20 APRILE 2011

Ti te dominet Milan

Pippo lo dice da un pezzo, che Milano è una partita decisiva anche in chiave nazionale, e i sondaggi sono buoni abbastanza da potergli credere. Ora al suo appello ha risposto, con entusiasmo, anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Comune, ed è partita la macchina organizzativa per una mobilitazione da ogni dove, il 7 maggio. Io sto pensando di organizzare una macchinata di biellesi, perché no: Milano ci riguarda tutti e riguarda tutti quelli che si trovano a dover rimontare e riconquistare una città in mano alla destra, che sia domani o nel 2013. Chi vuol venire mi mandi una mail.
In tutto questo verrebbe da chiedersi dove accidenti siano Bersani e Vendola, e cosa aspettino a piantare una tenda sotto l'ombra del Duomo da qui fino al giorno delle elezioni. Non importa, faremo senza.

  1. Proprio perchè l'auspicabile vittoria di Milano è così importante se cadessimo nel giochino berlusconiano di trasformarla in un plebiscito pro o contro di lui sarebbe l'errore più stupido che potremmo compiere.
    Per questo a Milano è giusto che Bersani e Vendola ci vadano ma è Pisapia è tutta la coalizione che devono consumare le suole, e se vogliamo dargli una mano è solo un bene.
    Quindi magari ci si vede il 7…
    rp

  2. Solo a Domineddio è concesso il potere di trasformare la realtà a parole. Tutti gli altri al limite possono negarla, o accettarla, posto che il primo è un esercizio vacuo e il secondo necessario, anche se faticoso. Le amministrative di Milano le possiamo chiamare anche Giuseppe, se ti fa piacere, ma che siano un appuntamento di significato nazionale non è un giochino berlusconiano, è semplicemente nei fatti, e così verrà interpretato subito dopo che piaccia o meno, quindi tanto vale lavorare da subito per potersi poi permettere la lettura più favorevole. E l'assenza dei partiti e dei leader nazionali su un simile fronte è deprimente.

  3. Certo che è un test nazionale, e la cosa a noi è chiara da molto tempo.
    Proprio per questo è necessario far risaltare lo scontro tra Pisapia e la Moratti e non invece tra Bersani e/o Vendola contro Berlusconi altrimenti abbiamo già perso.
    Questo è il punto. Ecco perchè far venire 20 volte Nichi o Pigi a Milano e far andare in secondo piano i temi amministrativi è per me un errore.
    Se i "nazionali" devono fare qualcosa è per esempio raddoppiare i budget di Pisapia che comunque sarebbe lo stesso un terzo di quello dichiarato dalla Moratti, oppure ingaggiare una efficace agenzia comunicativa oppure, come propone Pippo ,mandare pullman di militanti a scarpinare per la città.
    Vedrai però non succederà nè quello che auspichi tu nè quello che spero io se non ci mobilitiamo tutti e tutte noi, a prescindere.
    rp

  4. Se è così non capisco che bisogno ci fosse, visto che tutto sommato siamo d'accordo sulla necessità di mobilitarsi, del tuo precedente commento. Verrebbe da pensare che come uno dice "Vendola" tu non ti sappia tenere, riflesso automatico irresistibile che pensavo appartenesse ad altri, alcuni dei quali visti all'opera proprio su Popolino in questi giorni. Spero vorrai evitare di confonderti con certi elementi.

  5. Sarà sicuramente come dici tu, però attento che di "riflessi pavloviani"  nel nostro piccolo nessuno ne è immune.
    E siccome sto su punto, per me il problema – lo ribadisco – non è la premessa ma l'azione successiva; su quello bisogna starci molto attenti.
    In tempi andati si sarebbe parlato di "tattica", adesso chiamiamola pure Gino ma è comunque quella roba lì.
    E non è – vista l'importanza della cosa -roba di poco conto.
    rp

  6. Secondo me l'elettore Gino, omonimo di quello che citi tu, di quel che dici non capisce nulla e nulla gli cale, però magari se Vendola e Bersani non latitassero li potrebbe persino cagare di un voto: dopodiché, che vadano a parlargli della Moratti e non di Berlusconi, va bene, purché sia. Pensa che l'elettore Gino aveva persino letto, una volta, da qualche parte, qualcosa a proposito di "riaprire la partita", e (tu pensa che fesso), aveva capito che avesse a che fare col giocarla, la partita, mica con lo stare nello spogliatoio a far schemi sulla lavagna.
    Ma che vuoi che ne capisca, l'elettore Gino. 

  7. E allora auguriamoci che l'elettore Gino legga popolino così gli sarà tutto più chiaro.
    rp

  8. Roberto, scherza quanto vuoi, però resta il fatto che come sai non sono un particolare estimatore di questo modo di intendere le cose "retroscenista", "politicista" o come ti pare.