappasso le attraverso continuamente, e sono dell'idea che le Province, per quanto oggi poco popolari, abbiano un loro porco senso. Ma non così come sono concepite oggi.
La soluzione sarebbe semplice, e qualcuno la propone da un pezzo. Del tutto ignorato da quei diretti interessati che ci rimetterebbero: le grandi città si trasformino in Aree Metropolitane, e le Province vere, in senso sia stretto che lato, diventino quegli enti territoriali che avrebbero sempre dovuto essere, ovvero governate da una conferenza dei sindaci di quella zona. Che avranno la delega sulle competenze comuni, le eserciteranno senza ricevere stipendi aggiuntivi, e senza mantenere intorno a sé strutture inutili.
Si può fare domattina, basta volerlo.
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