Teoria del complotto #1

- Qui Charlie Bravo Tango Alfa, chiedo assistenza.
- Qui comando operativo, ti ascoltiamo Tango Bravo Charlie Alfa.
- No, è Charlie Bravo Tango Alfa. Ci Bi Ti A.
- Come ti pare, soldato.
- Abbiamo un contrattempo con una delle direttive di missione, la 174/Houston.
- Resta in linea, Charlie eccetera. Dunque… 174/Houston… Dove l'ho messa… "Sequestro di capre sospette sul confine afgano"?
- Negativo. Quella è la 267/Seattle. La 174/Houston è…
- "Recupero del corpo dell'obbiettivo". Merda, non mi starai per caso dicendo che…
- C'è stato un problema, signore.
- Cristo santo, Charlie (posso chiamarti Charlie, vero?), non mi dire che non avete il corpo.
- Ecco, signore, il fatto è che…
- Lo sai quanto ci tiene il Presidente. Si è raccomandato.
- Capisco, signore. Ma vede, è stato il sergente O'Hara.
- Cosa cazzo ha combinato il sergente O'Hara?
- Il sergente era sull'elicottero, alla postazione di tiro della M61 Vulcan. Non so se ha presente, la mitragliatrice tipo gatling, a sei canne…
- Ho presente, Charlie. Sono un soldato pure io, dopotutto.
- Sissignore, signore. Beh, stavamo sorvolando il complesso in modalità stealth, quando O'Hara ha visto un puntino rosso accendersi su una delle terrazze. Deve capire che era completamente buio e, insomma, il sergente ha pensato che fosse il puntatore laser di un Rpg. Ha aperto il fuoco.
- La missione era già iniziata?
- Ah, in quel momento è iniziata di certo. Sa com'è la M61. Seimila colpi da 20 millimetri al minuto, è una diavolo di mitragliatrice. Solo che…
- Solo che?
- Niente, a quel punto abbiamo dovuto improvvisare, siamo andati fino in fondo. Siamo penetrati nel complesso, grazie alla copertura aerea, e in pochi minuti è finito tutto. Non abbiamo trovato molta resistenza, a dire il vero, le nostre forze erano soverchianti, gli occupanti hanno potuto fare ben poco.
- Una missione da manuale.
- Sissignore. Cioè, più o meno. Durante una missione c'è sempre qualcosa che va storto. Lo sa meglio di me, signore. Non c'era pure lei, a Teheran, nel '79?
- Immagino tu abbia ragione, soldato. Cosa è successo dopo?
- Ovviamente abbiamo controllato l'edificio, stanza per stanza, ma non trovavamo l'obiettivo da nessuna parte. Abbiamo iniziato a preoccuparci.
- Ma… tutte le nostre fonti di intelligence ci hanno confermato che si trovava lì.
- Infatti, quando siamo arrivati sulla terrazza, l'abbiamo trovato.
- Meno male.
- Non proprio, signore. Si ricorda il puntino rosso di prima? Beh, è venuto fuori che l'obbiettivo era uscito per fumarsi una sigaretta. Quel puntino non era un mirino laser, dopotutto.
- Ah.
- Esatto, signore. Come forse ricorderà, il sergente O'Hara è un eccellente tiratore. Il primo del suo corso. Non che sia così importante, quando si ha a disposizione quella potenza di fuoco.
- Oddio. In che condizioni è il corpo?
- Le dirò, non ha una bella cera.
- E' riconoscibile? Possiamo mostrarlo ai media?
- Non saprei, signore. Ne è rimasto abbastanza da riempire un sacchetto. L'aspetto ricorda un po' la trippa in umido che cucinava mia nonna. Il caporale Higgins sta raschiando i resti dal pavimento, comunque.
- Merda. E adesso come cazzo facciamo? Se non mostriamo un cadavere a quei tipi della stampa ci troveremo ad avere a che fare con la più grande massa di complottisti dai tempi della faccenda di Roswell. Io li odio, i complottisti.
- Capisco, signore. Con tutto il rispetto, se posso…
- Parla, soldato.
- Non potremmo semplicemente dire la verità?
- Queste sono cose più grandi di te, soldato, lascia fare a chi è più alto in grado. Farò preparare dal controspionaggio una foto ritoccata, e poi la faremo trapelare su internet. Speriamo che quei nerd del cazzo se la bevano.
- Amen, signore.
- A scanso di equivoci, se qualcuno vi chiede qualcosa…
- Noi non sappiamo un cazzo di niente, signore.
- Bravo soldato. Passo e chiudo.