The past day of our acquaintance

Sono passati 19 anni (era il 1992) da quando Sinéad O'Connor fece scalpore strappando una foto del Papa in diretta televisiva – ospite del Saturday Night Live – e definendolo "il vero nemico". La Sinéad che è tornata in tivù giusto un anno fa – questa volta al Late Late Show – quasi non la si riconosce: grassa, e quel che è peggio, sfiatata. Non proprio all'altezza di quella che era, una tra le voci più formidabili dei suoi tempi, e la differenza tra le due performance parla da sola. E lo so, che ne avevo già scritto, in occasione di un'altra delusione, ma sapete com'è: ciò che per molti è fissazione, per qualcuno è nostalgia.
Nel '92, Sinéad aveva 25 anni, e io 19. Io ero pieno zeppo di capelli lunghissimi – già – e lei rasata a zero. Oggi invece io mi pettino in modo da minimizzare le chiazze di capelli sempre più radi, mentre lei i suoi li ha fatti crescere. Ma siamo invecchiati entrambi, e non tanto bene. Cosa le sia successo, per trasformarla da quell'artista conturbante e irrequieta che era nella logora e irriconoscibile figura di oggi, beh, è quel che in realtà capita a tutti.
All'epoca se la prese con Woytila, anche se in realtà il suo scopo era denunciare i casi di molestie sessuali insabbiati dalla Chiesa. Argomento di non facile divulgazione, ieri come oggi, e per il quale fu duramente criticata, con la differenza che nel frattempo è emersa da ogni dove una casistica talmente clamorosa che adesso sarebbe impossibile negare, come invece accadde allora.
Come allora, anche stavolta Sinéad ha voluto tirare in ballo il Papa, quello attuale. Una dedica, certo ironica, ma nulla più. Intanto, tra un paio di giorni i fedeli di tutto il mondo si troveranno a Roma per celebrare la beatificazione del suo predecessore, quello che lei aveva attaccato con tanto clamore. Siccome il paragone viene da sé, c'è da chiedersi se forse non sia il caso, a volte, di far pace col passato, se non ci sia da rimpiangerlo, dopotutto, e noi con esso.